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Luca: "Ragazza?"
Anna: "scusate cosa??????????"
Samu: "ma possibile che sono sempre l'ultimo a sapere i segreti?"

Il gruppo whatsapp del quartetto magico riprende vita.

Ludo: "ragazzi... È stata una sorpresa anche per me🤕"
Anna: "ma se sei cotta come una pera dalla prima volta che lo hai visto 🤪"
Luca: "non sono un mago dei sentimenti, però mi pare che le relazioni funzionino in due🤔"
Samu: "ma quindi adesso ci abbandoni? Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te? Nooooo come faremo senza la nostra Ludovica? Dove andremo senza di te? Che ne sarà delle nostre vite?"
Luca: "Samu ma tutto ok?"
Samu: "Sì, volevo solo essere drammatico. Però sono serio, non voglio che ci perdiamo di vista"
Ludo: "ma vi siete dimenticati che a dicembre abbiamo Abu Dhabi e che io torno dopo domani? Casa mia rimane dov'è e voi rimanete i miei amichetti🥰"
Anna: "si... Vedremo tra qualche mese, quando dovremo essere segnati sulla tua agenda degli impegni ahhaha"
Luca: "ci deve solo provare 😒"

In realtà non vedo l'ora di tornare a casa per parlare con Anna. Sono felice di ciò che sta succedendo, però allo stesso tempo non è tutto a posto: non mi ricordo ciò che ho detto a Lando ieri sera e ho veramente paura di quello che possa essere saltato fuori.

Anche l'ultimo evento della giornata è finito e torniamo in hotel.
"Prenditi una felpa" mi suggerisce.
"Ma non ho freddo"
"Però potresti averlo più tardi"
Prendiamo l'ascensore, ma non si ferma al piano terra: va verso il garage.
"Seguimi" e mi apre la portiera della macchina.
Facciamo qualche tornante e dopo circa una ventina di minuti ci fermiamo. Non c'è niente intorno noi, solo una vista mozzafiato.

"Pensavo che un po' di tempo solo per noi fosse necessario" mentre tira fuori due panini dallo zaino

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"Pensavo che un po' di tempo solo per noi fosse necessario" mentre tira fuori due panini dallo zaino. "Non sono un cuoco, questo è il massimo del mio impegno".
Scoppio a ridere, forse così uscirà tutta la tensione accumulata in questi giorni.
"È uno dei gesti più carini che mi sia stato fatto".

Il tramonto è spettacolare: la palla di fuoco si nasconde dietro le alture e il cielo sembra una tavolozza di acquerelli con le sfumature tra il rosa e l'arancione. La prima parte di questo appuntamento la passiamo a parlare come due ventiduenni qualsiasi: si spazia dai gusti musicali al film preferito, poi al posto nel mondo che più piacerebbe visitare fino a quale personaggio della Storia avresti voluto essere. Dialoghi spontanei che ci permettono sempre più di conoscerci, anche se non mi ricordo più come fosse la vita prima di lui.

"Credo sia arrivato il momento di parlarne" pronuncio mentre cerco di farci luce con la torcia del telefono, dato che ormai ad illuminarci sono rimaste solo le stelle e le luci della città.
"È giusto che io sia sincera con te: l'amore mi spaventa. L'unica storia che abbia mai avuto in vita mia mi ha scottata talmente tanto da rendermi inagibile all'amore. Ero talmente accecata da quella relazione che non mi ero resa conto di quanto fosse diventata nociva: lasciavo che il mondo girasse intorno a lui e senza pensarci due volte abbandonavo le mie amiche nel mezzo dell'uscita perché lui mi chiedeva di andarlo a trovare. Se ripenso a quei due anni della mia vita faccio fatica a riconoscermi, non mi ricordo quasi niente e soffoco al pensiero di potermi mettere di nuovo in una situazione del genere. Quando ho realizzato che razza di mostro fossi diventata, non ho fatto altro che piangere. Ho iniziato ad odiarmi perché mi sentivo persa e la cosa che mi faceva più rabbia è che, per quanto ormai fossi lucida sul rapporto malsano, non riuscivo ad odiare lui. Mi sono promessa che non sarei mai più stata la Ludovica di quel periodo e che per nulla al mondo avrei perso di nuovo la testa per qualcuno in quel modo, così ho evitato i sentimenti per anni, perché sentivo che non ne sarei stata all'altezza. Quindi scusami se sono sembrata strana o pazza in questi giorni, ma sei arrivato tu nella mia vita e hai stravolto tutti i miei piani, senza però annullarmi ed è una situazione nuova per me".
Scoppio a piangere. È come se avessi aperto il vaso di Pandora e liberarmi di tutti questi pensieri mi ha fatta subito sentire più leggera.

Ora però devo capire quale sarà la risposta.
"Non oso immaginare cosa tu possa aver passato. Non te ne si può fare una colpa e devi perdonarti per ciò che è successo. Purtroppo amare non è mai facile e farlo male è molto più semplice che farlo nel modo giusto. Mi spiace averti messa in difficoltà, ma non riesco a trattenere i miei sentimenti ed è la prima volta che mi capita. Ho avuto qualche storiella in passato ma non è mai stato niente di serio. Più che altro cercavo di adeguarmi ai miei amici che erano sempre circondati da ragazze meravigliose, mentre io un po' per carattere e un po' perché non sapevo come funzionasse, sono uscito con un paio di ragazze, ma nel giro di pochissimi mesi realizzavo che volevano solo apparire con il Lando pilota, mentre del resto della mia personalità non importava.
Tu invece sei riuscita ad entrare in contatto con quella parte di me un po' nascosta e forse mai vissuta a causa del mio regime di vita e ora che ne fai parte non riesco più a farne a meno. Quindi scusami se ti ho riaperto delle ferite, ma tu hai curato le mie che non sapevo di avere".

Il suo monologo l'ho ascoltato mentre con le mani mi asciugava le lacrime, ma a fine discorso anche a lui sono venuti gli occhi lucidi.
Io sono sbigottita. Queste parole così intime e profonde mi hanno fatto venire i brividi sulla pelle, nessuno aveva mai parlato così di me e ora dentro al petto sento il cuore battere fortissimo, così forte che a questa emozione non so darle un nome.
Rimaniamo abbracciati per un lungo tempo, in silenzio. Non credo ci sia molto da aggiungere, forse dobbiamo solo riflettere, anche se una cosa è chiara: qualsiasi cosa stiamo facendo, stiamo andando entrambi nella stessa direzione.

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