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"Cosa stai facendo?" Si rivolge con tono arrabbiato a suo fratello.

La situazione potrebbe essere fraintendibile, lo ammetto: io che vengo tenuta per un polso, mentre Oliver mi fissa negli occhi e io faccio lo stesso. Non ho idea di cosa possa immaginare il pilota numero 4, ma se solo fosse arrivato con qualche minuto di anticipo si sarebbe reso conto che non c'è niente di male in questa scena.

"Mi ha detto parole carine" rispondo io.
"No. Non parlare" il suo tono mi offende.
"Fratellino, perché sei così arrabbiato?" Gli domanda il fratello maggiore.
"Perché già mamma ha provato a mettersi in mezzo, arrivando a conclusioni che non esistono, non permetterò che anche qualcun'altro dica qualcosa".
"Mi stava proprio spiegando di Savannah" provo a intervenire di nuovo.
"Ah sì?! E perché ti stringe un polso?"
"Non glielo sto stringendo, semplicemente l'ho fermata per parlare e siamo rimasti in questa posizione".
Oliver mi lascia cadere il braccio che ancora stava trattenendo senza pensarci e mi avvicino al mio ragazzo, dandogli una carezza sul volto col tentativo di calmarlo.
"Lando, ti giuro, non so cosa tu stia pensando, ma non mi è successo niente. Anzi, Oliver ha detto una cosa bella e vorrei che tu la sapessi".
"Lascia stare Ludovica, non mi crederà mai".
"Ha detto che non ti ha mai visto così felice e che non devo lasciarmi abbattere dalla piccola gelosia di tua madre. Parole simili le ha dette Savannah questa mattina, ma non mi pare tu abbia avuto una reazione del genere".
"Oliver non è mai così gentile senza un fine".
"Quando capirai che i nostri errori sono dovuti al fatto che eravamo bambini? Ora non ho motivo di essere geloso, mi sono costruito un lavoro che mi piace e ho la mia famiglia".

Anche Flo ci raggiunge.
Il resto del gruppo ci sta aspettando alle macchine e non si spiegano perché stiamo temporeggiando in questo modo.
"È stata colpa mia, ho chiesto dei chiarimenti ai due fratelli e non ci siamo accorti di star perdendo tempo".
Non credo di aver convinto la sorellina, ma almeno abbiamo interrotto questo siparietto.

Il viaggio di ritorno verso casa sembra infinito, non parliamo e neanche il mio tentativo di fare un karaoke viene accolto.

Mi offro di prepare la cena, aiutata dalle due sorelline e la madre.
Nella mia testa rimbombano le parole di Lando "mamma ha già provato a mettersi in mezzo", "non è proprio come sembra", "spero tu ti senta accolta" e le bizzarre domande di Cisca sulla mia vita: ha sicuramente ragione Oliver.

Dopo aver degustato le mie ottime (strano ma vero) tagliatelle ai funghi, le sorelle e Savannah, in privato, mi chiedono un po' della mia relazione: come ci siamo conosciuti, il primo bacio, il problema della distanza, insomma: un po' di gossip tra ragazze.
Da un lato mi intimidisce molto questa loro curiosità, però mi sembra genuina e gradisco il loro tentativo di instaurare un buon rapporto.

Dopo aver ascoltato i consigli delle ragazze, chiedo a Lando di poter andare in camera, con la scusa di essere stanca: vorrei parlargli.

"Amore, vorrei essere chiara con te: ti ho detto la verità. Se mi avesse fatto del male te lo avrei detto, ma secondo me tu sei condizionato dal vostro vecchio rapporto che non è più quello di due adolescenti in lotta tra di voi. Oliver ti vuole bene e vuole che tu sia felice".
"Ma ti stava tenendo per il polso".
"Forse non sapeva come fermarmi e ha fatto il primo gesto che gli è venuto in mente".
"Come fai a pensare sempre bene? Come fai ad essere così buona?"
"La purezza del cuore ripaga sempre. Inoltre penso sia arrivato il momento di parlare con Oliver come due persone adulte. Pensaci. Io vado a sistemarmi in bagno".

Non appena torno in camera mi trovo sola. Così vago per le stanze e scorcio una porta aperta con una figura ricciolina appoggiata allo stipite.
Due voci maschili si parlano tra di loro, ma non riesco a sentire bene ciò che si stanno dicendo.
Mi avvicino, di soppiatto, anche se non credo sia corretto origliare.
"... E scusa se ti ho aggredito oggi pomeriggio" ammette Lando.
"Sei mio fratello, voglio solo il meglio per te, da sempre." Risponde Oliver.
Non riesco a trattenermi e dalla mia bocca emetto un piccolo "aw" che viene ovviamente sentito dal fratello minore.
Mi tappo la bocca e mi schiaccio contro il muro, sperando che non mi veda.
"Ludi?" Esclama il piccolo Norris
"Ti stavo cercando" rispondo imbarazzata.

Nel frattempo arriva Savannah con due tazze di tè ed esclama:"riunione?"
"Stavo chiedendo scusa a mio fratello" risponde Lando.
"In realtà stiamo chiarendo il nostro rapporto" ribatte Oliver.
"Ludovica, arrivi tu e sistemi i battibecchi dei fratelli in un paio di giorni? Dove sei stata fino ad adesso?" La ragazza appoggia le tazze e mi stringe a sé.
"Dai, venite dentro!" Esclama il fratello maggiore.

La serata passa tra una chiacchiera e l'altra, ne approfittiamo per sistemare per sempre la questione Oliver-Lando che si conclude con un abbraccio commovente.

Torniamo in camera sua e ci prepariamo per andare a dormire.

Ammetto che questo suo essere maturo, mettere da parte l'orgoglio e rivolgersi a suo fratello ha alimentato in me un desiderio, vederlo in questo modo mi fa perdere la testa.

Senza troppe parole lo bacio, scendo sul collo e poi sul petto e in poco tempo ci ritroviamo entrambi senza maglietta.
La porta si spalanca all'improvviso: "Lando si può sapere di cosa parlavi con Oliver?" Esclama la piccola Cisca che si è ritrovata davanti a sé una scena poco family-friendly.
Mi copro il volto dalla vergogna, mentre il mio ragazzo si mette davanti a me, come per proteggermi.
"ODDIO" riesce solo ed esclamare la sorellina.
"Scusa, scusami tanto" stridulo io.
"Cisca ma non bussi mai tu?" Urla Lando.
"Oh mio dio, OH NO. Ma Lando!" Si copre anche lei il volto.
Io prendo la maglia da terra e me la metto addosso, al rovescio.
"Cisca perdonami, è stata colpa mia. Spero non ti abbia traumatizzato" aggiungo.
"Ma no, so cosa stavate facendo, più che altro mi fa strano pensare che anche mio fratello possa fare queste cose. Lui che cade da fermo, che si comporta come un bambino delle volte, lui riesce a scopare?!"
"Cisca le parole!" Interviene Lando.
"Lando ho 18 anni" risponde interdetta.
"Te ne puoi andare?!" Grida il pilota.

Cisca sbatte la porta e corre via, io scoppio in una grande risata, mentre il numero 4 si gratta la testa turbato.
"Amore non ha tutti i torti, chi ti dice che anche lei..." Non mi fa finire la frase
"Non ti azzardare neanche a pensarlo!" Strilla.
"Eddai, non fare il geloso".
"Ma è la mia sorellina!"
Gli faccio una smorfia e gli salto al collo, concludendo ciò che avevamo iniziato.

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