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Mi sveglio con la consapevolezza che questo giorno cambierà la mia vita.

"Stasera vado a festeggiare coi ragazzi, mi spiace che non ci sarai" esordisce Lando.
"Lando a proposito" dico con coraggio.
"Dimmi".
"C'è una cosa di cui vorrei parlarti, non me ne volere."
"Mi preoccupi" bisbiglia, cambiando tono.

Iniziano a tremarmi le mani e la mia gola diventa sempre più secca.
"Lando non so come dirtelo".
Il groppo alla gola diventa sempre più grande.
"Ludi?"
"Stai raggiungendo i tuoi risultati e chiaramente per poterli mantenere serve impegno e concentrazione.
Questo vuol dire che c'è poco spazio per le distrazioni".
Mi siedo sul letto e lui fa lo stesso, così decido di prendergli le mani tra le mie.

"Sappi che quello che sto facendo non è perché non provo più niente, anzi, ma sto soffrendo e non voglio metterti in condizioni di dover rinunciare al coronare il tuo sogno per me".
Nei suoi occhi si scatena il panico: "Ludovica cosa stai dicendo?" Balbetta.
"Lando sei l'amore della mia vita. Ma al momento per me non c'è posto. Non finché io cerco di capire cosa fare nella mia, non finché non trovo una soluzione ai miei problemi."
"C'è posto per te, ci sarà sempre" ribatte.
"Non come vorremmo. Non ora. Stiamo crescendo, sono gli anni più difficili probabilmente, forse più dell'adolescenza e dobbiamo cercare un nostro equilibrio interno. Forse è meglio separarsi, finché questo equilibrio non è ben solido" sospiro.
"Non puoi. No, non puoi Ludi io ti amo. Non capisco, tu sei qui e io sono felice".
Scoppio a piangere, ferirlo era l'ultima cosa che volevo, ma è inevitabile.

"Perdonami, sto male anche io, ma ci meritiamo di più e te lo dico perché ti voglio bene, non sai quanto".
Mi bacia con un misto tra rabbia e tristezza, probabilmente vuole convincermi che il nostro amore non ha fine e in realtà è così.
Non sta finendo il nostro amore, sta finendo la nostra relazione.

"Non rendere le cose più difficili di quanto non lo siano già" lo supplico.
"Ma io come faccio senza di te?" Mi chiede.
"Come hai fatto fino a 8 mesi fa".
"Ma tu mi hai cambiato, mi hai insegnato che posso amare senza paura"
"E tu lo stesso. Ti prego lasciami andare, almeno un po' ".

Ci abbracciamo forte, le nostre lacrime bagnano i nostri vestiti e la nostra pelle diventa un tutt'uno.

Che merda.

"Tu rimani al primo posto" mi mormora nell'orecchio.
"Al primo posto deve solo esserci te stesso".

Mi viene da vomitare per quanto sto male. Con Matteo avevo sofferto è vero, ma non così. Quella era una relazione poco sana e sono stata male perché non mi amava, mi trattava come una pezza e per lui ero il rimpiazzo, un manichino su cui aveva il controllo.
Con Lando non è così: ci amiamo, è palese. Sono i fattori esterni che ci hanno portati qui a tormentarci per una decisone che nessuno dei due avrebbe voluto prendere.

Spero che il rispetto che ci siamo portati fino ad ora continui per sempre.
Rimarrà la parentesi più bella della mia vita.

"Devo andare" rompo il silenzio.
"Ti accompagno" mi risponde inaspettatamente.
"Non sei tenuto".
"Almeno questo fammelo scegliere, almeno questo concedimelo".

In poco tempo mi ritrovo in macchina, il nostro silenzio e il nostro dolore viene coperto da una musica assordante.
Mi accompagna fino ai controlli.
Mi giro per guardarlo negli occhi un'ultima volta.
"Mi dispiace, ma penso di aver fatto la scelta migliore anche se ci fa schifo.
Ti amo e ti amerò sempre"
"Io per te avrò posto sempre" e mi bacia un'ultima volta.
Non vorrei mai staccarmi dalle sue labbra, dalle sue dita, dalle sue braccia.
Mi sento morire e non riesco a fermare le mie lacrime.

"Ciao" bisbiglio.
"Ciao straniera" replica.

Lando's pov

Vorrei solo sbattere la testa contro il muro.
Penso di non aver ancora realizzato ciò che successo nelle ultime ore e io ora non so cosa fare. Tra un paio di giorni parto per l'Australia, ma io vorrei solo andare a casa.

Faccio l'unica cosa che so che devo fare quando non so cosa fare: chiamo Carlos.

"Mate, sono di ritorno dall'aeroporto, dimmi che non stai facendo niente".
"Cabron! Pensavo di andare a fare una corsa, ti unisci?"
"No. Ho bisogno di te"
"Lando mi preoccupi"
"A dopo".

Lo raggiungo e mi butto tra le sue braccia, anche se vorrei essere tra quelle di qualcun'altro. Anzi, un'altra.

"Ci siamo lasciati"
"Cabron, cosa stai dicendo?"
"Dice che le cose sono difficili così, ha parlato di equilibri da trovare. Non lo so Carlos, non lo so." Sospiro.
"Ma come ha potuto? Non ti ama?"
"Sì! È questo il punto. Mi ama ma non possiamo stare insieme" le lacrime rigano il mio volto.
"Cosa devo fare? Non so neanche se potrò chiamarla. Mi manca già Carlos, non ce la faccio. Mi ha tenuto su in questi mesi e ora se ne va"
"Lando, Lando, Lando. Calmati. Respira. Troveremo una soluzione. Ora sfoghiamoci con una partita di golf, ok? Nel frattempo pensiamo".

Non so cosa farei se non ci fosse lui.

Incrociamo Isa prima di andare e mi abbraccia.
Possibile che i miei occhi parlino così tanto?
"Come stai?" Mi chiede.
"Sono stato meglio" le rispondo.
"Se hai bisogno io sono qui, una visione femminile può sempre aiutarti".
"Grazie" tentenno, anche se non riesco a capire come abbia intuito.

Non festeggerò niente questa sera. Vorrei solo dimenticare questa giornata, della vittoria e vorrei anche dimenticarmi di Ludovica.
Fanculo.

Lando: so che non ti aspetteresti il mio messaggio. Ma sto una merda Oliver, sono devastato.
Oliver: rimedi post sbornia? Se vuoi ho dei segreti che potrei rivelarti.
Lando: no Oliver, no. Ludi mi ha lasciato.
Oliver: stai scherzando?
Lando: appena mi riprendo ti spiego. Volevo solo dirtelo, ma aspetta a dirlo al resto della famiglia.
Oliver: ma è successo qualcosa? Stai bene? Non dirò niente, non ti preoccupare. Io ci sono.
Lando: dice che non c'è posto per lei, che devo pensare alle gare. No che non sto bene, perché comunque ha detto di amarmi e che lo fa per il nostro bene. Ma io questo non lo chiamo bene.
Oliver: mi dispiace, chiama appena puoi.



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