(2) Capitolo 14.

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Lunedì pomeriggio eravamo in macchina sulla via di ritorno per casa, dopo i nostri due giorni di relax. Nonostante la partenza non fosse stata una delle migliori, devo dire che alla fine era stato un weekend splendido. Zayn era stato davvero dolcissimo, aveva saputo come rimediare al suo piccolo errore. Mi aveva portata a cena come era nei suoi piani, mi aveva fatto vedere un luogo meraviglioso da cui si vedeva il mare e un cielo stellato meraviglioso. Era un luogo davvero magico per una proposta, e di fatti mi confesso che sarebbe dovuto succedere proprio lì. E alla fine, siccome volevo comunque viverlo, gli chiesi di farlo ugualmente, fingendo che nulla fosse successo prima. Non si inginocchiò come tutti, rimase in piedi, ma mi mise comunque un anello al dito. Nulla di vistoso, era piuttosto semplice, come piaceva a me.
Passammo l'intera domenica al mare, a ridere e giocare come due bambini senza pensieri. Eravamo felici nella nostra bolla.

"Devi fissarmi ancora per molto?" Era tutto il tragitto che lo guardavo con occhi a cuoricino. Da diabete, lo so.

"Si amore"

"Wow! Una Vicky dolce che non discute.. Mi mancava questa tua parte." Sorrisi istintivamente, una volta ero così sempre. "Mi piace"

"Non dirlo in giro o ti uccido nel sonno" ci scherzai su.

"Quasi quasi ritiro ciò che ho appena detto"

"Hey!!" lo rimproverai, e lui iniziò a ridere, la risata che amavo di più al mondo.

Arrivati a casa e dopo aver messo a lavare i vestiti di quei giorni ci rilassammo un po' sul divano. Lui seduto, io sdraiata con la testa sulle sue gambe, mentre mi accarezzava dolcemente i capalli.

"Stasera usciamo con gli altri?" chiese così di getto. E l'idea non era male.

"Si, decisamente!" mi scocciava proprio stare in casa quella sera.
Subito dopo prese il telefono per mandare un messaggio ai quattro pazzi.

"Oggi sei più silenziosa del solito, che succede?"

"Sono solo troppo felice, mi hai spiazzato, non mi aspettavo nulla di ciò che è successo e non ho parole per spiegare la mia gioia" ammissi mettendomi a sedere. Mi stavo ancora godendo quel momento in pace.

"E tu non immagini di quanto io sia felice sapendo di essere riuscito a combinare qualcosa di buono e renderti così.. Vorrei fosse sempre così, perché vederti felice è la cosa che desidero di più al mondo, piccola mia." mi strinse forte a se, e non mi importò del caldo, quello era l'unico posto in cui sarei voluta stare per sempre, tra le sue braccia per tutta la vita.

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Arrivò la sera, erano quasi le 21 quando usciamo di casa mano nella mano.

"Sei bellissima!"

"Tu no" risposi.

"Sei tornata quella acida di prima?"

"Devo prepararmi per tornare a fare la parte da stronza, soprattutto davanti agli altri" risi "Ho fatto la buona per troppo tempo già" entrammo in macchina.

"Fidati che ci sei già entrata alla grande"

"E tu fidati che sei bellissimo, più di me"

"Ora non sparare cazzate"

"Ma è la verità"

"Si certo, come no"

"Fottiti" dissi facendolo ridere.

Arrivammo e stranamente sembrava fossimo i primi del gruppi, così sperai non facesse un diluvio.

"Siamo i primi" disse Malik al mio fianco, trasformando in parole i miei pensieri.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora