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Potrei aver detto ai miei che vado a Bologna tre giorni a fare un weekend con gli amici e se guardiamo in faccia la realtà non è poi tanto lontana: a Bologna con gli amici ci vado veramente, il problema è che il weekend poi si fa a Istanbul.

In questi giorni ho cercato di studiare il più possibile, ma la verità è che ho la testa da un'altra parte. Il GP di Russia non è andato malissimo: un quarto posto per Lando, mentre la Ferrari si è classificata sesta e ottava. Sono rimasta tutta la domenica con gli occhi incollati alla TV sperando che il mio pensiero volasse di circa 3300 km.

Ma ecco che Samuele suona il campanello di casa mia: "muoviti, sento già di essere in ritardo e dobbiamo ancora passare da Anna".
La squadra è al completo: tra permessi di lavoro, menzogne, incastri degni di un architetto, siamo riusciti a partire alle 5 di mattina del giovedì per poter raggiungere la città dei tortellini.

In macchina c'è chi sonnecchia, chi canta, chi insulta gli autisti che non sanno guidare e poi c'è chi regge il volante.
Per le 9.30 siamo in aeroporto, ma ora inizia la vera sfida: trovare l'aereo con cui ce ne andremo diretti nell'ex capitale ottomana.

"Eddai scrivigliiii" dice Luca mentre mi ruba scocciato il telefono e inizia a digitare:

"Ciao Lando Norris pilota di F1 per la McLaren, oltre che a chiederti dove ti trovi e dove ti dobbiamo aspettare, vorrei sapere se ti vuoi fidanzare con me. Metti un cuore se la risposta è sì.
Con affetto, la ragazza più pazza di te di questo pianeta."

"MA TU SEI FUORI DI TESTA SPERO" urlo cercando di recuperare il telefono.

"Sì in effetti così ci lascia a piedi" esclama Samu.

"E va beneeee... Prendi il telefono e scrivigli" sogghigna mentre mi ridà il cellulare.

"Ciao Straniero, io e i miei amici siamo qui nel parcheggio, ma vorremmo sapere dove possiamo incontrarci. Abbiamo quattro valigie piccoline e saremo molto silenziosi. A dopo xx"

Passano 10 minuti ed ecco la risposta:

"Ehi Straniera! Pensavo vi foste dimenticati. Mando Charlotte al gate 4 a prendervi, poi seguitela. A dopo xx"

Ci incamminiamo, poco dopo vediamo la ragazza bionda e la seguiamo fino a un jet privato nero. Mi pizzico per realizzare ancora una volta quello che sta succedendo.

"Ciao ragazzi" è Bert a parlare. Ma mentre lo fa guarda negli occhi Anna con uno sguardo confuso e lei risponde subito "Ciao Bert, mi sto per laureare. È un periodo intenso e ora è bello avere uno svago. Finalmente posso tornare a respirare per un po', posso viaggiare, leggere, guardare la TV, dormire, mangiare e cucinare e..."
"E basta!" Interviene Luca percependo lo stato imbarazzato dei due interlocutori.

"Dai salite" ci fa cenno Charlotte.

Sono l'ultima a salire e una hostess dolcissima chiude la porta dietro di me.
Vedo 10 sedili vuoti, ma dell'inglesino non c'è traccia.
Ci accomodiamo e nonostante gli sguardi un po' spaesati parliamo tra di noi come se questa fosse l'ennesima esperienza normale della nostra vita.
Raccontiamo a Bert e Johnny cosa è successo nell'ultimo mese e loro ci aggiornano sui retroscena del gp sovietico, a cui si aggiunge anche Charlotte.
Noto che mi sta squadrando da capo a piedi, ma con affare un po' da mamma fino a quando, a un certo punto, vedo tutto buio.
Qualcuno mi sta tappando gli occhi.
Mi immobilizzo: non può essere saltata la luce, è giorno fuori, ci vedrei comunque. Non ho notato nessuno spostarsi, quindi nessuno dei miei amici può essere e tantomeno uno dei tre membri della McLaren.

"straniero!" Urlo.
"Ludi" bisbiglia una voce famigliare.
È lui. Tra tutte le persone a cui poteva scegliere di fare questo scherzo ha scelto me.

Devo rimanere coi piedi per terra. È solo un ragazzino che riesce a svagarsi con noi, a quanto pare gli diamo un cenno di normalità ed è solo questo per lui. Non lo conosco davvero, so solo che ha gran talento e che è una persona molto determinata, ma fragile allo stesso tempo, ma potrebbe rivelarsi tutt'altro. Non. Sta. Succedendo. Niente.

Non faccio in tempo a scoppiare a ridere che mi sta abbracciando.

Pronto?? Terra chiama Ludi. No ehm, Ludo. Magari ricambia l'abbraccio? Anche se ti fa strano?? Però ricordati: non sta succedendo niente.

Poi passa a tutti gli altri e infine torna da me. Fa alzare Johnny con la scusa del "mi piace volare all'indietro, col sedile al contrario".
Anna e Samu mi danno un'occhiataccia. I loro cervelli funzionano troppo bene e hanno capito cosa frulla nella mia testa.

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora