I'm Vicky

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Premetto che la storia deve essere corretta, ci sono un casino di errori grammaticali e non, perciò: invece di criticare come è già capitato cercate di capire che il 99% dei capitoli sono stati scritti ad un orario compreso tra l' 1.00 e le 4.00 di notte con gli occhi che si chiudevano per il sonno, ed il correttore automatico ha fatto anche del suo meglio.
Gli errori sono a causa di questo non perché io non sia andata a scuola o qualcosa del genere come ha detto qualche idiota nei commenti.
Buona lettura :)
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Dite che dovrei presentarmi?
Sì?

Mmh.. Non ne sono molto convinta, vorrei farmi scoprire piano piano, ma forse potrei fare una mezza presentazione.

All'anagrafe sono Victoria Someri, ma per gli amici semplicemente Vicky. In realtà preferisco farmi chiamare così da tutti. Il mio nome non mi ha mai fatta impazzire, Vicky invece mi sta più simpatico.

Un giorno, mentre guardavo un episodio di una serie tv trovata per caso durante i miei soliti zapping in momenti di noia, mi sono imbattuta in un personaggio che si chiamava appunto "Vicky", appena l'ho sentito mi sono detta: "Questo potrebbe sostituire l'odioso Victoria".
Che poi Victoria sarebbe Vittoria e quindi ai tempi non mi si addiceva affatto, perché io nella vita, prima di adesso, non avevo vinto nulla, avevo solo perso, e forse pure molto.

Nella parte di storia che vi racconterò in seguito avevo appena 18 anni, ed ero e sono alta circa 1.65, i miei capelli naturali sono castani, ma in quel periodo preferivo colorarli di rosso, un rosso mogano. Occhi di un castano-verde, forse l'unica cosa che di me amavo. Corpo... qui inizia la parte dolente. Come ogni adolescente non mi sono mai vista perfetta, avevo qualche chilo in più e mi vedevo obesa, non mi rendevo conto che stavo bene comunque. Ero più tonda nei punti giusti, e non mi dispiaceva, ma la pancia era qualcosa che non riuscivo a guardare di me, ma poi col tempo sono riuscita a capire come volevo realmente essere. E ovviamente c'erano sempre quelli che mi inculcavano di perdere qualche chilo, gente che ho sempre a quel paese, se alla fine io ero riuscita ad accettarmi ed a piacermi a loro cosa importava?
Ma per il resto non ho avuto grandi amicizie durante l'adolescenza, un po' perché da quando mi ero trasferita ero diventata quasi ingestibile, odiavo tutto e tutti, da ragazza dolce ero diventata una stronza assurda, diffidavo dalle persone, non riuscivo a creare dei veri rapporti, preferivo stare sola con me stessa. Ma in tutto ciò l'unica che non sono mai riuscita a tagliare fuori dalla mia vita –e per fortuna direi- è stata Alice. Davvero, ha sopportato di tutto e di più da parte della sottoscritta senza mai abbandonarmi, neanche a distanza di chilometri e di tempo.

Ma un grande ringraziamento va a quell'idiota di Zayn perché va bene le crisi adolescenziali ma lui è stato l'input del mio pessimo cambiamento.

Chi è Zayn? Zayn è stato il tutto nella mia vita. Il mio migliore amico, il mio ragazzo, era quello che c'era sempre stato, ma era anche quello che per un periodo mi distrusse. Ragazzo di origine pakistana, fratello adottivo di Alice, pelle ambrata e occhi caramello in cui finivo sempre col perdermici dentro, occhi che mi fregavano. Lui è stato sia la causa della mia felicità che del mio dolore, è stato colui che ha fatto nascere il mio lato peggiore.

Prima ero una ragazza tranquilla, non creavo problemi, mi facevo gli affari miei e passavo le giornate tra scuola, casa e pochissimi amici. Poi per colpa sua sono diventata ribelle, con una lingua biforcuta e il dito medio sempre pronto a rispondere. Per non parlare della mia vita che era diventata casa, scuola, alcool e sigarette.

Lo avevo classificato un bastardo doc. Uno di quelli che ti travolge la vita in positivo, così velocemente che quando sembra di averti reso la persona più felice del mondo, con così tanta velocità è di nuovo lì a travolgerla in negativo, rovinando per sempre -o quasi- tutto il resto.
L'ho odiato, odiato seriamente, e il fatto di essermi trasferita diversi chilometri distanti da lui mi sembrava di poter finalmente ritrovare me stessa, e invece no. Era un tormento, un incubo. Pensavo spesso a cosa avesse combinato e mi sentivo ferita. Quando qualche ragazzo carino provava ad approcciarsi con me ero sempre lì che pensavo "no, sarà un bastardo anche lui.". Ma non l'ho mai ammesso ad alta voce.

La mia famiglia? Un vero casino!

Mio padre: avvocato che spacca alla grande.

Mia madre: credo fosse una psicologa.
E come tale aveva bisogno lei di cure, non le importava molto di me. Insegnava anche psicologia in un istituto, ma provo solo fastidio nel descriverla.

Sì, i soldi non mancavano, ma a cosa servono in una famiglia se poi non c'è amore o affetto? Li spendevo solo per far vivere gli altri.

Non ho mai avuto un gatto, né un cane, un pesce e nemmeno un uccello. Non ho mai avuto niente di queste stupide cose da adolescente felice. Forse non sono mai stata un adolescente felice per come la vedevo io.

Passiamo alla storia che vi interesserà, o almeno lo spero.

To be continued...

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora