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Le sue mani si spostano verso le mie spalle, mentre io stringo le mie sui suoi fianchi.
Cammina verso il letto senza staccarsi da me, si siede sul materasso e io a cavalcioni su di lui. Continuiamo a sfiorarci.
"Stai saltando la cena" mi sussurra
"Non mi importa".
Mi prende la testa tra le sue mani grandi e mi punta i suoi occhi addosso.
"Ludi, ogni volta che ti guardo sento qualcosa dentro di me e non so dargli un nome. Ma so che il mio cuore potrebbe fermarsi e lo so solo grazie a te. Lo so perché..."
Suona il campanello.

Ma il tempismo l'Universo sa cos'è?

Mi appoggia sull'altro lato del letto e corre verso la porta.
"Signor Norris, come le avevo promesso ecco lo champagne. Spero sia gradito e mi scuso ancora per l'inconveniente"
"La ringrazio, non era necessario, non si preoccupi. Buona serata"

Lando torna da me, appoggiando la bottiglia sul tavolino.
"Scusa, ma non l'apriamo?"
"Sei seria?" Cambia l'espressione sul volto.
"Un sorso"
"Ma ti stavo dicendo una cosa"
"E potrai dirmela con un bicchiere in mano"

La verità è che sono spaventata. L'ultima volta che ho sentito un discorso simile stava uscendo dalla mia bocca e poi mi sono ritrovata a piangere per due mesi per uno stronzo che mi ha risposto "sono delle belle parole quelle che mi hai detto, ti ringrazio" ed è sparito dalla mia vita, per farsi vivo solo quando la ragazza con cui aveva passato tutta l'estate è tornata dal suo ex. Quindi no, non so se sono pronta a riaprire questa ferita.

Sono io a stappare in realtà. Riempio i bicchieri e inizio a bere. Non voglio pensare a quello a cui stavo per andare incontro, non mi sento pronta.

"Ludi, almeno questo puoi ascoltarlo?"
"Dimmi"
"Domani sarà una giornata impegnativa. Un'intervista dietro l'altra, dichiarazioni per i giornali e foto per i social. Devi solo decidere se farne parte e assumerti il rischio delle eventuali conseguenze"
"Cosa intendi?" Domando mentre sorseggio con disinvoltura
"Intendo che se prenderai parte alla giornata di domani, anche solo rimanendo in un angolo, la gente ti noterà e potrebbero fare domande. Cosa risponderò? Cosa risponderemo?"
"Tu cosa vuoi rispondere?"
"È l'argomento che stavo cercando di affrontare prima che..."
"Prima che arrivasse questo vino buonissimo che mi fa sentire leggera come una farfalla?"
"... Sì"
Mi avvicino per dargli un bacio, ma si sposta indietro.
"Ok, cerco di fare la seria"cambio tono, mi schiarisco la voce ma la testa mi gira leggermente.
"Probabilmente so cosa vorresti dirmi e non so se sono pronta. Non abbiamo fatto altro che dirci di andare a piccoli passi e a me questo sembra un salto nel vuoto" alzo gli occhi al cielo per non far scendere le lacrime.

"Ludovica" è la prima volta che mi chiama per intero e per quanto sia cupo il suo tono cerco di non ridere per la sua pronuncia assurda.
"Ludovica, io non posso tornare indietro, ormai sono coinvolto in questa storia e non posso non pensare ciò che vorrei comunicarti".
"Ho una via d'uscita!"
Mi guarda con aria confusa.
"Ho la risposta alla domanda di domani. Se ti chiederanno chi sono presentami come ci hanno visti la prima volta: mano nella mano e dirai solo il mio nome. Il resto lo lasceremo agli altri"
I suoi occhi si illuminano. Penso abbia compreso ciò che vorrei dirgli e anche se non è la risposta che si aspettava, prende la bottiglia e urla "Allora festeggiamo"

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora