La Battaglia delle Nazioni

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La Battaglia delle Nazioni

Versailles, primavera del 1813

Giunse, alla fine, il giorno del duplice matrimonio fra Honoré ed Élisabeth Clotilde e fra Antigone e Grégoire Henri.

Come promesso alla nascita di Élisabeth Clotilde, la Regina Maria Antonietta diede alla ragazza una cospicua dote.

In considerazione del rango degli sposi, il Re dispose che la cerimonia avesse luogo nella Cappella di San Luigi IX, alla presenza della famiglia reale e, così, anche la Regina Maria Antonietta poté assistere. Il Conte di Fersen era fra gli invitati della famiglia Jarjayes.

I festeggiamenti si tennero a Palazzo Jarjayes, furono eleganti e sontuosi, pur senza ostentazione e videro la partecipazione dei parenti e degli amici degli sposi.

I vestiti delle spose erano splendidi e i genitori felicissimi. Saloni e giardini erano adornati magnificamente, con profusione di ghirlande e di fiori.

In tanta gioia, l'unica ombra fu rappresentata dalla mancanza di Victor Clément de Girodel, il cui ricordo, però, era in tutti più vivo che mai.

Data la situazione spiacevole che si era creata, il Tenente de Ligne e la moglie non presenziarono e nessuno ne rimpianse l'assenza.

Parteciparono, invece, Geneviève d'Amiens con il suo secondo marito, un Duca parente di Talleyrand e Talleyrand stesso. Si vociferava che Laure, la seconda e la più bella delle sorelle d'Amiens, quando aveva saputo che quello sgorbio avrebbe sposato addirittura un Duca – mentre il marito di lei era soltanto un Marchese – aveva dato in escandescenza ed era arrivata persino a colpire una cameriera con una spazzola.

Intervennero anche Alain e Diane, quest'ultima col marito e i figli. Giselle, ormai quindicenne, dopo la delusione provocatale da Albrecht von Alois, aveva iniziato a ragionare in modo più saggio e concreto e pareva non disdegnare più il giovane Marchese d'Amiens che, con l'età, si era un po' irrobustito e, con un volto meno spigoloso e un fisico meno ossuto e sgraziato, appariva meno brutto.

Erano presenti Sir Percy Blakenay e i Conti di Canterbury col Marchese de Saint Quentin. Quest'ultimo stette sempre in compagnia di Bernadette e i due parevano molto affiatati. Il passato era sempre doloroso, ma la vista di quelle scene di felicità familiare e coniugale fece immaginare al Marchese che anche Paolina Bonaparte, un giorno, sarebbe potuta diventare un lontano ricordo.

Il Generale de Jarjayes e la moglie, così come il vecchio Conte de Girodel, malgrado gli acciacchi dovuti all'età, non persero un solo momento della cerimonia e del ricevimento mentre Rosalie non fece che mettere mano al fazzoletto.

In tanta felicità, anche Madame de Girodel trovò una temporanea tregua al suo dolore e molti sperarono che l'arrivo dei nipoti avrebbe potuto risollevarla definitivamente o, perlomeno, distrarla.

Oscar e André erano raggianti. Nei giorni precedenti la cerimonia, avevano ricordato il passato e quasi non riuscivano a credere che i due figli fossero giunti all'altare e che, molto probabilmente, essi stessi sarebbero presto diventati nonni. Avevano avuto un'esistenza impegnativa e, a tratti, dolorosa e difficile, ma l'avevano affrontata insieme sin da quando erano piccoli e il loro matrimonio viveva soltanto nella mente di Dio. Gran parte della loro vita era alle spalle, ma erano ben consapevoli che tanto ancora avrebbero dovuto impegnarsi, gioire e patire, per il bene dei figli, della Francia e di tutta l'Europa.

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Europa, primavera ed estate del 1813

Dopo che Napoleone era fuggito a Milano in slitta, quel che restava della Grande Armata fu definitivamente spazzato via anche perché Murat, nelle cui mani l'Imperatore aveva rimesso il comando, era un prode soldato, ma non un eccellente stratega e, di fronte al disastro finale dell'esercito, si era scoraggiato e depresso.

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