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Secondo giorno di test.

Non mi presento nel box, sono ancora confusa da quello che è successo ieri sera, così mi limito a mettermi su una tribuna senza sapere davvero se posso stare qui.

Bert: principessa dove sei?
Ludo: oggi guardo da un'altra prospettiva 😘
Bert: dai, vieni a farci compagnia. Sei un portafortuna.
Ludo: Non oggi. Potrei essere elemento di distrazione.
Bert: cosa succede?
Ludo: sei libero dopo? Il tempo di un caffè, te lo offro io.
Bert: solo se me lo offri tu😉


Le macchine girano in tondo su quella pista, ma i miei pensieri sono altrove.
Osservo le nuvole sopra di me che corrono veloci, più della mia immaginazione.

Mi vibra ancora il telefono.

Luca: c'è Heidi nel box e tu non hai pensato di dirmelo?
Ludo: ciao anche a te!
Luca: ti prego chiedile se è con suo padre🙏🏼🙏🏼
Ludo: Luca non sono nemmeno al box
Luca: ma sei pazza? Esci dall'albergo non fare la pigrona
O stai preparando una sorpresa?🤪🤭
Ludo: niente di tutto ciò. Sono in tribuna.
Luca: vedi meglio?
Ludo: per vedere vedo... Ma non presto attenzione.
Luca: oh Ludo che succede?
Ludo: Niente Lu... Ogni tanto penso. Non ti preoccupare. Vedo che fare con Heidi! Ieri sera non c'era a cena e non vorrei sembrare una pazza.
Luca: aggiornami bella👀

Vedo alcune macchine rientrare nei box e capisco che forse è il caso che lo faccia anche io.
Saluto i ragazzi e aspetto che Lando scenda dall'auto. È tutto sudato e provato dai giri fatti, ma decido comunque di dargli una carezza sul viso e stampargli un bacio che lui ricambia stringendomi a sé.

Meccanici e ingegneri si ritirano a trarre conclusioni dei giri svolti oggi, solita routine. Io nel frattempo cerco un café su Maps in cui tirarmi con Bert.

Sto facendo la mossa giusta? Ho solo bisogno di qualcuno che mi capisca veramente e che allo stesso tempo conosca Lando da un altro punto di vista.
Ormai devo giocarmi tutto.

"Straniero! Ho perso una scommessa e devo offrire un caffè a Bert. Saremo vicino all'hotel, niente di lungo. Ti scoccia?"
"No, no! Vai pure. Poi però mi dici di questa scommessa... Sono curioso" mi risponde sorridendo.
"Ehhh lunga storia" improvviso.

Prendo Bert sotto braccio, ci dirigiamo verso la sua macchina e scendiamo proprio vicino al Bar che ho scelto.

"Due espresso, per favore" chiedo gentilmente al cameriere.
"Allora princess, cosa succede?" Bert mi prende subito alla sprovvista.
"Bert tu hai qualcuno al tuo fianco? Qualcuno di cui sei innamorato?"
"Sì Ludovica. Ho la mia ragazza. Stiamo insieme dall'ultimo anno di liceo. A maggio saranno 7 anni."
"Ecco. Come fai Bert? La distanza, il fuso orario. Che lavoro fa lei?"
"Jasmine è la segretaria di un commercialista. Lavoro con orari fissi, spesso straordinari. Non è facile, sarò sincero."
"Vivete insieme?"
"Ma per caso sei diventata un'agente di polizia?"
"No Bert, sto cercando di capire"
"No non viviamo ancora insieme, ma vorrei progettare di fare il grande passo"
"ODDIO" esclamo.
"No, no Ludo, non fare la scenata da classica ragazza che impazzisce pensando a un matrimonio. Anche perché stiamo parlando di te" ammicca.
"Vedi Bert... Ieri Kelly, Kelly Piquet, ci ha chiesto quando andremo a convivere, cosa abbiamo intenzione di fare io sono andata in panico."
"Capisco che la Piquet possa metterti in soggezione, ma non puoi mettere in dubbio il tuo futuro per un paio di domande".
Alzo gli occhi al cielo, pentendomi di aver iniziato questa chiacchierata.
"Ok, abbiamo un problema" riprende Bert.
"Vedi, Jasmine dovrebbe solo cambiare residenza. Spostarsi di qualche km. Io no. Io dovrei cambiare Stato, capire se la mia laurea è valida all'estero, capire che tipo di carriera posso intraprendere. Lasciare gli amici di una vita, lasciare mio padre. Non so se posso farlo" gli occhi mi diventano lucidi
"Ludovica, respira"
"Bert io all'idea di perdere Lando divento matta, ma non vedo una luce in fondo al tunnel"
"Dovete fare un passo alla volta, vedere dove vi porta il vento"
"Porterà a qualcosa?"
"Se non ci provi nemmeno ti rimarrà per sempre il dubbio".

Abbraccio Bert, non ho chiarito molto le mie idee, ma questo suo ultimo consiglio è il mio appiglio ad ogni speranza.

Rientriamo in hotel. Bert mi accompagna alla camera e busso. Busso ma nessuno apre.
Nella mia testa si scatena ogni scenario possibile, le paranoie di questi giorni non mi stanno facendo bene e vorrei che i miei pensieri si calmassero.

Guardo Bert, sono sull'orlo di un pianto quando la porta si apre.
Un piccolo Lando si sporge dalla porta e sospira un debole "Ludi sei qui".
Saluto Bert con un bacio sulla guancia ed entro.
Osservo bene il ragazzo: i ricci scompigliati, continua a stringere i pugni e ogni tanto si porta le dita sotto gli occhi. Ecco sì, quelle biglie azzurre sono però circondate di rosso e incredibilmente spenti.

"Lando, tutto ok?"
Si gira verso di me ed esitando si avvicina. Mi prende una mano e la stringe forte, quasi mi fa male.
"Non litighiamo più"
"No, non preoccupiamoci. Godiamoci queste ultime ore"

Lentamente il clima si stempera in questa piccola camera.
Una risata, una battaglia di cuscini, il solletico, un bacio.
Eccoci, come qualche mese fa.

Lo guardo mentre gioco con i suoi ricci e penso che vorrei fermare il tempo.
Sono qui a fissarlo mentre mi rendo conto che tollero ogni suo difetto, che sono dipendente dalle sue carezze, dei suoi sorrisi e del suo broncio quando qualcosa non va.

Guardo l'ora sul telefono. Una chiamata persa da papà.
"Lando devo andare, tra tre ore ho l'aereo"
"Rimani con me" mi risponde assonnato.
"Vorrei, ma non posso" ribatto mentre tolgo il suo braccio dal mio ventre e mi dirigo a chiudere la valigia.

"Mi accompagni?" Chiedo con una smorfia.
"Solo perché sei tu" obietta tirandomi una pacca sul sedere.

Cantiamo per tutto il viaggio verso l'aeroporto, il mio cuore sorride. Anche se un piccolo buchino dubbioso rimane dentro me.

"Charlotte mi ha detto categoricamente no per la tua laurea. Vuole che sia in Bahrein il prima possibile. Mi dispiace amore"
Non sono delusa, non ci avevo sperato troppo. Festeggeremo poi.
"Non ti preoccupare. Almeno dedicami la prima vittoria" rispondo con sarcasmo.
Mi bacia.
"Ci vediamo presto" mi dice.
"Quando?" Insisto.
"Non appena potremo".

I nostri occhi smettono di incrociarsi e mi dirigo verso il mezzo di trasporto che più temo.

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora