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Il giorno tanto atteso era arrivato.
Finalmente, dopo anni, tornavo al circuito preferito di ogni italiano: Monza.
Ci sono stata anni fa, da piccolina, a guardare l'ultima Monza di Schumacher in Ferrari, accompagnata da papà che mi ha passato la passione per questo sport.
Tornare lì, questa volta, ha avuto un effetto diverso: papà non è potuto venire e io sono andata con la mia amica Anna. Ci conosciamo dal liceo e ci siamo sempre state l'una per l'altra.

La mia passione per la Formula 1 diciamo che ha avuto alti e bassi: sicuramente il suo periodo più basso è stato dopo il ritiro di Schumacher. La delusione di una bambina che vedeva il suo primo "eroe" ritirarsi era talmente alta che non sono più stata in grado di guardare delle gare. Piano piano però, ho ripreso e la passione è tornata più forte che mai. Inoltre,oggi, ci sono i contenuti social che rendono tutto ancora più interessante e a portata di mano. Ti sembra di poter vivere a pieno l'esperienza della race week e sembra di far parte del paddock.

Ma dicevo: finalmente torno in autodromo. Io e Anna siamo in tribuna in prima variante a guardarci le prove libere. Che emozione! Finalmente sentiamo il rumore dei motori e dal mega schermo riusciamo a vedere che le macchine sono partite e... eccole! Sono sotto i nostri occhi.

Sorrido. Penso a quanto ho aspettato questo momento e a quanto in questo periodo per me F1 sia stata una valvola di sfogo. Ho investito emotivamente molto in questi ragazzi e vederli sotto i miei occhi mi rende estremamente sensibile, è un po' come il coronamento di un sogno, anche se questo era già stato realizzato esattamente 15 anni fa.

È arrivata fine giornata, non ci sono parole per descrivere le emozioni provate, ma io e Anna decidiamo che non è finita qui: vogliamo trovare i piloti e scambiare due chiacchiere.

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