Capitolo 35. ❤

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Uscimmo da quella casa senza mai voltarci indietro, 'stavolta sarebbe stata una scelta definitiva, non si tornava indietro. Giurai, sulla cosa più importante che avessi al mondo, che lei con me aveva chiuso per sempre, nemmeno sul punto di morte si sarebbe dovuta rischiare a cercarmi.

La cosa strana che mi colpì fu che mio padre non aveva neanche fiatato. Lo avevo immaginato a cacciare di casa Zayn quando quest'ultimo gli aveva ingiuriato la moglie, o per lo meno che dicesse qualcosa, e invece nulla, era rimasto zitto ad ascoltare come facevano tutti i presenti.

«Sai, mi sono proprio liberata urlandogli tutto in faccia.» dissi una volta arrivati davanti casa di Zayn.

Mi ero tolta un gran peso che portavo dentro da troppo tempo, mi sentivo più libera, più leggera. Mi sentivo bene.

«Giuro che se la perdoni ti lascio nonostante poi dovessi farla finita, perché senza te non vivo. Lo giuro Vic, non scherzo.»

«Tranquillo Zay, non lo farò.» ero decisa, nessuno mi avrebbe smosso da quell'idea. «Lei per me è morta definitivamente nel preciso istante in cui ha iniziato a dire cattiverie su di te.» ammisi «Un conto sono io, ma di te non deve nemmeno parlare, non ti conosce, non sa nulla di te.»

«Ti amo piccola.»

«Ti amo anche io, e non ti ringrazierò mai abbastanza.»

«E per cosa? Non ho fatto nulla.»

«Invece hai fatto tanto: mi hai difesa e mi hai dato la forza di sputargli tutta la verità in faccia. Se non fossi stato al mio fianco non ne avrei avuto il coraggio. E poi grazie perché riesci a farmi stare sempre bene, mi tiri su il morale con un semplice gesto che può variare da un sorriso ad un abbraccio o una stretta di mano. Tu sei il rimedio al mio tutto. Ti amo anche per questo, stronzetto mio.» gli feci presente tutto ciò che in quel momento passava per la mia mente, e gli sorrisi lasciandomi stringere tra le sue braccia. Il mio posto era lì. In futuro avrei anche potuto cambiare idea, avrei anche potuto odiarlo, ma in quel momento lui era tutto ciò di cui avessi bisogno.

«Come posso non amare una stronza così dolce che sta cercando di farmi piangere? Cazzo Vic, sei la mia vita.» incollò le sue labbra alle mie, e finì per spingerci contro la sua auto che era parcheggiata lì fuori. La sua mano tra i miei capelli, che tirava alcuni fili, mentre l'altra stava ferma sulla mia schiena.

«Scusate.» la voce di una donna ci portò ad allontanarci.

Ci voltammo verso essa, ritrovandoci la donna di prima con il bambino.

-E mo' che vuole?- pensai immaginando qualche ramanzina in arrivo. Pensiero, però, del tutto sbagliato.

«Guardi che se è venuta a dirci che abbiamo sbagliato a parlare, e che magari dovremmo chiedere scusa, può pure andarsene a quel paese. E se è per il linguaggio usato davanti al marmocchio non me ne fotte un cazzo, perché io parlo come cazzo voglio davanti a chi cazzo mi pare.» sbottò Zayn prima che potessi farlo io.

La donna sbarrò per un breve attimo gli occhi, era sicuramente stata presa alla sprovvista. «No, non sono venuta a farvi la ramanzina.» ridacchiò poi «E né per i termini usati. Lui ha soli sei anni, ma a scuola ha imparato molte di quelle parole, ormai le dice chiunque.»

«E allora cosa vuole?» domandai io in un tono decisamente più pacato rispetto a quello di Malik.

«Sono venuta solo a complimentarmi.» ci lasciò stupiti «Non ho mai visto, finora, ragazzi così giovani e forti come voi. Avete avuto la forza e il coraggio di dire le cose in faccia senza pensarci troppo e non avete badato a chi vi stava attorno. Ve ne siete fregati del giudizio della gente. Vi auguro solo il meglio ragazzi.» Già iniziava a starmi simpatica quella donna.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora