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È la vigilia di Natale.
Questo è un periodo che non mi è mai piaciuto, mi ricorda quando da piccola mamma non faceva altro che rovinarmi l'atmosfera magica, quindi pian piano mi sono trasformata nel Grinch.
Da un paio di anni cerco di essere più morbida, più che altro per i nonni e per papà.

Io, Lando e papà passiamo il pomeriggio a preparare il pranzo di domani: cerchiamo di adeguare il menù al gusto inglese, unendo le tradizioni.
Noi tre in cucina non siamo sicuramente un team di un ristorante stellato: farina in ogni dove, pentole e mestoli sporchi che colmano anche il lavandino, il forno che ha una lista di attesa di cibi da introdurre... Però è bello passare un po' di tempo tutti insieme.
Mentre sistemiamo la cucina e prepariamo la tavola per domani, sento suonare al campanello.
Tutta scombinata corro alla porta, mal che vada sarà il vicino a vedermi in tuta con i capelli sporchi di impasto.

"Ciao Ludovica" una donna spezza il silenzio.
"Ciao Livia" le rispondo.
"Sono pur sempre tua madre" controbatte mentre avanza in casa.
"Vedo che anche oggi l'ordine regna sovrano" commenta osservandosi in giro.
"Stiamo riordinando, tra poco splenderà tutto"
"Tu e chi?"
Lando sbuca dalla cucina con dei bicchieri in mano.
"Buongiorno" pronuncia timidamente.
"Ecco il caro ragazzo!" Esclama mia madre, con un tono sorpreso.
Rimango impietrita. Avrei voluto che questo incontro non avvenisse o forse solo tra tanto tempo, dopo essermi preparata mentalmente.
"Non me lo presenti?" Si rivolge a me.
"Mamma, Lando. Lando, mamma.
Vi siete conosciuti ora"
"Figliola, ma cosa aspettavi a comunicarmi questa lieta notizia? Ho dovuto saperlo da foto che girano sui social, sai che mi piacciono i gossip"
"Non ci ho pensato. Questo ultimo periodo è stato intenso e non sei la prima persona che mi viene in mente quando devo condividere belle notizie".

Lando mi guarda confuso. Purtroppo, a differenza di mio padre, mia madre  conosce abbastanza bene l'inglese, così non posso comunicargli in "segreto".
Ci raggiunge anche mio padre che era andato a recuperare la tovaglia del servizio di natale in cantina.
"Ciao Livia" accenna timidamente
"Ciao Riccardo. Ludovica mi stava proprio raccontando di come ha passato gli ultimi mesi"
"Non è così in realtà"
"Su Ludo, la mamma ha diritto di sapere" insiste mio padre.
Racconto brevemente del nostro incontro, mentre Lando cerca di avvicinarsi a me, noto che è proprio imbarazzato.

"Se non avete piani potrei fermarmi qui a cena, così abbiamo la possibilità di conoscerci meglio, non trovi?"
"Forse è meglio che tu vada" le suggerisco.
"Ti offro un caffè" risponde mio padre "poi per cena ho da fare, vado da mio padre in clinica" Continua.
Ricky chiama il mio inglesino, vuole metterlo alla prova e vedere se ha imparato a preparare la caffettieria.
In 10 minuti ci ritroviamo con le tazzine in tavola a girare il cucchiaino in uno strano silenzio.
"Quindi Norris, dimmi un po', com'è la tua famiglia? Dove vivete?" Chiede Livia.
"Siamo in sei: i miei genitori, mio fratello maggiore e due sorelle. Io sto a Woking, vicino alla sede della McLaren, mentre i miei sono rimasti a Bristol. Saremo da loro non appena finiremo la nostra vacanza sulla neve"
"Ah bene, quindi sarei rimasta l'unica a non sapere di questa coppietta! Ludovica una signorina non si comporta così! Vorrei solo che tu parlassi con me"
"Mamma è abbastanza" le rispondo mentre porto il vassoio in cucina.
"Sei incorreggibile!" Sbuffa mentre prende la borsa e il cappotto.

Saluta mio padre con un abbraccio e lo stesso fa con Lando.
Come se si conoscessero. Vorrei cancellare la sua impronta dal mio ragazzo, vorrei che ci fosse un muro tra loro due, non deve più toccarlo.
Prima di uscire dalla porta, tira fuori un pacchettino dalla sua borsa e me lo allunga tra le mani. "Buon Natale tesoro mio" bisbiglia ed esce.

"È una matta!" Urlo a mio padre non appena si chiude il cancelletto.
"Ludo mia, sai che ha sempre avuto un carattere particolare. Probabilmente era curiosa di conoscere il fidanzato della sua bambina ed è comparsa come meglio credeva".
"Lo so papà, ma ora mi ha rovinato la serata" sbotto mente corro in cameretta.

Riccardo parlotta con Lando in italiano, forse vuole comunicargli qualcosa, ma la vedo dura senza il mio aiuto.

"Ludi, posso?" Qualcuno bussa alla porta.
"Cosa vuoi?" Gli rispondo scocciata.
"Penso che tuo padre debba andare, puoi cercare di capire?" Sorrido, apro la porta e scendo giù.
"A dopo papà, salutami tanto il nonno e digli che mi manca"
"Sempre se riconoscerà me questa volta" mi risponde ironico, con gli occhi trafitti dal dolore.
"Ciao Lando, a dopo" accenna mentre se ne va.

Lando mi carica sulle sue spalle come un sacco di patate e mi fa sedere sul divano.
"Adesso ti rilassi e guardiamo un film"
"Lando scusa per la scenata, mi dispiace tantissimo che tu debba aver assistito a tutto ciò".
"Non ti preoccupare babe".
Ma veniamo interrotti da uno squillo al suo telefono.
"Hola Carlos!" Esclama.
"Cabron si può sapere dove sei?"
Gira il telefono verso di me "sono in Italia".
"Oh Madre de Dios, ho scritto a tuo fratello per sapere se potessi venire a salutarvi dato che sarò a Londra un paio di giorni, ma mi ha detto che non sapeva dove fossi".
"Mio fratello sta su un pianeta tutto suo. Ma perché non hai scritto a me?"
"Volevo farti una sorpresa".
"Sei un tenerone" intervengo io.
"Ludovica vedi di mantenere segreta questa conversazione eh" mi prende in giro.
"Agli ordini Carlos"
"Siete insieme quindi? Ma fino a quando? E il natale? La montagna?"
"Sisì sono sceso settimana scorsa, stiamo qua fino alle vacanze e poi viene da me a conoscere i miei".
"Ohhhh diventate bambini grandi quindi".
"Carlos sei il solito" gli risponde.
"Va bene cabrones, allora ci vediamo davanti al caminetto tra qualche giorno. Feliz Navidad"
"Merry Christmas!" Rispondiamo in coro.

E ci stringiamo sotto le coperte a vedere il film. Sono ancora un po' frastornata da ciò che è successo prima, però tra le sue braccia mi sento al sicuro.
"Ti amo" bisbiglia nel bel mezzo delle scene, dandomi un bacio sulla testa.

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora