(2) Capitolo 2.

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L'ultimo mese non era affatto stato uno dei migliori, certo, non proprio uno schifo, ma nemmeno una meraviglia. Durante gli ultimi giorni di scuola avevo discusso parecchio e con tante persone. Il sogno di Malik era diventato virale, dando inizio a tanti pettegolezzi, i quali noi negavamo continuamente. Sembrava andare bene finché un giorno un certo Harry, cugino di Niall, il quale era in classe con Alice, -ok, lo ammetto, sto fingendo di non conoscerlo ma so bene chi è, dopo tutto ero in quella classe anni prima-, aveva chiesto informazioni alla mia amica, la quale gli ha confermato che io e Zayn a breve saremo andati a vivere insieme. Da lì la voce si è sparsa, qualcuno ha aggiunto che ci saremo sposati, qualche altro ha persino detto che aspettavamo un bambino. Bello eh? Peccato che nulla di ciò fosse vero all'epoca. Sarebbe stata solo una convivenza forzata per far felice pakiman. Nah, la volevo più di ogni altra cosa, era un nostro sogno.

Comunque, lasciando perdere questo episodio della nostra comune vita, gli esami erano andati piuttosto bene, eravamo passati tutti, e si erano rivelati anche più facili del previsto quell'anno.

"queste sedie sarebbero perfette"

"Zayn, ma non vedi che sembrano per i nani?" quelle sedie erano davvero minuscole, non sapevo facessero tavoli e sedie così piccoli. "poi con il colore del tavolo che hai scelto non vanno proprio"

"ok, forse hai ragione"

"Che poi per me andrebbero anche bene, ho la metà della tua altezza." Lo feci ridere. Forse per la prima volta iniziai a scherzare sulla mia statura non troppo torreggiante.

Ci trovavamo all'interno di un mega negozio Ikea, a far cosa credo sia ovvio. Stavamo lì pronti a spendere mezzo patrimonio di mio padre. Aveva detto di volerci regalare tutto ciò di cui necessitavamo in casa, gesto molto gentile da parte sua. Ci aveva lasciato in mano una delle sue carte di credito, dicendo che da quando aveva cacciato la merda, è cosi che chiamava la sua ormai ex moglie, risparmiava un casino, per cui i suoi conti crescevano a dismisura e fosse ora di dare una svuotate. Parole sue.

"sta ferma!"

Sussultai. -che diamine ha adesso? Mi ferma ogni due passi.-

"cosa?" mi voltai verso lui. Mi indicò delle sedie decenti come modello, ma non come colore. "gialle? Sei serio? Cioè tu hai preso una cucina bianca e bordeaux con rifiniture cromate, il tavolo nero perfettamente in tema con il pavimento, e fin qui è stupenda, ma con le sedie gialle diventa un attrazione da circo, lo capisci questo vero?" e qui lui alzò gli occhi al cielo e scosse la testa, voleva per caso essere schiaffeggiato in pubblico? Lo avrei fatto se così fosse.

"non quelle scema, le altre lì, quelle bianche" oh! Erano quelle accanto.

"ti amo" gli afferrai la testa e lo baciai "sono perfette, il cervello allora ti funziona" ridacchiai

"ma sta zitta e prendi il codice stronzetta mia"

Continuammo il giro per guardare le altre cianfrusaglie che ci sarebbero servite e Zayn si buttò sopra un letto non appena arrivammo al reparto pieno di reti e materassi.

"è comodo piccola, dovresti venire qui e provarlo con me, ti lascio scegliere se stare sopra o sotto" Improvvisamente circa dieci paia di occhi ci fissarono, più a me che a lui. E qui non capii, perché se aveva appena parlato lui guardavano me?

"che gente! Io non lo conosco a questo, sarà qualcuno scappato dal manicomio che sta a qualche chilometro da qui." Mi spostai di qualche passo tra la folla.

"Ehi, io non sono un pazzo!" si lamentò dando ancora spettacolo.

Tutti dopo avermi fissato un altro paio di minuti tornano a fare le loro cose. Ma siamo sicuri che Zayn fosse realmente pronto ad una convivenza? Iniziavo ad avere qualche dubbio.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora