A piccoli passi

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La gara negli Stati Uniti non è stata una delle migliori, le condizioni meteo non sono state favorevoli e ci sono state un po' di difficoltà ai box.
Lo chiamo subito, mi sento in colpa per il fatto che questa volta la mia fortuna non sia riuscita ad arrivare fino all'altra parte del mondo.

"Questa volta i miei poteri non hanno funzionato, non so come mai"
"Ma certo che sei stupida eh"
"Vabbè posso essere dispiaciuta che la tua gara non sia andata così bene?"
"Ma certo, anche io non sono la persona più contenta su questo pianeta, però abbiamo capito dove abbiamo sbagliato e la prossima volta faremo meglio"
"Ma che discorso maturooo" gli urlo
"Sembra cresciuto in un attimo" dice una voce fuori campo.
"Ma sei Bert?" Chiedo.
"E chi devo essere?" Ed ecco il meccanico comparire nello schermo.
"Ciao Bert! Come stai? Mi spiace per oggi, però vedrai che la prossima volta andrà meglio! Siete una squadra ben assemblata, troverete una soluzione"
"Wow. Ciao Ludovica, sto bene grazie, anche se mi hai frastornato con questo chiacchiericcio. Ci manchi qui nei box... Quando tornate?"
Mi metto il dito davanti alla bocca per dirgli di stare zitto. In effetti avrò bisogno del suo aiuto per mettere in atto il mio piano.
"Eh spero presto... Però nei prossimi giorni sarò a Monaco, voi ci sarete?"
"Certo! Ma ci sarà anche la tua amica?" Chiede con espressione curiosa.
"No mi spiace Bert, ti toccherà attendere per rivedere tutti i miei amici"
"No beh certo, immagino abbiano i propri impegni..." Si giustifica imbarazzato.
"Quindi ci vediamo domani?" È Lando che riprende il controllo della conversazione.
"Sempre se vuoi" lo prendo in giro.
"Ne sento il bisogno".
Gli mando un bacio in videocamera e metto giù.

Ludo: "Bert"
Bert: "Ludovica?"
Ludo: "prima in chiamata ti ho fatto quel gesto perché ho un piano in mente e ti sarei super grata se, per l'ennesima volta, tu potessi aiutarmi"
Bert: "cosa vuoi combinare?"
Ludo: "sicuramente Lando vorrà che venga ad Abu Dhabi per l'ultima gara, ma io voglio illuderlo dicendogli che non ce la farò. In realtà io e i miei amici (anche Anna!) Vorremmo fargli una sorpresa e farci poi trovare lì. Il viaggio e l'albergo ce lo gestiamo noi, ci siamo fatti quattro calcoli, ho solo bisogno che tu mi regga il gioco e mi riesca a passare qualche informazione"
Bert: "non so che calcoli abbiate fatto, ma per l'hotel è impossibile. Prenoterò una camera anche per voi, fidati di me. Sono sicuro impazzirà a sapere che non ci sei, ultimamente continua a parlare di te, della montagna e dei tuoi genitori. Però ti avviso: trattalo male e con me hai chiuso"
Ludo: "sei il migliore, davvero. Farò di tutto per non deluderti e... Troverò il modo di sdebitarmi 😏"
Bert: "non fare la stupida😤"
Ludo: "😚"

Scrivo al quartetto magico che l'operazione Abu Dhabi è iniziata. In realtà sono estremamente grata che la McLaren ci ospiti per la terza volta, fare quadrare i conti per questo viaggio non è facile, soprattutto per 3 studenti universitari e un volontario in Croce Rossa.
Nel frattempo ho preparato la valigia, starò via 3 giorni, ma nell'indecisione mi porto via mezzo armadio.

Questa volta non posso mentire ai miei: il rischio telecamere/foto/paparazzi è altissimo e non mi va di sentir strillare mio padre.

È lunedì pomeriggio: prendo il treno e parto per la città più ambita dai piloti.
Lando nel frattempo è partito questa notte dal Texas per arrivare a Monaco stasera.
Non so come faccia a gestire tutto questo jet leg, so che fa parte del suo lavoro avere questi orari, ma invidio la sua capacità di mantenere un ritmo del sonno stabile.

Arrivo verso le 20 in stazione e con un bus mi dirigo verso l'hotel.
A vederlo da fuori mi sento estremamente fuori luogo: è super lussuoso e io sono vestita come una scappata di casa. Mi faccio coraggio e entro.
"Buona sera, cerco Lando Norris"
"Potrei gentilmente chiederle chi è a cercarlo?" Mi risponde il ragazzo della reception
"Ehm ecco, Ludovica"
"Vuole lasciargli un messaggio?"
"No, vorrei solo che mi venisse a prendere"
"Signorina, non so se il signor Norris sarà presto disponibile. Sta avendo un meeting privato e le ho già detto troppo"
"Aspetterò allora"

Non so per quale motivo non mi passa per la mente di chiamarlo, forse il receptionist mi ha incusso timore con la storia del meeting.

Passa mezz'ora e vedo Lando scendere dall'ascensore.
"Ludi?!"
"Signor Norris, vuole che chiami la sicurezza?" Interviene il biondino dietro il bancone.
"No, assolutamente no. Lei è con me"
Il monegasco diventa rosso dall'imbarazzo: " Mi scusi tanto signora Norris, non avevo inteso fosse così legata al ragazzo".
Adesso ad imbarazzarmi sono io: "Non sono la signora Norris, ma non si preoccupi, è un piccolo malinteso che non ha ferito nessuno"
"Vi farò portare un calice di champagne per scusarmi, perdonatemi e buon proseguimento di serata".

Ci avviamo verso la camera, non vedo l'ora di farmi una doccia calda.
"Signora Norris, dopo di lei" bisbiglia Lando mentre mi apre la porta.
"Che non vengano mai più dette queste parole! Al posto suo penso che avrei voluto morire, poverino"
"Non vuoi neanche prendere in considerazione questa opzione?"
"Fai il serio e chiudi la porta".
L'inglesino esegue l'ordine e mi si avvicina da dietro, in silenzio.
Mette le braccia intorno al mio collo e annusa la mia testa.
"Profumi di buono"
"Ci vuole impegno a farsi sei ore di treno tra cambi e corsi per non perdere le coincidenze e a non puzzare di sudore, sarà uno dei pochi talenti che ho"
"Che sciocca! Non era questo che intendevo, per me sai proprio di buono. Il tuo odore che rimane sulla mia pelle e che si incastra sui miei vestiti mi fa impazzire"
Sorrido senza farmi vedere. D'altronde anche io penso lo stesso, non gli ho ancora ridato la maglietta che mi ha prestato la prima volta che sono andata a  casa sua e ogni tanto ne approfitto e l'annuo ancora. Ma questo lui non dovrà saperlo.
"Sono contenta di essere qui" e lo bacio. Di nuovo, come se fosse la prima volta: le farfalle nello stomaco, il sorriso di chi è completamente serena e il tremore di chi è consapevole che le paure avute fino a qualche giorno fa ormai sono un lontano ricordo.