CAPITOLO 15 - V

3 1 0
                                    

Il Vuoto, un attimo racchiuso tra due oscillazioni di un atomo

Il cristallo è infranto, la rete-alveare in brandelli, che hai fatto, Morannis?

Solo ciò che dovevo, Alyssia. Non c'era altro modo che questo.

Hai liberato i prigionieri, ora saranno liberi di nutrirsi.

Non andranno lontani. Lascerò che possiedano l'ospite, e alla sua morte, imprigionati nella materia inanimata, si spegneranno con essa e la loro minaccia sarà terminata.

Sarai distrutto per questo.

Non ho chiamato la creatura, né guidato il suo braccio. La precognizione dei prigionieri l'ha condotto qui, la loro distruzione sarà per loro stessa mano. Non ho colpa in questo.

Che importa chi l'ucciderà? La creatura morirà, e con lei il figlio che porta in grembo. Il figlio di Aldon.

Tuo fratello non deve incarnarsi, e i prigionieri devono morire.

Due cose mi sono care, in tutto l'universo: la prima sei tu, la seconda stai facendo di tutto per distruggerla. Non te lo permetterò.

Non puoi più fare più nulla.

È quel che credi tu, Morannis.

Alla velocità del pensiero il nucleo, minuscola stella luminosa e ribollente di furia che è Alyssia, protende tentacoli immateriali attraverso il vuoto, oltrepassa le Fonti, trova il campo di stasi che circonda il centro del pianeta e vi si immerge.

L'energia elementare si riversa in lei in quantità che nemmeno nel corso di dieci vite sarebbe stata in grado di assorbire, finché ogni atomo del suo nucleo vibra ai limiti della fissione, e oltre.

L'esplosione proietta nucleo e materia dell'essere chiamato Alyssia attraverso il vuoto, lungo rotte che sfidano i concetti di causa e effetto, fino a un luogo e un tempo in cui nulla di tutto ciò che stava succedendo era ancora accaduto.

Davanti a lei, una creatura solitaria giace semi-assiderata al centro di un campo di battaglia abbandonato.

– Yulin.



Il valico, il normale tempo e spazio

La lama di Wuhan scalfì appena la pelle del collo di Sun, il sangue che sgorgò non fu che una goccia.

Yulin non aveva alcun diritto di impugnarla, era un arciere, uno shaonan, e si accorse di avere raccolto e brandito la spada di suo padre solo quando la lama intercettò il fendente che avrebbe decapitato Sun. Resse lo sguardo del fratello per i lunghi momenti dello stallo, poi Wuhan disimpegnò e aprì un fendente sull'altro lato.

Yulin fece appena in tempo a parare anche quello che il mondo esplose.



Il vuoto

Il cristallo è ridotto in macerie, ma l'ospite non è morto.

Sarebbero bastati pochi attimi, un breve lampo e tutto sarebbe finito, invece il tempo passa e i prigionieri acquisiscono coscienza della loro nuova situazione. Le matrici atomiche attorno a loro sono caotiche, disordinate, e nonostante siano privi di intelligenza non tardano a rendersi conto che non si trovano più nel cristallo. I ruderi dei loro nuclei ribollono in un coacervo quantico, protoni e neutroni mescolati tra loro e raggrumati da forze che sfuggono alla comprensione di qualsiasi mente.

La rete-alveare è dissolta, ma Morannis non dispone di sufficiente energia o perizia per ricostruire lo straordinario lavoro di Alyssia. Rabbrividisce. Non è così che doveva andare.

Loth - parte terza: AriaWhere stories live. Discover now