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"Credo mi dobbiate spiegare qualcosa" esordisce guardandoci con profondo imbarazzo.
La verità è che non sappiamo che dire.
"Stare separati è stato difficile. Quando Lando mi ha chiesto di seguirlo a Woking ho acconsentito, approfittando dei miei ultimi giorni liberi".
"Quindi state insieme, di nuovo?" Domanda.

Scatta il panico.
È vero ci siamo mancati, ci siamo assaporati, ci siamo fatti promesse. Ma cosa stiamo facendo?
"Nessuna fretta, vedremo che succede" risponde il pilota McLaren cercando di placare la mia ansia.

Ci dirigiamo a casa dell'amico e ordiniamo delle pizze, non ci sono grandi piani, solo buona compagnia.
"Vieni in Russia?" Mi chiede Max.
E ora rammento che è stata la domanda che mi ha fatto Lando stamattina, prima che corressimo in hotel da Zak.
"Se mi danno il visto" fiato di getto.
Gli occhi azzurri si voltano verso di me con sorpresa e un sorriso si scioglie sul suo viso. Mi scompiglia i capelli, è felice della mia risposta.

Guardiamo un film, uno stupido film d'azione che mi annoia da morire, ma corrispondono a un'ora e mezza di grattini, per cui non mi lamento.
Nel frattempo io sono rimasta attiva sulla chat del quartetto magico, che è su di giri.
Sono tutti felici per me, per noi. Avere la loro approvazione (anche se non è fondamentale per la mia sopravvivenza) mi fa stare meglio.

Mentre torniamo a casa decido di giocarmi tutto, è anche inutile star qui ad ingannare l'attesa.

"Pensavo..." Esordisco.
"E già qui ho paura" risponde ridendo.
"Sei proprio scemo! Pensavo... Che ora tu abiti a Monaco, giusto?"
"Siamo perspicaci"
"Smettila di fare l'antipatico!" Strillo indispettita.
"Dai ti prendo in giro, dimmi". Riprende il filo del discorso.
"Monaco sta a poco più di 6 ore di treno, meno di 4 ore di macchina da casa mia. E soprattutto non sono obbligata a prendere un aereo".
"Quindi?"
"Sarà più facile" ribatto mettendogli una mano sulla coscia.
"Stiamo affrontando il discorso?" Chiede.
"Se vuoi... Altrimenti sarebbe stupido tutto quello che stiamo facendo ora".
"Sì Monaco è più vicina e meno difficile da raggiungere. Questo non toglie che io debba venire in Inghilterra o che per almeno 20 weekend l'anno sia da qualche parte nel mondo."
"Vero. Ma tu vuoi stare con me?"
Quasi inchioda in mezzo alla strada. Per fortuna è poco trafficata e non rischiamo incidenti.
"Certo che lo voglio Ludi. Tu lo vuoi?"
"Sì" balbetto.
"Nonostante tutto? Nonostante il non vedersi sempre, gli aerei, il mio essere necessariamente focalizzato sulle gare?"
"Questa volta sì, se c'è ancora posto."
"Io ti avevo detto che per te ci sarebbe stato sempre posto, io ti ho aspettata. Non ho cercato nessun'altra perché tutto quello che voglio sei tu".

I miei occhi si inumidiscono e le guance vengono rigate dalle lacrime.
Siamo di nuovo due ragazzini innamorati.

Non facciamo in tempo a scendere dalla macchina che ci stiamo baciando di nuovo e corriamo verso la nostra camera.
Mi dispiace per quelle persone nella hall che hanno visto questo spettacolo sdolcinato, due ragazzi che non riescono a contenersi, che si rincorrono in corridoio e che mettono le mani nei capelli dell'altro.
È facile immaginare cosa succederà in quella camera, di nuovo.

Dormo serena questa notte, non ho più pesi o angosce che mi divorano il cervello.

Lando ha programmato di andare dai suoi a Bristol e durante la trasferta cantiamo e ridiamo a squarciagola.
Quando mi faccio trovare sull'uscio della famiglia Norris le loro facce sono sorprese, eppure Oliver inarca all'insù le sue labbra: è contento di vedermi.

Non nego che un lieve disagio incombe nel salotto di casa, ma nel momento in cui spieghiamo gli avvenimenti, tutto prende un'altra piega.
Sua madre è preoccupata per il figlio, ma dopo essersi aperta con me, chiariamo la situazione e mi stringe fra le sue braccia mormorando "bentornata".
Le sorelle mi fanno mille domande e quando è il momento di salutarci mi implorano di tornare al più presto.
Ho una nuova famiglia.

Lando posta una foto

Lando posta una foto

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Chi sa, gioisce della notizia e infatti Carlos, Charles, Max, Bert, Johnny, Daniel e Mick scrivono un messaggio a Lando.

Io invece leggo i commenti sotto la foto, non mi sono ancora abituata alla gente che parla delle vite di chi non conosce.
Comunque sembra abbiamo messo a tacere ogni dubbio.

Mi godo i restanti giorni in Inghilterra, torno a casa giusto il tempo di salutare mio padre e la nonna che è più felice che mai. Poi prendo un altro aereo con direzione Sochi.

Ho saltato i primi giorni di università è vero, ma se lavorerò non avrò comunque tempo di frequentarla, quindi non mi sento troppo in colpa.
Federica ha detto che ha parlato con il preside, dovrò aspettare metà ottobre ma che il posto è mio. Sono su di giri.

Camminiamo mano nella mano mentre entriamo nel paddock e una bionda spagnola ci abbraccia: "sono contenta di vedervi di nuovo insieme" esclama.
Isa in questi mesi non è mai scomparsa dalla mia vita, avrebbe potuto, ma non lo ha fatto. E io le sono grata, perché non è facile farsi delle amiche in questo ambiente e a questa età.

Mi sento come Anna Scott, dopo che William Thucker si è finto giornalista pur di rivolgerle un'ultima volta la parola. Proprio come Julia Roberts, sul mio viso compare un sorriso a 32 denti e il mondo intorno a me scompare ogni volta che lo guardo.

Nei Box, qui a Sochi, la tensione è alle stelle, ma io ripongo tutta la mia fiducia nel mio pilota.
"E se dovesse andare male anche questa volta?" Si interroga.
"L'importante è dare il massimo, il proprio massimo." Sottolineo.
"E se la mia testa va di nuovo in cortocircuito?"
"Non succederà, ma nel caso io sono qui".

Sale sulla macchina e compie una guida esemplare.
Lando Norris taglia il traguardo per primo, aggiudicandosi il podio.
La folla è in delirio e io, con gli occhi luccicanti, lo guardo salire sul gradino più alto. Sono al settimo cielo.

Si sporge dal parapetto e mi indica "Per te" mimano le sue labbra.
"Ti amo" rispondo poco prima che venga lavato da una pioggia di champagne.
Scende di corsa dal palco e travolgendomi mi supplica di ripetere ciò che gli ho detto prima.
"Ti amo Lando Norris, sei l'amore della mia vita" affermo.

E io non potrei essere più felice.
Sono in equilibrio.

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