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È sabato: il giorno delle qualifiche è arrivato.
Carlos è Charles ci fanno fare il giro del box che ci avevano promesso e io filmo tutto, girando immediatamente il video a papà.

Scambiamo due chiacchiere veloci con i ferraristi, poi torniamo nel box che ormai è diventato casa nostra.
questa volta è Charlotte a salutarci per prima, pare abbia capito che di noi si può fidare e so quanto questo sia importante per noi, per Lando e per lei.

Norris è molto serio, non l'abbiamo mai visto così: è concentrato a preparare il piano migliore per cercare di qualificarsi al primo posto oggi, un risultato che sarà determinante per la gara di domani.

Bert ci sorprende da dietro: "Ciao ragazzi, vi siete svegliati presto? Oggi non potremo dedicarvi molto del nostro tempo. Dobbiamo essere completamente focalizzati il risultato da ottenere."
Lando ci fa un cenno con la testa, ci ha notati, ma non può lasciare il tavolo a cui è seduto. Comprensibile, non vorremmo mai essere un elemento di disturbo.

Ecco che si preparano: tutto il team si sposta, ognuno al proprio posto, sono pronti all'azione. I piloti salgono in macchina e si preparano ad uscire dai box. Inizia il Q1.
"Sembra che si siano studiati un piano efficiente" commenta Samuele.
"Stanno andando alla grande" gli risponde Anna.
Ed ecco la fine della terza sessione: non è andata proprio come si sperava, Lando ottiene un terzo posto, Daniel si qualifica quarto, la prima fila è tutta Mercedes, Max quinto e le Ferrari subito dietro.

Alla conclusione del terzo meeting della giornata, ci si ritrova davanti al garage della Red bull per scambiare due chiacchiere.
Luca sembra paralizzato: ha davanti il suo idolo e ora finalmente riesci forse a capire come mi sento io di solito.
"Dai Luca, ricordati come si respira" lo prendo in giro.
"Sei proprio scema!" Controbatte.
Lando capisce subito la situazione e introduce i miei amici al pilota olandese.
Lui si rivela una persona molto gentile, dice di averci notato già da qualche giorno e, prendendo in giro Lando, ammette che non pensava che l'inglesino potesse avere amici.

Per questa sera protocollo rigidissimo: cena veloce e poi tutti a letto, non ci si può permettere di sbagliare.
questa volta preferiamo farci da parte, mangiamo tra di noi in camera e lasciamo che le squadre rimangano tra di loro a parlare della gara di domani.
Stiamo ancora chiacchierando tra di noi quando alla porta sento un: "Ludi?".
Solo una persona mi chiama così e non so cosa ci faccia in giro.

I miei amici mi sorridono e un po' impacciati si nascondono in bagno, mentre Anna fa finta di dormire. Cerco di darmi una sistemata veloce e poi vado ad aprire la porta.
"Ehi Straniero!"
"Mi sembrava di sentire delle voci, non c'è nessuno?"
"No, ehm, era la TV, Anna dorme."
"Strano... Ascolta, tu che programmi hai per settimana prossima?"
"Non so se mi chiameranno per il lavoro, altrimenti, a parte piangere su qualche libro, non ho grandi piani".
"Beh, io avrò qualche giorno di riposo a casa mia, se vuoi ti faccio fare un giro sul simulatore"
"Chiedo ai ragazzi cosa ne pensano e ti faccio sapere".

Un silenzio cade sulla soglia della camera.
Capisco la situazione e cerco di salvare in calcio d'angolo il discorso: "nel senso che loro dovranno trovare un passaggio a casa e non mi va di abbandonarli al loro destino".
"Per quello non preoccuparti, ci saranno Bert e Johnny con loro".
"Ok... Però comunque non potrò stare troppo, non ho neanche vestiti sufficienti!"
"Tu sai che a casa ho una lavatrice?"
"Sì, ma non posso approfittarmi di te in questo modo"
"Non ti stai approfittando, stai solo ricoprendo il ruolo di amica".
"Forse è il caso che tu vada ora, ci vediamo domani"
"Buonanotte Ludi"
"Buonanotte straniero".

Chiudo la porta ed emetto un sospiro.

Ruolo di amica. Mi sembra un chiaro segnale. Va bene così, non potrei essere più contenta. Ma poi cosa vuol dire che devo andare fino in Inghilterra per provare un simulatore? Ma cosa mi significa? E poi gli altri cosa diranno? Cosa faccio? Mi mette agitazione questa situazione.

"Ehi piccioncina, quindi ci abbandoni?" Mi chiede Samu.
"Vedo che questa conversazione non è rimasta privata..."
"Ma secondo te non avremmo fatto di tutto per sentire cosa vi sareste detti?"
"Ludo, è l'ora di fare un discorso. Dobbiamo iniziare ad analizzare tutti gli scenari possibili e capire cosa potrà succedere nei prossimi giorni" questa volta è Anna a parlare.
"Ragazzi, non succederà niente ha espressamente detto la parola amica e a me va bene così. La situazione è già stramba per quello che è, non voglio che si complichino le cose. Mi devo concentrare sul mio futuro e sulla mia carriera".
"Sì, la tua carriera da mantenuta" scherza Luca.

Ci salutiamo anche noi, i ragazzi sgattaiolano via dalla camera e andiamo a dormire.

Io sicuramente non dormo serena, continua a rigirarmi nel letto al solo pensiero di cosa potrà succedere nella terra natale del pilota.
Anna se ne accorge, si sveglia e guarda l'orologio: sono alle 4:30 di mattina e inizio a cercare una soluzione a tutte le mie paranoie.

Non so cosa farei senza di lei, è una persona estremamente gentile e dolce nei miei confronti, sono proprio fortunata ad averla nella mia vita e non vorrei mai che succedesse qualcosa tra di noi.
La mia paura più grande è che, indipendentemente da qualsiasi cosa succeda da oggi in poi, lei pensi che io la stia abbandonando. Non è assolutamente così, semplicemente mi sto facendo coinvolgere da questa situazione che provoca segnali contrastanti nel mio corpo, ma soprattutto nella mia mente.

"Ludo, fidati del tuo istinto e cerca di goderti quello che senti e quello che viene. Non bloccarti davanti a una situazione nuova, sarà sicuramente un'esperienza che ti porterai nel cuore per sempre, comunque essa vada" mi sussurra.
Ricontrolliamo l'orologio: sono le 8:00, dobbiamo alzarci.

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