CAPITOLO 4 - V

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Diciottesimo giorno di ottobre - notte

Nel giro di pochi momenti, davanti a lei c'era un uomo, fatto della medesima materia, traslucida e apparentemente liquida. I tratti del volto erano distorti in un ghigno animalesco, capelli simili a tentacoli ritti sul capo oscillavano come fiamme dense, occhi luminosi bruciavano all'interno di orbite vuote. Completamente nudo, esibiva senza alcun pudore uno yang enorme, eretto e pronto all'accoppiamento. Il piacere si dissolse immediatamente e un terrore ancora più intenso le artigliò le viscere.

L'essere, con infinita lentezza, come avesse dalla sua tutto il tempo del mondo, ruotò lo sguardo sulle figure addormentate attorno a lui, scivolando senza interesse su lei stessa, Mei e Xia e infine soffermandosi su Kai. La forma dell'essere luminoso parve fluire, o vibrare, e nel tempo di un battito di ciglia non fu più in piedi tra le gambe divaricate e tremanti di Sun, ma ai piedi di Kai. L'essere si soffermò a contemplare per qualche attimo il viso inespressivo della ragazzina, immobile nel suo stato catatonico, poi con un semplice gesto fece volar via le coltri, scoprendone il corpo pallido. Scoccò un'ultima occhiata a Sun, paralizzata nel proprio giaciglio, poi fece un altro gesto e le gambe di Kai, tese e rigide come rami, si divaricarono.

Sun cercò di gridare, di balzare in aiuto di Kai, ma una forza irresistibile la schiacciò contro il giaciglio, levandole il fiato. Sentiva le membra pesare come piombo, i muscoli bruciare come braci accese, i capelli rizzarsi sulla nuca e quando l'essere protese le braccia, afferrò Kai per le pelvi e l'attirò impietosamente a sé, Sun non riuscì nemmeno a chiudere gli occhi.

La ragazzina si svegliò immediatamente, annaspando. Le braccia frustarono l'aria, le gambe scalciarono, la schiena si inarcò, ma nessun suono uscì dalla sua gola. La creatura era in lei, la stringeva a sé, le impediva di muoversi, ma lui stesso non si muoveva. Per un attimo la sua figura vibrò nuovamente, poi prese a restringersi, a perdere la propria forma umana, e così come era fluito fuori dalla yin di Sun, scomparve all'interno di Kai per la medesima via, senza lasciare alcun segno dietro di sé.

Intorno a Sun, nessuna delle altre donne pareva essersi accorta di nulla. Nemmeno Shido, che dormiva sul pavimento accanto alla figlia e i cui spasmi avevano parzialmente scoperta, si era svegliata. Mei e Xia, poi, russavano placidamente.

Il mostro era scomparso. Di lui restava solo una tenue luce rossastra che filtrava attraverso gli occhi spalancati e la pelle di Kai. La ragazzina si agitava debolmente, la bocca che sembrava comporre le lettere di una muta supplica. – Aiuto – sembrava voler dire. – Aiutami, ti prego.

Sun era inerme. La mente si rifiutava di elaborare una qualsiasi proposta di azione, gli occhi non riuscivano a staccarsi da quel corpo magro e pallido, dalla luce che sembrava impregnarlo e filtrare sempre più luminosa da ogni poro.

La supplica divenne implorazione. Lacrime di fuoco si accesero agli angoli degli occhi di Kai e scivolarono lungo le guance, lasciandosi dietro scie di fumo e rossastra pelle ustionata. Il lezzo della carne bruciata si sparse intorno, ancora più intenso di prima, i capelli della ragazzina si drizzarono sul capo e, uno dopo l'altro, si accesero consumandosi come piccole torce, e così i sottili peli che già coronavano il pube. Piccole piaghe fumanti, brillanti come braci, si aprirono sulla pelle, prima rade e minuscole come punti di fuoco, poi sempre più diffuse e estese. Il volto di Kai era distorto in una maschera di dolore infinito, come se il suo corpo stesse veramente bruciando dall'interno, e più il dolore pareva aumentare, più la determinazione di Sun svaniva.

Le piaghe sulla pelle erano diventate estese chiazze da cui la luce fluiva in raggi abbaglianti. Il volto di Kai non era più nemmeno visibile in quello splendore che feriva gli occhi. Sun fu costretta a voltarsi, proprio mentre la luce raggiungeva il suo parossistico apice. Il grido di dolore e terrore di Kai prese finalmente forma in un ululato assordante, un'onda che spazzò via ogni cosa davanti a sé.

Loth - parte terza: AriaWhere stories live. Discover now