Capitolo 10.

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La mattina seguente, quando mi svegliai -anche se in realtà non è che avessi dormito molto data l'ansia insieme ai mille pensieri che mi giravano per la mente, avevo dormito si e no due ore-, sperai con tutta me stessa che lui fosse tornato in sé e avesse cambiato i suoi piani, ma sentivo al contempo che quella sera sarebbe andata male.
Andai in bagno, mi guardai allo specchio notando la mia faccia cadaverica, mi misi paura da me. Il livido in viso sembrava sparito, quello al polso era invece ancora evidente. I flashback della sera prima stavano prendendo posizione nella mia mente, ma scossi in tempo la testa e li cacciai via. Feci una doccia provando a rilassare i muscoli tesi e cercando di mettere il cervello qualche minuto in stand-by, ma non funzionò affatto, anzi sembravo pure messa peggio di prima. Scesi giù a fare colazione, dove Alice era già seduta a tavola con una tazza di latte in mano e dei biscotti. Mi accomodai accanto a lei e presi solo un bicchiere di succo d'arancia, solitamente appena sveglia avevo una gran fame, e invece quella mattina nemmeno un filo.

«Ti va se andiamo a fare un po' di shopping?» mi chiese la mia amica. Avrei voluto rispondere "no", ma poi si sarebbe insospettita, già osservava confusa il mio non fare colazione.

«Si va bene, non è male come idea.» provai ad essere più convincente possibile.

«Ok, allora il tempo che vado a vestirmi ed usciamo.» disse lei, mentre io mi limitai ad annuire.

Appena fu pronta uscimmo. A casa non avevo notato la presenza di Zayn. Inizialmente pensai che stesse solo dormendo ma, quando fui davanti casa, vidi che mancava pure la sua auto così ebbi la conferma che non fosse in casa. Ciò mi diede un po' di sollievo, ma avevo comunque la consapevolezza che sarebbe durato poco.

Ci incamminammo verso il centro ed entrammo in un negozio di abbigliamento. Io diedi un'occhiata in giro mentre Alice già provava qualcosa. Vidi un vestitino nero a tubino il quale pensavi fosse carino, avrei voluto provarlo ma non lo feci, mi convinsi che non sarei più uscita la sera, quindi non avrei speso soldi per qualcosa che avrei tenuto chiuso nell'armadio.

«Ti piace?» Alice mi chiese un parere uscendo dal camerino con un top blu indosso e dei jeans molto attillati.

«Il top è carino, ma quelli no, decisamente no, come diamine fai a starci se riesci a malapena a muoverti? Magari cambia taglia.» Quei pantaloni saranno stati una taglia in meno della sua, non poteva nemmeno camminare correttamente.

Senza accorgercene si fece subito ora di pranzo per cui tornammo a casa, lei con il top blu e una camicia a quadri verde, io con un paio di jeans skinny che almeno avrei potuto usare. Vidi che la macchina blu scuro non era ancora presente e mi rilassai nuovamente, magari era sparito di nuovo. Lo speravo.

Entrammo dentro trovando sua madre in cucina, la quale ci avvisò del pranzo quasi pronto, così andammo a posare tutto in camera e tornammo giù sistemandoci a tavola. Era apparecchiato con una tovaglia color écru e potei notare solo tre piatti anziché quattro o cinque come era solitamente da quando vi ero io.

«Ho fatto i ravioli panna e speck, Zayn è fuori con papà quindi noi donne ci tratteremo bene.» disse la Roberta. Mi fermai alle parole "Zayn è fuori", e credetemi, quella fu musica per le mie orecchie, tant'è che sorrisi e Alice mi guardò confusa.

«Sono felice per i ravioli.» mi giustificai.

Finito il pranzo andai a riposare cadendo in un sonno profondo, ne avevo proprio bisogno dopo la nottata in bianco.

Mi svegliai che erano poco più delle 17, avevo dormito abbastanza e avevo decisamente recuperato le energie, mi sentivo davvero bene.

Notai che il materasso fosse più piatto del solito sotto al mio peso, e solo dopo aver sbadigliato mi resi conto che alle mie spalle vi era sdraiato qualcuno.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora