CAPITOLO 1 - IV

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La giornata a cavallo era stata noiosa, sebbene Haijin li avesse tenuti impegnati con qualche manovra simulata, e Lishang era tornato alla bao ancora accigliato. Farsi lavare da Sun aveva fatto sparire la stanchezza e l'odore della cavalcata ma nemmeno un lungo massaggio era servito ad allentare la tensione che attanagliava i suoi muscoli. Mangiò in fretta la cena ed uscì.

Lo Shu sedeva davanti alla bao sul suo scranno foderato di pellicce. Lishang ebbe una stretta allo stomaco quando vide che tutti e tre i suoi figli erano già lì. Yulin era in piedi alla sinistra dello Shu, mentre Wuhan e Weihan sedevano a terra alla sua destra. Tutti loro indossavano ancora i loro abiti da cavalcata, segno che erano stati convocati appena rientrati all'accampamento.

– Eccoti qui – disse Haijin quando Lishang comparve nel cerchio illuminato dal grande braciere. Lo sterco di yak sul fondo del basso catino circolare scoppiettava per l'umidità della prima sera gettando ombre cangianti sui volti dei presenti, e il calore che emanava non aveva alcun potere contro il gelo che scendeva verso valle dalle vette circostanti. – Possiamo cominciare.

Il silenzio cadde pesante sui presenti. Lishang non sapeva se i suoi figli avessero idea di quel che stava succedendo, e del resto lui stesso non sapeva con precisione che cosa lo Shu si aspettasse da lui. I fratelli maggiori stavano in silenzio, lo sguardo perso nel fuoco del braciere, mentre Yulin guardava fisso nel buio avanti a se, senza battere le ciglia.

Solo Haijin teneva gli occhi puntati negli occhi di Lishang, quasi a sfidarlo. – Allora? – domandò.

Lishang aveva assistito a qualche processo tenuto da Haijin e aveva una vaga idea di quel che ci si aspettava da lui, ma si sentiva in imbarazzo a svolgere le veci dello Shu. Haijin, dal canto suo, non si era mosso dal suo scranno, e non pareva intenzionato a prendere l'iniziativa.

Lishang si schiarì la voce, poi si rivolse a Yulin. – Guerriero, sei tu Yulin Gon, shaonan di Lishang e di Mei shao della famiglia Zhong, della casa delle Sette Fiamme, della tribù di Ya? – Lo stomaco stretto in una morsa e la fronte imperlata di sudore, incespicò un paio di volte sui nomi.

– Sono io – rispose Yulin con voce piatta.

– In questo giudizio ti viene mossa l'accusa di oltraggio a due guerrieri della centuria dello Shu Haijin Chéng, della casa delle Sette Fiamme, della tribù di Ya. – Il ragazzo non abbassò di un pollice il mento. Lishang ebbe una stretta al cuore, ammirando il coraggio con cui affrontava il giudizio. – Quest'accusa è vera?

Yulin esitò un solo attimo prima di rispondere. – Si, lo è.

– In che cosa è consistito questo oltraggio?

– I due guerrieri sono stati sconfitti in combattimento.

– Chi era presente ad affrontarli?

– Io solo.

– Quali armi hai utilizzato per affrontarli?

– Solo le mie mani ed i miei piedi.

– A quale rango appartengono guerrieri?

– Sono entrambi xian.

– Qual è il tuo rango?

– Sono shao.

– Quale legge regola i rapporti tra le caste?

– Gli shao – citò Yulin a memoria – sono guerrieri di rango inferiore. Nessuno shao leverà le armi contro un xian, sotto pena di morte. Nessuno shao leverà le mani nude su uno xian, sotto pena di amputazione. Nessuno shao si accoppierà con uno xian, sotto pena di castrazione, a meno che non sia lo xian a permetterlo.

Loth - parte terza: AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora