34

1.9K 53 2
                                    

I giorni passano tranquillamente, io mi giostro tra studio, piccoli lavoretti, videochiamate e uscite con gli amici.

*Carlos Sainz vuole mandarti un messaggio* compare la notifica sul mio schermo. Apro immediatamente:

"Ciao Ludovica, volevo avvisarti che io e Charles domani siamo a fare qualche test per la Ferrari a Fiorano. Ricordo che se sei una tifosa è solo merito di tuo padre... Vuoi fargli un regalo?"

Inizio a piangere. Non ho mai avuto la possibilità di fare un regalo così bello a mio padre e sarebbe un buon modo per farmi perdonare dagli infarti che gli ho fatto venire nell'ultimo periodo.
Gli rispondo:

"Ciao Carlos!
Wow! Non so cosa dire davvero, ci saremo sicuramente. Dimmi se posso fare qualcosa in cambio, è un grosso favore che mi stai facendo e mi sento terribilmente in colpa"
Carlos: "Sai già quello che voglio: niente cuori spezzati. Però solo una cosa: data l'importanza dei test ti chiederei di non dire niente a nessuno, non vorrei che Binotto si arrabbiasse".
Ludo: "sarò muta come un pesce. Grazie ancora😍"

L'indomani, non so come, convinco papà a salire in macchina con me. La scusa è che deve accompagnarmi a vedere una macchina usata e capire se sia un buon affare comprarla.
"Ludo ma perché stai prendendo l'autostrada per Bologna? Quanto è lontano questo rivenditore?"
"Eh papà tu non ti preoccupare"
"Ma me lo dicevi e guidavo io"
"Non ti fidi di me?"
"No beh, sei abbastanza brava però rimango il tuo papà" mi fa l'occhiolino.

Continuo a guidare e nel frattempo cantiamo tutte le nostre canzoni preferite, come quando facevamo i viaggi tutti insieme anni fa.
Non appena imbocco l'uscita verso il circuito mio papà emette un urlo.
"Cosa stai facendo? Guarda che una Ferrari non ce la possiamo permettere"
"Papà ti ho detto una bugia. Sono riuscita a farti un regalo grazie a degli amici speciali".
All'ingresso della pista ci sono ad aspettarci proprio Charles e Carlos e corro incontro a salutarli.
"Salve, lei è il papà di Ludovica?" E Carlos gli porge la mano
"S-sì... Piacere Riccardo".
La scena si ripete simile con Charles.
È incredulo.

Ci mettiamo in un angolo dietro i tecnici e i meccanici e osserviamo.
"Ma dimmi Ludo, come hai fatto?"
"Ho semplicemente sciolto il cuore dell'amico di Carlos"
"Ma stai scherzando?"
"No papà, quando ci sono uscita a pranzo a Monaco ho raccontato della mia passione e ovviamente sei stato nominato, così Carlos mi ha detto che sarebbero venuti qui oggi e che avrebbero avuto piacere ad averci"
"Ma tu sei matta. Io avrei potuto avere un infarto"
"Pensa quando potrò farti sedere dove vuoi a un qualsiasi gran premio"
"Eh Ludovica vediamo di non sfruttare le relazioni, non sono questi gli insegnamenti che ti ho dato."
Lo abbraccio e ci godiamo lo spettacolo.

Mi viene incontro Charles e ci chiede se vogliamo vedere l'auto da vicino. Mio papà non se lo fa ripetere due volte e andiamo ad osservare il gioiellino.

Per pranzo andiamo in una pizzeria lì vicino e, per quanto sia un uomo di poche parole, non ho mai visto mio papà così emozionato: invita i piloti a raccontargli tutte le curiosità e i segreti del mestiere, come se un giorno potessero tornargli utili.

Mi squilla il telefono: è Lando che mi videochiama. Rispondo e giro subito l'obiettivo verso Carlos e Charles che rispondono in coro "Ciaoo"
"Ciao" risponde confuso Lando.
"Ehi straniero, hai visto? Ho fatto una sorpresa a papà grazie ai tuoi amici" e mi allontano dal tavolo.

"Dove sei?"
"A Fiorano! Carlos mi ha invitata per fare un regalo a mio padre"
"E non me lo dici?"
"Ora lo sai. Avrei voluto dirtelo ieri sera quando ci siamo chiamati, ma avevo paura che papà sentisse"
"Ma siete a pranzo insieme?"
"Sì, poverini Ricky li sta sommergendo di domande"
"Chi è Ricky?"
"Mio papà! Ogni tanto lo chiamo per nome"
"Mh. Boh sei con i miei amici e non con me."
"Ma... L'ho fatto per papà... E poi sono rimasta in Italia, non sono dall'altra parte del mondo"
"Lo so, però posso essere un po' triste?"
"Lando posso capirti davvero, però non l'ho fatto di proposito e soprattutto non l'ho fatto per me"
"Beh non mi pare tu ti stia annoiando"
"No beh, ovvio che no, però da sola non sarei mai venuta. Si può sapere cos'hai?"
"Volevo sentirti e vederti, ma a quanto pare sei occupata"
"Ehi! Sono contentissima anche io di vederti, ti avrei chiamato nel tardo pomeriggio appena tornata a casa, dato che non staremo qui ancora a lungo.
E poi non capisco questa gelosia. Sono tuoi amici che mi hanno aiutata, niente di più. Ovvio che se ci fossi stato tu sarebbe stato tutto diverso, ma purtroppo non è così e rimedieremo, ok?"
"Ludi... Sì ok. E non sono geloso, sono invidioso che i miei amici possano passar del tempo con una ragazza meravigliosa." Abbozza un sorriso.
"Ma non ha lo stesso valore del tempo che passo con te"
"Sei splendida"
"Non cambiare discorso"
"Ora goditi il tempo con tuo padre, noi avremo modo di parlarne. Buona giornata"
"Ciao cuore" e metto giù.

Charles: "Stavo giusto dicendo a tuo padre che posso chiedere di farvi fare un giro della pista sulla Portofino"
"Sempre se Ludovica non ha paura"
"Papà mi sai che sei tu quello spaventato!"
Scoppiamo tutti a ridere.
Ci dirigiamo di nuovo verso la pista, ma noto che Carlos mi tira un'occhiata.

"Ludo tutto ok?"
"Si Carlos, solo che Lando si è preso male perché sono qui e non gliel'ho detto"
"Lo fa di nuovo" dice tra sé e sé.
"Cosa?"
"Assume comportamenti gelosi solo perché si sente minacciato. Era successo anche con un'altra ragazza. Capisco che io e Charles siamo due bellissimi ragazzi e che possa sentirsi in difetto davanti a due stalloni del genere, però deve rimanere tranquillo" dice ironizzando.
"Ma certo che deve esserlo, io sono sicura di quello che provo"
"Che chica intelligente, proprio degna del cabron".

Saliamo tutti e quattro sull'auto. Raggiungiamo delle velocità che non mi sarei mai sognata e sento mio papà stringermi il polso: se la sta facendo sotto ma non vuole ammetterlo.
Sono i tre giri più entusiasmanti della mia vita, ora posso solo lontamente comprendere cosa voglia dire correre in F1 ed è proprio una figata.

Salutiamo i ragazzi e li ringraziamo per l'infinita bontà avuta nei nostri confronti e questa volta è Ricky a prendere il controllo della nostra misera macchina.

"Ora ti faccio vedere io chi è un bravo pilota" mi dice prima di accendere di nuovo la radio.
"Grazie Ludo e scusa se non ho dato fiducia né in te e né in Lando, ma sei e sarai sempre la mia piccolina"
"Papà non ti preoccupare, anzi... Spero che un giorno avrai la possibilità di incontrarlo e magari facciamo venire anche la mamma!" Dico, senza sapere cosa mi prende.
"Sarei molto onorato di averlo a cena da noi, sempre se riuscirà ad incastrare i suoi impegni"
"Proverò a dirglielo. Ti voglio bene papà"

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora