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Anna e Samu si scambiano strane occhiate mentre visitiamo Innsbruck.
Non capisco perché, sono sospetti.

"Ma se partissimo oggi pomeriggio al posto che domani mattina? Almeno non becchiamo il traffico" chiede il crocerossino.
"Ma Samu e l'hotel? Poi insomma, vuol dire andare via tra poco... Volevo godermi le ultime ore" rispondo
"No infatti raga, vorrei partire fresco" ribatte Luca.
Anna gli tira una gomitata sul fianco destro e poi continuano a camminare.
Dopo un confronto alla fine la coppietta non cede e decidiamo di cenare in riva al fiume.

Il mio telefono è scarico, ma non mi manca. Mi serviva staccare un po'.
Quando entriamo in camera crollo subito, non mi preoccupo dei social o altro, dormo come un angioletto.

Alla mattina la sveglia suona prestissimo, ma di fare alzare i miei amici non c'è verso.
Così, mentre faccio andare la musica ripeto i loro nomi in loop, ho tempo di scrollare.
Un sorriso amareggiato compare sul mi volto: Lando ieri era al South Garda, a meno di un paio di ore da casa mia.
Se fossi stata a casa magari... no Ludovica, no. Lascialo andare.

Quando saliamo in macchina sono un po' malinconica, mi piace immaginare come sarebbe andata se fossi stata a casa.
Anna indaga sul mio umore, si è accorta che qualcosa non va, ma non voglio monopolizzare la conversazione in macchina, quindi mi limito a dire che la fine dell'estate mi mette malinconia.
E un po' è così davvero: da quando ho smesso di andare al mare e ho iniziato a girare per l'Europa pe trovare me stessa nei posti più sperduti, mi dispiace sempre che arrivi la fine perché vuol dire che dovrò aspettare tempo prima di rimettermi alla guida.

Valichiamo il confine: siamo in Italia, ma ci aspetta ancora un po' di viaggio.

Quando varco la porta di casa abbraccio papà e inizio a parlare a raffica.
"Devi vedere questa foto, non puoi capire che bello il posto" inizio.
"Eh dai" sbuffa.
"No papà ma non puoi capire, quando siamo arrivati qui poi io mi sono persa e ho trovato una visuale fantastica!"
"Ti sei persa?"
"Sì dettagli, ora guarda il video"
"Ludo ma come posso fidarmi a mandarti in giro se ti perdi??" Chiede sarcastico.
"Dai papà non prendermi in giro" mi offendo.

Dopo aver disfatto le valigie torno da lui.
"Che guardi?" Domando.
"Mentre non c'eri mi sono specializzato sui canali YouTube che parlando di formula 1, sto guardando un video su Senna"
"Che strano eh" ironizzo.
"Dai vieni qui" mi fa cenno di sedersi di fianco a lui.
"Allora? A Monza andiamo?" Indaga.
"Non lo so papà, ci penso"
"Ma come ci pensi? L'anno scorso hai urlato per una settimana quando hai preso il biglietto e ora invece sei indecisa?"
"Eh sai... Le cose sono diverse quest'anno".
"Ma non dirne più. Hai presente quanti tifosi ci saranno? Una striscia rossa lunga per tutto il parco verde: saremo visibili dallo spazio. Dobbiamo dare una bastonata all'orange army"
"Si beh... Andremmo in prima variante?"
"Direi di sì"
"Mh magari in questi giorni controllo i biglietti e chiedo agli altri".
"Dai come quando ti ho portata la prima volta 16 anni fa: correvi per arrivare ai controlli e la gente ti guardava sorridendo, stavi conquistando tutti. Urlavi che volevi vedere Schumi, che era il campione e a tutti ordinavi di tifarlo, come se non fosse scontato."
"Che imbarazzo Riki... Ma non potevi fermarmi?"
"Eri libera Ludi. Eri bellissima, darei di tutto per tornare a quando eri così piccola e non rompevi le scatole, come fai ora".
"Sembrava quasi un discorso serio papà. Va bene ho capito, vado a preparare la cena".
"Mi sembra un'ottima idea, guarda che viene anche la nonna".

Lando's pov

Ci ho sperato fino all'ultimo, ma sono dovuto tornare a Woking: il lavoro mi aspetta.

Daniel e Zak mi stanno spronando fino all'ultimo respiro, vogliono rendere ancora di più nella seconda parte del campionato: l'obiettivo è almeno un secondo posto nel campionato costruttori e poi chissà...

Spa è un circuito che ti mette alla prova (quando non diluvia e la gara non viene annullata dopo 3 giri) e soprattutto c'è quella curva, quella maledetta Eau Rouge che mette sempre tantissima pressione addosso, perché purtroppo si sa cosa è successo.

Poi Olanda, dove anche quest'anno spero di avere tantissimo pubblico arancione per me (questa battuta non mi stanca mai) e... Beh... Monza.
Sarà strano anche se in realtà non è il circuito in sé, però è dove ci siamo conosciuti la prima volta. In realtà non cambia niente perché tornerà tutto come prima, ma io non sono più quello di prima.

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Mi vibra il telefono.

Carlos: Cabron, notizie dall'Italia?
Lando: no
Carlos: deve pensarci zio Carlos?
Lando: no, ormai è andata così.
Carlos: piangi ma non combatti? E poi però mi fai andare al lago di Garda nella speranza che lei passi di lei? Lando... Non mentirmi.
Lando: Carlos se era destino l'universo sarebbe girato per il verso giusto. Ormai sono mesi che non ci parliamo, se non quella strana chiamata.
Carlos: appunto! Una che ti chiama quando ha bevuto cosa vuoi che significhi.
Lando: non lo so Carlos... E si arrabbiasse? Io vorrei lasciare così.
Carlos: Va be' tu lascia così, magari l'universo agirà e a quel punto partecipa per favore.


Spazio autrice:
Ciao raga, so che questi capitoli sembrano "di fretta" e molto meno specifici dei precendenti, ma c'è un motivo.
Credo che comunque un po' si siano capite le sensazioni e i pensieri dei nostri protagonisti, ma se avete critiche sono ben accette.
Vi avviso: non credo manchi molto alla fine di questa storia... Fatemi sapere cosa ne pensate😊

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