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Dal modo in cui mi tiene la mano percepisco che qualcosa non va.

Assaggio volentieri la carrot cake fatta dal padre, devo ammettere che è un buon cuoco.

La mamma di Lando mi racconta che in casa sua c'è una tradizione: ogni volta che entra qualcuno durante il periodo natalizio deve appendere una pallina sull'albero di Natale, cosicché possa sentirsi parte della casa e della famiglia.
È una tradizione insolita, ma mi fa molto piacere, così scelgo l'addobbo dalla cesta posta di fianco all'albero e la appendo vicino a una pallina contenente una macchinina.
"È la mia pallina preferita" mi dice Lando.
"La possiede da quando ha 7 anni e ogni anno è la prima che appendiamo. In questi ultimi anni sono io a farlo, ma Lando partecipa sempre in videochiamata" aggiunge Cisca.
"Sì, si collega solo per vedere la sua pallina appesa e poi butta giù" è Flo a parlare ora.
"Va be' Flo, la maggior parte delle volte lo faccio collegato dal box o da qualche hotel" risponde Lando.
"E Flo tu invece hai una tua pallina speciale?" Chiedo
"Sì, quella col cavallo. Faccio gare di equitazione e quindi questa doveva essere la mia preferita"
"Ma che cosa dolce! I vostri genitori lo hanno fatto apposta?"
"Non proprio, casualmente però si sono rivelate poi le loro strade" mi risponde Adam.
"Se vuoi ne possiamo creare una con una lavagna" mi suggerisce Lando
"Come mai?" Mi chiede sua madre
"Sono una maestra, ma sto studiando per fare la psicologa"
"Ma che notizia! Che ragazza ambiziosa!"
Mi imbarazzo. Non so come comportarmi con una madre, la mia era praticamente inesistente e ho il terrore che neanche le madri degli altri mi accettino.

Finalmente, con una banale scusa, andiamo in camera. È alquanto buffo entrare nel suo spazio più personale, considerando che abbia una casa.
"L'ultima volta che ho sistemato le pareti di questa camera avrò avuto 16 anni. Poi con il continuo girare per il mondo è diventato più difficile e mi bastava un letto su cui appoggiare il mio corpo"
"Ah quindi questo poster di Valentino Rossi non è recente?"
"No. Lui è il mio idolo da quando sono piccolo"
"Mi fa strano pensare che anche tu hai sempre rincorso qualcuno che non centrava niente con la tua vita. È vero, entrambi gareggiare, ma con due mezzi diversi"
"Sì beh vero..."
"Di Valentino mi rimarrà per sempre nel cuore il suo modo di essere, al di là del suo essere campione. Il suo essere così italiano, la sua tenacia, il suo divertirsi, l'amore per il pubblico. La voce di Guido Meda che ha accompagnato ogni sua vittoria, ogni sua sconfitta, ogni suo passo su quelle due ruote" mi si inumidiscono gli occhi.
"Chi è Guido Meda?"
"Il commentatore della MotoGP in Italia. La sua voce è uno dei ricordi più vividi che ho della mia infanzia"
"Che bello!"

Osservo con calma le mensole, la libreria e la scrivania. Noto una foto, la prendo in mano e la scruto per bene: un piccolo Lando con una tuta da kart e un sorriso dolcissimo.
"Quanti anni avevi qui?"
"6"
"Ma avevi un musino dolcissimo! Ora sei sempre imbronciato" azzardo per vedere la sua reazione.
"Ah sì? Vuoi vedere come divento imbronciato se continui a prendermi in giro?" Esclama mentre si avvicina per farmi il solletico.
"Lando lasciami stare!" Sussulto mentre cerco di scappare dalle sue dita.
Mentre mi stuzzica finiamo sul letto e prendo il suo volto tra le mie mani.
"Avevo paura di conoscere i tuoi. Siete una bella famiglia, nonostante le difficoltà".
"Fidati, non è proprio come sembra. Però spero ti facciano sentire accolta".
Lo bacio. Non mi importa nient'altro se non di stare con lui in questo momento, al resto ci penso dopo.

Rimaniamo accoccolati per un po' mentre ci sussurriamo parole dolci. È dalla vigilia di Natale che non abbiamo del tempo solo per noi e mi era mancato, tanto.
Ci addormentiamo così, l'uno incastrato dentro l'altra con il cuore che sorride.

È Flo che ci sveglia alla mattina: "forza Lando, mamma ha organizzato la giornata. La passeremo tutti insieme".
Mi copro bene non appena la ragazzina apre la porta, non vorrei fare intendere cose.

Ci alziamo e andiamo in cucina: ci aspetta la colazione e tutta la famiglia.
"Oggi assaporerai cosa vuol dire stare con la famiglia Norris" interrompe il silenzio Oliver.
"Non spaventarla! Detto così suona minaccioso" interviene Savannah, la sua compagna.
"Fecero lo stesso con me anni fa, in realtà non è niente di brutto. Semplicemente starai dietro alle loro attività e alle battute di mamma Cisca. Il resto viene da sé, chiedi se hai bisogno" continua, avvicinandosi a me e mettendomi una mano sulla spalla.

La prima attività è il pattinaggio sul ghiaccio: un disastro. Non sono una persona con molto equilibrio, quindi sono rimasta tutto il tempo aggrappata alle braccia di Lando, mentre lui rideva a crepapelle.

Subito dopo mi hanno portata a pranzo in una fattoria e qui sono stata completamente a mio agio: da piccola sono stata abituata ad avere grossi pranzi in famiglia, quando ancora mamma e papà stavano insieme, e spesso andavamo in agriturismi.

Infine, un giro nel bosco. Questo sicuramente è stato organizzato per conoscermi meglio. Ho avuto occasione di approfondire il rapporto con le due sorelle minori e Savannah, che si sono mostrate disponibili e curiose.
Anche i genitori mi hanno messa a mio agio, Cisca in particolare ha provato a strapparmi qualche risata.

Mentre stavamo per tornare alle macchine Oliver mi ha presa dal polso e ha rallentato il mio passo.
"Io e Lando abbiamo un rapporto altalenante, ma questo non mi vieta di dirti che sei la benvenuta in famiglia. Non lo vedo stare così bene da un po' e Bert mi ha raccontato cosa è successo ad Abu Dhabi. Grazie"
Sorrido. "Oliver non so cosa dire. Io ho fatto quello che mi sono sentita e sono contenta di essere la benvenuta in famiglia, siete molto gentili nei miei confronti".
"Stai attenta a mia madre, è un po' gelosa, in particolare di Lando. Per lei rimarrà sempre il suo bambino e vederlo così legato a una ragazza le fa strano. Savannah è stata messa a dura prova i primi mesi, ma ora è il settimo membro della famiglia"
"Grazie Oliver, ne terrò conto".

"Ludi?! Perché sei rimasta così indietro?" Lando corre verso di me e non appena vede che il mio polso è tra le mani del fratello, il suo sguardo cambia.

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora