A piccoli passi

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Mezz'ora alla gara.
La tensione è alle stelle, siamo tutti consapevoli della pressione che hanno i piloti in questo momento.
Vado a fare l'in bocca al lupo ai due ferraristi che ringraziano per il gesto, subito dopo mi dirigo verso Daniel e faccio lo stesso con lui. l'australiano è sempre carismatico e risponde con simpatia.

Cerco Lando, ma non lo vedo con la sua squadra, quindi inizio a preoccuparmi.
Anche Charlotte la vedo allarmata, ma sappiamo che agitarci non potrebbe che peggiorare le cose.
Apro la porta del suo stanzino e lo ritrovo sdraiato sul letto con le mani alle tempie.
"Ehi... Tutto ok?" Bisbiglio
"Ho paura di non reggere l'ansia"
"Ascoltami Lando. Ora tu fai un respiro profondo e cerchi di allontanare questa negatività, perché sappiamo che può solo peggiorare la situazione. È una gara come un'altra, devi sempre dare il meglio che puoi in questo momento e ascoltare cosa dice il team al muretto, prende decisioni che possano portarti al risultato migliore. Io sarò qui a guardarti e a mandarti vibrazioni positive, ma non ne hai bisogno perché sei assolutamente in grado e se sei qui è perché sei uno dei migliori"
Si siede sul lettino e mi fissa negli occhi.
"Cosa farei senza di te?"
"Ce la faresti comunque"
E mi stampa un bacio sulla guancia.

Lo prendo per mano e lo porto dalla donna che si occupa di lui in assoluto, la mamma adottiva che tutti vorremmo. Lo raggiungono il suo coach e il suo ingegnere, così da fare le ultime raccomandazioni.
Io lo osservo da qualche metro di distanza, scrutando ogni sua minima espressione e ogni suo gesto, studiando ogni suo dettaglio. Non mi accorgo di essere persa nei miei pensieri finché Bert non mi tocca sulla spalla: "oggi rimani qui, ho il timore che possa servirci la tua voce".

Vedo il mio inglesino dirigersi verso la macchina, così d'istinto lo raggiungo con una piccola corsetta. Vederlo con la tuta in vita mi fa impazzire.
"Devo dirti una cosa" gli suggerisco nell'orecchio, così mi prende per mano e mi fa sedere sul lettino su cui poco prima c'era sdraiato lui.
Lo bacio con forse troppa passione e lui ricambia, le mie mani scivolano sul suo petto e le sue si accingono ai miei fianchi.
"Con la tuta legata in vita mi riesce difficile rimanere tranquilla" mormoro mentre cerco di staccarmi, perché so che deve andare.
Il suo naso si sposta sul mio collo e io mi concentro al massimo per non emettere gemiti, ma mi sta facendo uscire di testa.

Qualcuno tira due pugni sulla porta, è Dani che urla "muovetevi" con tono divertito, probabilmente avrà capito.
Così, a malincuore, lo stacco da me e gli faccio le ultime raccomandazioni.
Che l'ultimo GP abbia inizio.

La gara parte abbastanza bene, ma Lando sembra essere sotto tono, tanto che viene sorpassato e si ritrova sesto.
Dopo il primo pit stop cerca di rimettersi in sesto, ma gli occhi del pubblico sono solo sul duello Verstappen-Hamilton che combattono per il campionato.
L'olandese e il 7 volte campione del mondo inglese stanno combattendo ruota a ruota, ma Max riesce a prendere la leadership della Gara.
La Mercedes sbaglia il pit stop del povero Valtteri Bottas e il finlandese rientra decimo, così la classifica dei primi 5 è questa: Verstappen, Hamilton, Leclerc, Sainz e Norris.

Se vuole arrivare terzo Lando dovrà combattere contro le due Ferrari.
Charles è alle spalle di Lewis e tenta di sorpassarlo, rischiando molto.
Lando cerca di farsi spazio, superando l'ex compagno di squadra, ma poi rimane piantato.
Gli ingegneri suggeriscono a Lando di attenersi al piano B, ma non sembra seguirlo.
Bert viene a chiamarmi. Non capisco, forse sta succedendo qualcosa.
Mi fa avvicinare al muretto e un altro ingegnere inizia a spiegarmi il piano.
Se mi vedesse mio padre.

"Adesso io ti passo le cuffie e dirai a Norris queste cose che ti ho appena spiegato, ti lascio gli appunti qua sotto"
"In che senso?" Chiedo
"Pensiamo che così tu possa aiutare lui e il team. Vogliamo questo terzo posto e lo dobbiamo ottenere"

Prendo le cuffie, ma mi tremano le mani. Bert mi dà una pacca sulla spalla, sa quanto questo sia importante per me, ma soprattutto per lui.

"Lando, sono Ludovica. Attieniti al piano B e riserva le gomme"
"Ludovica?!"
"Piano B. Bottas è decimo per un pit stop sbagliato, puoi farcela."
"Ok"

In pochi giri Lando aumenta il passo e si avvicina a Leclerc.
Mancano 10 giri e il monegasco è avanti di 6 decimi. Tutto è ancora possibile.
Il pilota numero 16 però non sembra mollare e spinge forte la sua Ferrari. Bottas nel frattempo è risalito sesto, il motore Mercedes si fa sempre riconoscere, se concludiamo in questo modo non riusciremo a salire sul podio.

Vorrei potergli dire altro in team radio, ma non mi sembrerebbe giusto. Non voglio fare la smielata o approfittarmi di questa situazione, perciò rispetto i piani.
Lewis tenta un ultima mossa, ma non ce la fa. È Max a tagliare il traguardo per primo e vince il suo primo campionato di formula 1.
Subito dopo passano Hamilton, Leclerc, Norris, Sainz, Perez, Bottas, Gasly, Ricciardo e Tsunoda.

Il terzo posto lo abbiamo perso di 4 punti. In McLaren cala un senso di delusione, ma siamo comunque contenti del terzo posto nel campionato costruttori.
"P4 Lando, sei stato bravo"
"Bottas?"
"Sesto"
"Quindi? Terzo posto?"
"No amore... Ci riproverai l'anno prossimo"
"Che merda"
Interviene l'altro ingegnere, dicendo le solite formalità di fine gara per parcheggiare la macchina e tutto il resto.

L'inglese scende dalla macchina con delusione, ma corre subito a congratularsi con la squadra.
Sa benissimo quanto sia merito di un team unito questo suo quarto posto, contro le due squadre più forti: la Red Bull e la Mercedes.
Lando poi si dirige dai suoi amici: prima va da Charles a cui ha tentato di strappare il terzo posto e poi da Max: il primo campione della nuova generazione. Un abbraccio tra i tre, che sanno quanto hanno sudato per essere qui. Che scena commovente.

Quando i tre vincitori vengono chiamati per salire sul podio Lando corre nel suo stanzino, chiudendosi dentro senza lasciare la possibilità a nessuno di entrare.