Capitolo 48.

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"Mi dispiace non essermi fatta viva prima, puoi anche non credere a ciò che sto per dire, o forse non la prenderai molto bene, ma Zayn, è solo la verità....io.. Io sono la tua madre natulare" ecco che Marisa svelò l'arcano che si aggirava tra i miei pensieri.

Zayn si alzò di scatto trascinandomi letteralmente su per le scale insieme a lui.

"Zayn, piano, rischio di cadere" mi lamentai quando stavo per inciampare in un gradino. Ma lui continuò a correre tirandomi dietro a se. Avevo una paura tremenda di farmi seriamente male.

-Pov. Zayn-

-Perché deve fare così male?
Sono tua madre. Io sono tua madre...-

Queste parole che circolavano a ripetizione nel mio cervello erano proprio come un lama in pieno petto. Non che non ne fossi felice, ma era difficile, anche se già sapevo in cuor mio chi fosse. Non ero stupido. Ma sentirlo dire, proprio da lei, era strano.

Corsi di sopra trascinando Vicky con me mentre protestava perché andavo troppo veloce per lei, ma io non ci faccio nemmeno caso. Arrivati in camera mia chiusi la porta alle nostre spalle con un colpo di piede. Ed in pochi secondi fui sul letto abbracciato a lei mentre piangevo sulla sua spalla. Ditemi che sono una checca o qualsiasi altra cosa, non me ne fotte un cazzo, non potete capire ciò che avevo dentro me. 15 anni, cazzo, 15 anni e adesso era lì, viva, a dirmi la verità. 15 anni a crederla in una tomba.

Vicky massaggiò la mia schiena, era un modo per consolarmi e la ringraziai mentalmente per questo, ma soprattutto la ringraziai perché nonostante quello che le stavo facendo passare in quel periodo lei era sempre presente, lei c'era.

"Ehi" sussurrò al mio orecchio "stai calmo e rilassati Zay, sono qui con te"
Stavo tremando senza accorgermene, prima che lei iniziasse a parlare.
Mi abbracciò forte, e piano piano iniziai a sentirmi un po' meglio.

"Perché?"

"Cosa?"

"Perché non me lo ha detto fin dall'inizio? Perché ha preferito far passare questi mesi?"

"Non lo so Zay, non lo so. Ma avrà avuto le sue motivazioni."

"Sono cresciuto con la convinzione che lei fosse morta, non ricordo nulla di lei se non una stupida canzoncina che mi cantava prima di addormentarmi, ma anche questo ricordo è vago. L'ultima volta che l'ho vista io avevo a mala pena 4 anni. Non ricordo nulla."

"Tu sei sicuro che lei-" sapevo cosa volesse dire e infatti non le lasciai finire la frase.

"Sì, Vicky sì cazzo, lo so da quando l'ho vista la prima volta in quella casa. La prima volta non ne ero sicuro, però dentro di me lo sentivo. Non ero sicuro perché ho sempre creduto quello. Poi la seconda volta al centro commerciale ne ho avuto la conferma. O anche la sera, quando dopo è venuta a parlarci con Blain ne ero più convinto". Queste cose si sentono. "Ma non volevo fare domande per paura di rimanere ferito e deluso da qualcosa che magari era solo frutto della mia mente." chiedere con la speranza, e rimanere delusi dalla verità credo faccia più male, a volte è meglio lasciar perdere da subito. "E ora non è che non sia felice, però non capisco alcune cose, ed è complicato da spiegare il caos che ho dentro"

"Risolverai tutto questo"

"Lo spero" sospirai.

"Quindi avevo ragione che con Blain vi assomigliavate troppo, sia esteticamente che caratterialmente. Capisco il tuo strano, se così si può descrivere, modo di fare con lui, ti eri già affezionato"

"Si Vic.. Nonostante ti prendessi in giro quando lo dicevi, in cuor mio sapevo. Sai che non sono mai andato d'accordo con i bambini, non mi sono andati mai a genio. Nessuno, nessuno tranne lui. A lui ci tengo per qualche strano motivo che non ho ancora capito"

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora