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È finita la scuola.
O meglio, le lezioni. A me mancano scrutini e pagelle.

Questa sera Luca da una festa per i suoi 25 anni e non vedo l'ora. Ha detto che ci saranno degli amici dell'università e chissà, magari conosco qualcuno di nuovo.

Anna si è offerta di venirmi a prendere, ha portato con sé dei vestiti così possiamo prepararci assieme.
Dopo aver provato mille abbinamenti alla fine ho optato per un top lilla e una gonna a tubino.
Saliamo a bordo dello scatolino azzurro e ci dirigiamo alla villa dove ci sarà la festa.

Sono stati mesi pesanti e sofferenti, non ho voglia di pensarci e approfittando del fatto che questa sera sono passeggera, inizio a buttare giù qualche cocktail.
Nonostante non sia una persona estroversa e forse per merito dell'alcol, riesco a parlare con quasi tutti gli invitati.
Inevitabili le domande "cosa fai nella vita?", "Come hai conosciuto Luca?" E i più spavaldi che mi chiedono addirittura se sono fidanzata. Domande che evito come la peste, con grande maestria.

Mentre sono in coda per il bagno un ragazzo riccio mi si avvicina e mi squadra.
"E tu sei?"
"Ludovica, piacere" allungo la mano.
"Edoardo" ammicca.
Si offre di tenermi la borsa mentre uso la toilet e io, senza preoccuparmi più di tanto, mi fido.
Parlottiamo un po', ma a un certo punto mi pone una domanda: "dove ti ho già vista?".
"Forse in una foto con Luca" rispondo con nonchalance.
"No no, credo di averti vista da qualche parte... Non saprei dire se sui social o in TV"
Sbarro gli occhi. C'è un solo motivo per cui il mio volto potrebbe essere famigliare e non voglio sicuramente aprire quel capitolo.
"Ma no dai, assomiglierò a qualcuno".

Con l'ennesimo cocktail in mano andiamo a ballare e anche se capisco che lui forse voglia tentare una mossa in più, io penso solo a divertirmi e a staccare la testa.
"Ecco! Ecco tu sei sempre nel paddock della McLaren" mi urla nell'orecchio mentre cerca di coprire le note "don't look back in anger" degli Oasis.
"Beccata! Ma non ne parliamo, ora mi sto divertendo".
"Perché? Vuoi dirmi che andare lì non ti fa sorridere?"
"Non più".

Non posso reggere questa conversazione, così corro a prendermi ancora da bere.
Ritrovo Luca e un po' molesta grido: "AUGURIIIII".
In sala scoppiano applausi, fischi e la canzone "tanti auguri". Il tasso alcolemico è alto per chiunque.

Luca tenta di immortalare il momento e pubblica questa igstory:

Luca tenta di immortalare il momento e pubblica questa igstory:

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Che io non esisto a repostare.

Mentre cerco qualcun'altro con cui ballare, possibilmente Anna così da evitare inutili drama, dalle casse parte "tortoise".

CHE COINCIDENZA DI MERDA.

Nella mia testa riaffiorano solo ricordi. Non ci siamo più parlati o sentiti da Imola, ai suoi occhi voglio sembrare una stronza senza cuore, cosicché possiamo dimenticarci l'uno dell'altra il più veloce possibile.
In realtà non è così, non per me almeno.
Ogni giorno lo penso, alle gare lo guardo ancora e chiudo gli occhi per mandargli la mia fortuna.

Mi siedo su un gradino fuori dalla villa, prendo il telefono in mano e faccio l'errore più grande della mia vita: lo chiamo.
Uno, due, tre, quattro, cinque squilli. Forse è il destino che vuole evitare una catastrofe.
Scuoto la testa, faccio per mettere giù, ma parte la segreteria, così decido di lasciare un messaggio:
"Sai, sono a una festa, è partita la prima canzone che mi hai dedicato e non posso fare a meno di pensarti. Mi spiace Lando per come sono andate le cose, non era mia intenzione ferirti. Mi manchi sai? Chissà, magari un giorno ci rincontreremo e saremo più fortunati, me lo ha detto anche papà".
Chiudo.

"Ecco dov'eri!" Esclama Anna.
"Andiamo a ballare?" Insisto.
"Vieni va', mi hai fatta preoccupare".

La serata finisce un paio di ore dopo e alla fine rimango a dormire dalla bionda, le mie condizioni sono abbastanza opinabili.
Ci risvegliamo verso mezzogiorno e io ho un mal di testa allucinante, erano mesi che non bevevo e forse non ho più l'età.

Apro il telefono e trovo il registro delle chiamate aperto. Mi gratto gli occhi per essere sicura di vederci bene e uno squittio esce dalla mia bocca.
"Tutto ok?" Mi chiede Anna.
"Abbiamo un problema" tentenno.
"Ha iniziato a seguirti il tipo della festa?"
"Quello non lo so ancora" rispondo.
"Hai rotto lo schermo?"
"Ho chiamato Lando" ribatto.
"LUDOVICA" esasperata mi dice l'amica.
"Non mi ha risposto, me lo ricorderei altrimenti".
"Non hai idea quando sia stato?"
"Oddio, forse quando mi hai trovata sul gradino".
"Eri da sola quindi? Ancora peggio."
"Mi prende per matta, sicuro. Sono una scema. Mi dovevi ritirare il telefono, ma cosa pensavo di fare?"
"Ludo ormai è andata. Magari fa finta di niente".

È quasi ora di cena quando il mio schermo si illumina. Penso sia un'altra notifica su Instagram, a quanto pare ieri sera ho conosciuto parecchie persone.
Con tutta la calma del mondo faccio per sbloccare il telefono e vedo che in realtà ho un messaggio su WhatsApp. Mi siedo, forse è meglio.

Lando: ciao Ludovica. Sono appena atterrato in Canada. Ho dei problemi con dei documenti che devo risolvere al più presto possibile, ma non appena avrò tempo ascolterò il tuo messaggio in segreteria. Se avevi urgenza potevi scrivermi qui"

Quando si dice che al peggio non c'è mai fine.

"Quindi abbiamo un grosso problema, più di quanto immaginassimo" conclude Anna, appoggiando la testa sulla mia spalla e puntando gli occhi allo schermo.
"Capisci? Un messaggio in segreteria. Io voglio scomparire dalla faccia della Terra".
"Devi tenermi aggiornata, chiaramente."

Torno a casa e non dormo. Non si può dormire sapendo di essere delle stupide di prima categoria.

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Sono passate quasi 24 ore dal suo messaggio (che non ho nemmeno visualizzato), ormai ci ho perso le speranze. Eppure quella briciola rimasta viene confermata: ho un suo nuovo messaggio.

Lando: Non so come prendere queste tue parole Ludovica. Pensavo non volessi più avere a che fare con me e questo tuo messaggio mi lascia... Senza parole.

Urlo. Perché io non ho idea di cosa possa aver detto e decido di rispondergli.

Ludo: Ehi... Non so come dirlo e mi imbarazzo molto, ma non ho veramente idea di cosa ti abbia detto. Mi spiace, ero a una festa e ho alzato il gomito. Spero di non essere stata scortese.

Lando: Ah ecco, sembrava un po' dalla tua voce e ora mi spiego anche la foto.
Pensi possa chiamarti?

Ludo: va bene, ma a una sola condizione: chiariamo questo messaggio e basta.

Lando: promesso.

A piccoli passiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora