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Luca: Ludo li ho presi eh
Samu: Daje, quest'anno ce lo guardiamo di nuovo assieme.
Anna: ma lo avete preso anche a Riki?
Luca: ovvio, quell'uomo ormai è il mio mito.
Anna: se no chi lo sente, sono anni ormai che lo conosco.
Ludo: dai raga ma io non avevo ancora detto che mi andava bene😤
Samu: signorina dobbiamo festeggiare un anno della nostra amicizia😡
Ludo: io e Anna non abbiamo mai avuto una tradizione del genere🤔
Luca: non ci interessa, da quest'anno la avrai.
Anna: dai Lu, dillo a Riki che se no si preoccupa.
Ludo: ma non si fa così 😒, poi ditemi quanto vi devo.

Quindi ufficiale: si torna nel tempio più bello.

È settembre ed è tempo di pensare.
Per me l'anno non inizia mai a gennaio, ma nel mio mese preferito, che è proprio questo.
Nuovi inizi, nuove proposte, pulizia degli armadi, delle scartoffie e dell'anima.
Tempo di nuovi propositi, nuove lezioni, nuove opportunità.

Sono riuscita ad entrare nella magistrale dei miei sogni, posso continuare a studiare per esaudire il mio sogno e non potrei essere più entusiasta.
Anche mia madre mi ha scritto un messaggio, non che mi interessi molto, però insomma, fa strano perché non l'ho mai accontentata.

Torno nel mio posto del cuore, dove ho ripreso a fantasticare e sperare, con mille consapevolezze in più e qualche insicurezza.
Al mio fianco le persone più importanti per me, anche se tutto ciò mi sembra ancora assurdo.
A piccoli passi la mia vita è cambiata e io me ne sto rendendo conto solo ora.
Crescere spaventa tantissimo, ma ti rendi conto che è successo solo una volta che lo hai fatto.

Boh insomma è il 9 settembre, sono le 8 di mattina e siamo qua davanti all'ingresso.
La prima variante non è mai stata così bella e anche il cielo sembra essere dalla nostra parte.
Nell'attesa la tifoseria più bella del mondo si sta cimentando in ole, cori, canzoni e addirittura balletti: siamo davvero belli.

La regia Sky ci inquadra, il sorriso del quintetto (sì ormai mio padre è parte integrante del gruppo) e le nostre buffe mosse sono arrivate anche al cameraman sospeso in aria.

Carlos: Cabron sei qui e non lo dici? Sei davvero maleducata.
Ludo: niente favoritismi, voglio vedere un po' di azione
Carlos: dai quella ve la lasciamo per domenica, oggi sono solo le prove... E poi quando il box ha riconosciuto tuo padre si sono messi tutti ad esultare.
Ludo: ma abbiamo speso dei soldi per questi posti.
Carlos: e gratis puoi ricevere uno dei migliori abbracci del mondo. (C'è anche Isa)

Ne discuto con gli altri, ma figuriamoci se sono in grado di dire no...

Ludo: solo perché altrimenti mio padre mi tiene il muso eh
Carlos: andate al cancello del paddock, chiedete agli Stuart "un caffè con Angelina" e loro sapranno cosa fare.
Ludo: che roba strana 🤔 ma va bene, anche se dobbiamo attraversare metà parco.

Dopo 40 minuti sono tra le braccia dello spagnolo. Saluto tutti e poi stringo forte la sua fidanzata, che mi riempie di commenti in spagnolo, che io non comprendo.
Anche Charles è sorpreso, è contento di vederci, credeva di non vederci più.

I piloti salgono in macchina e io guardo intensamente negli occhi il terzetto.
"Dobbiamo per forza andare a salutare Bert e Johnny, glielo dobbiamo." Dico.
"Beh ci sta, non saremmo qui altrimenti" ribatte Luca.

Ci dirigiamo verso il box McLaren e due occhi verdi mi fissano confuso.
"Bert!" Esclamo.
"Ludo? Cosa ci fai qui?" Mi risponde.
Ci corriamo in contro, tra le occhiatacce dei suoi colleghi e ammetto che hanno ragione, loro starebbero lavorando...
"Beh dovresti ricordarti che io e Monza abbiamo un legame speciale!" Interviene Luca.
"Sì ragazzi, ma non vi siete mai spinti ad arrivare fino a qui!"
"Ci ha fatti passare Carlos" dice Samuele.
"Ahh capisco ora" controbatte ammiccando Johnny.

Ora che ho la coscienza pulita posso tornare nel box rosso e guardare la fine delle prove.

"Ceniamo insieme?" Domanda Carlos guardandoci.
"Sarebbe un onore" risponde mio padre.
Ora chi glielo spiega che non è incluso?

Aspettiamo che il paddock chiuda e ci dirigiamo in un ristorante monzese abbastanza riservato.
La tavola è molto lunga, deduco ci saranno altri ospiti o amici di qualcuno in Ferrari.
Delle voci anglofone però si sentono arrivare: delle polo bianche con dettagli arancioni compaiono all'orizzonte.
"Niente competizione, cena tra amici" commenta Carlos vedendoli.

Inutile dire che il mio cuore si ferma.
Tiro un'occhiataccia ad Isa che mi prende la mano facendomi segno di non preoccuparmi.
Si siedono tutti e mi guarda.
"Ciao" mima.
"Ciao" rispondo timidamente.

Ordiniamo da mangiare e mi dirigo in bagno, meglio sciacquarsi la faccia.
Dopo essermi guardata allo specchio ed essermi sistemata i capelli, esco e una figura ricciolina compare nell'ombra.

"Prima che tu possa dire qualcosa" prende voce.
"Comportiamoci normalmente. Non sapevo ci saresti stata anche tu, non voglio che ci siano problemi, Carlos voleva solo stare tra amici, lo tranquillizza prima delle gare importanti." Continua.
"Va bene. Nemmeno io sapevo saresti venuto, altrimenti non avrei accettato per evitare problemi".
"C'è tuo padre, ormai è del gruppo. Dici che posso salutarlo?" mi sussurra.
"Sì ormai è il quinto membro. Tu vai lì, sicuro gli farà piacere".

Torniamo in sala e Lando si dirige verso Riccardo. Si scambiano un saluto e qualche parola storpiata, entrambi sorridono. Menomale.
Saluta anche i miei amici e parlottano delle vacanze e delle gare.
Io invece tento di seguire gli ispanici nelle loro conversazioni, non voglio farmi coinvolgere.

In realtà non riesco molto a seguire lo spagnolo e il mio orecchio cade sulle battute inglesi, portandomi a ridere.
Ci guardiamo negli occhi sorridendo, ma il mio sguardo si abbassa non appena mi rendo conto che si sta riempiendo di "se" e di "ma", non devo fare errori.

Quando ci avviciniamo all'uscita ci sfioriamo le mani. Sento una piccola scossa nel mio corpo e mi giro di scatto involontariamente.
"È stato bello passare una serata così"
"Sì" ammetto.
"La tua risata non è cambiata. Mi ha fatto piacere risentirla."
"Chissà, magari domenica la sentirai ancora quando una Ferrari salirà sul gradino più alto del podio e vedrò una marea di gente in mezzo alla pista. Mi succede spesso quando succedono cose belle". Azzardo.
"Ah quindi sei convinta che porterai ancora fortuna alla scuderia con il cavallino rampante?"
"È un obbligo quello che ho"
"Vedremo" mi risponde.

Ci separiamo per dirigerci verso casa.

Maledetta chimica.

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