Capitolo 39.

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Potrebbe sembrare strano, ma come sempre le vacanze natalizie erano già finite, e il mio risveglio era stato abbastanza traumatico quel giorno.

Prima di tutto non avevo dormito con Zayn la notte precedente, e già il risveglio era iniziato male per quello principalmente. Però che potevo farci, con i suoi in casa non mi sembra giusto approfittare troppo della loro bontà per fare i miei porci comodi con suo figlio.

Poi a peggiorare il tutto fu Alice e la sua sveglia alle 7 in punto.

Quando mai io mi ero svegliata alle sette del mattino, puntuale, per andare a scuola? Ecco, mai.

Ma lei riuscì a farmi fare questa emozionante esperienza grazie alla sua vivacità mattutina mettendo musica a tutto volume in camera mentre io stavo facendo un bel sogno. Ecco il sogno rovinato fu il terzo punto disastroso del mio inizio giornata.

Altro?

Ehm... Sì. Arrivata al bar per la colazione, invece di entrare come sempre e saltare la fila, fui costretta a preparare il mio cappuccino da sola e anche il caffè per Zayn, perché il caro Theo, sempre colpa sua è, non era presente per causa febbre. Quindi non essendoci lui io non potevo saltare la fila con Nicole o i suoi genitori. Okay, ripensandoci la fila l'avevo saltata sempre, in realtà il colpo di grazia è stato il turno prolungato che avrei dovuto fare quel giorno fino alle 22.
-Maledetto biondo, prima o poi ti ucciso.- Nah.. stavo scherzando. Non avrei mai potuto, stava ormai diventando il mio migliore amico.

Nonostante il risveglio anticipato, io e Zayn riuscimmo ad arrivare a scuola in perfetto ritardo. Alice invece era stata accompagnata dal suo bidello, e di conseguenza era arrivata in perfetto orario.

Una volta giunti davanti alla nostra classe Zayn bussò alla porta e, da alunni modello quali eravamo, entrammo senza aspettare alcuna risposta da parte della prof.

«Giorno.» Salutammo insieme andando ai nostri posti.

Quella mattina Erika era assente, ma non era una novità, immaginavo sarebbe rimasta ancora un paio di giorni a Doncaster dove aveva passato tutto il periodo natalizio.

«Giorno somaro.» mi salutò Alberto, compagno di banco di Zayn, scherzando sul mio cognome. Lo trovava divertente, ma io ero di tutt'altro avviso.

«Ciao testa di cazzo.» ricambiai.

Zayn gli fece sbattere la testa sul banco. «Dillo un'altra volta e te lo faccio sfondare questo banco.» lo avvisò prima di lasciarlo libero.

«Ma sei pazzo?» si lamentò lui massaggiandosi la tempia.

Zayn stava per rispondere ma la prof lo anticipò.

«Tutti e tre, fuori!» urlò la pazza di francese «State disturbando la lezione.»

Ecco, appena rientrati e già iniziavamo alla grande. Ci mancava solo di andare a trovare il preside.

Uscimmo fuori dalla classe ed io e Zayn ci sedemmo sul pavimento accanto ad un termosifone posto vicino alla porta dell'aula. Alberto fece lo stesso, ma dal lato opposto vicino alla finestra.

«Sei un cazzone Malik.» lo provocò mister Bean.

«Vuoi provare il pavimento o la finestra sul tuo bel faccino?»

«Nessuno dei due.»

«Allora zitto coglione.» lo zittì.

Mi fece spostare facendomi spazio tra le sue gambe e lasciandomi poggiare la schiena contro il suo petto. Iniziò ad accarezzarmi i capelli dolcemente.

«Sai che mi sei mancata un casino stanotte?» mi disse all'orecchio.

«Ci divideva solo il muro, come sei esagerato.» dissi inizialmente seria, ma poi scoppiai a ridere per la sua faccia delusa. La verità è che mi era mancato un casino anche lui.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora