CAPITOLO 8 - II

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Quando si erano ricongiunti alla casa delle Sette Fiamme, dopo il ritorno a casa di Kai Na, Xia era stata combattuta. Da una parte avrebbe voluto montare la bao vicina a quella di suo padre, per poter condividere la sua compagnia ogni volta che ne sentiva il desiderio, e dall'altra aveva apprezzato l'isolamento dalla casa stessa e dalle occhiate delle altre famiglie che la lontananza aveva loro garantito per quei pochi giorni. Aveva quindi costretto le altre a vagare a lungo nella zona del campo prima di trovare un posto che le fosse gradito.

Alla fine, aveva trovato una piattaforma solitaria, coronata da un filare di abeti, che si elevava di una ventina di passi dal fondovalle. Per raggiungerla era necessario arrampicarsi lungo una specie di irregolare scala che la natura aveva scavato nel corso delle ere sulla parete della formazione rocciosa, ma da quell'altezza era possibile avere sotto di sé l'intero campo e una buona porzione della vallata senza che, dal basso, le attività che si svolgevano in quel luogo fossero particolarmente visibili.

Lishang non aveva approvato particolarmente quella scelta, che lo costringeva ad una rischiosa discesa al mattino per raggiungere il campo di adunata ed una ancor più ardua risalita alla sera, quando tanto lui quanto il suo cavallo erano affaticati, ma Xia era stata irremovibile e la bao era rimasta lì.

Risalendo la china, Lishang non pensava ad altro che all'acqua del bagno e ad un massaggio che scacciasse la fatica e il freddo dai muscoli. L'inverno non era ancora particolarmente vicino, ma quella regione sembrava soffrirne più del dovuto, assai più di quanto non accadesse sui monti Ling Xue. Era un freddo pungente, umido, che penetrava nelle ossa e intorpidiva i muscoli e che aveva reso l'interruzione offerta dalla comparsa dalla ragazzina, con la prospettiva di un rientro anticipato, gradita più di quanto si sarebbe aspettato.

Forse stava solo invecchiando.

L'assenza del padre di Kai era passata piuttosto inosservata, Più giovane di Lishang, Nandao Na non aveva partecipato alla campagna di Nugai e probabilmente non sarebbe durato a lungo, sul campo di battaglia. In addestramento, affrontava il suo dovere di guerriero come, appunto, un dovere da assolvere, con scarso entusiasmo e la palese attesa della fine della giornata. Nessuno si era stupito più di tanto, quindi, non vedendolo arrivare quella mattina.

La comparsa di Kai aveva invece generato un certo scompiglio. A seguito delle sue denunce, Haijin aveva inviato una decina di uomini a cercare Taipan, trattenuto con sé un altro piccolo contingente per le indagini relative a Gulien e liberato gli altri.

L'odore del cibo non fece che accentuare il piacere del rientro.

Sì, stava decisamente invecchiando.



Xia aveva lasciato di corsa la bao, subito dopo la cena, adducendo vaghi impegni. Aveva ascoltato attentamente il racconto di Lishang riguardo alla scomparsa dei due maestri delle staffette, e le era venuta un'idea da sottoporre a suo padre. Non prima, però di aver recuperato i due figli.

– Voi due, venite qui.

I gemelli bighellonavano davanti alla shibao, in compagnia di una lan.

Wuhan saltò giù dalla staccionata andando incontro alla madre, mentre il fratello non faceva nemmeno finta di accorgersi della sua presenza continuando a rovistare sotto il fan della ragazza.

– Fallo smettere, – ordinò Xia. – Dobbiamo andare da Haijin Shu.

– Non penserai mica che mi ascolti – disse Wuhan gettando un'occhiata sconsolata sul fratello.

La ragazza gli si era inginocchiata davanti, e stava armeggiando con la cintura dei calzoni.

Xia si avventò su di lei, mandandola a rotolare sulla neve con uno spintone. – Vattene, cagna! E tu, non ti vergogni?

Loth - parte terza: AriaWhere stories live. Discover now