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Sono da poco passate le 19 quando il cancello del motorhome si apre e vediamo una macchina uscire. Il bodyguard dice al pubblico lì presente di farsi da parte, che non è nessun pilota e che dobbiamo attendere per vederli arrivare. In effetti non ha tutti i torti: i piloti e le loro squadre saranno ancora in autodromo a sistemare gli ultimi dettagli per le qualifiche di domani.
Così attendiamo e nel frattempo io e Anna conosciamo dei ragazzi: Luca e Samuele che ci raccontano che sono anni che loro inseguono i piloti ovunque, tant'è che ormai alcuni meccanici della McLaren e della Mercedes li riconoscono.

Sono le 20.30.
Arriva Sebastian Vettel che si ferma a parlare con noi in italiano, è molto gentile: fa qualche foto e autografo e poi, chiedendo scusa per il poco tempo prestato, si ritira nelle sue stanze. Deve riposare.

Ecco Daniel Ricciardo accompagnato da alcuni suoi membri del team: Johnny e Bert che salutano Samuele e Luca con un "you're already here?!". Daniel entra subito nel motorhome, mentre i due membri del papaya team rimangono a parlare con i due ragazzi e ci presentano. A me fa incredibilmente strano, ci conosciamo da pochissimo e sono stati molto gentili nei nostri confronti, ma addirittura arrivare a presentarci dei meccanici che lavorano in formula 1 mi sembra surreale.

Prima, per ingannare l'attesa, Luca ci aveva chiesto quale fosse il nostro pilota preferito.
Per me è sempre difficile rispondere a questa domanda, perché nonostante io abbia preferenze, tra questi è sempre difficile sceglierne uno: ognuno è speciale per un motivo suo.
Ma la mia risposta alla fine è stata: «Sono cresciuta in una casa ferrarista ed è chiaro rispondere Charles e Carlos, ma vedo del talento anche in Lando Norris e poi... chiaramente i "vecchi" della Ferrari: Kimi e Vettel».
Luca sorrise ma comprende la mia risposta. Lui d'altronde è un fan della Red bull con un debole per Giovinazzi.

Ricordandosi della mia risposta Luca dice a Bert:«Sai, la mia amica qui è una fan del piccolo Lando, nonostante il sangue Ferrarista... Beh so che vi chiedo un grosso favore, ma non è che per caso riusciste a strapparle un sorriso?»

Non mi sembra vero. Mi tremano le mani, il mio stomaco inizia a rigirarsi nella pancia e dalle mie corde vocali emerge solo una specie di squittio dall'emozione.

Bert mi guarda.
Scoppia a ridere.
Prende un grosso respiro, si avvicina a Luca e gli sussurra "perché no?"

Si aprono le porte del cancello del motorhome, Bert e Johnny ci salutano ed entrano lasciando me, Anna, Luca e Samuele appesi al filo del rasoio.

Spazio autrice:

Ho deciso di lasciare i dialoghi in italiano anche quando in teoria i personaggi parlando in inglese (vedi Bert e Luca) solo per facilitare la comprensione.
Inoltre, nonostante abbia deciso di ambientare la storia in questa stagione e la prossima, ho voluto escludere il covid dall'ambientazione e i risultati delle gare non sono reali.

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora