Capitolo 40.

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Mi ritrovai al bar, a lavorare e a combattere con un biondo che si era aggregato ad un certo rompipalle pakistano, non so se avete presente chi è. Il loro intento per quel giorno era di farmi impazzire, e ci stavano riuscendo alla grande.

Nicole a breve sarebbe partita verso la città più vicina per riprendere l'Università, e di conseguenza al bar cercavano qualcuno che prendesse il suo posto qui. Indovinate un po? Malik se lo era aggiudicato. Due giorni prima, Luca stava affissando alla porta il cartello con su scritto "cercasi personale" proprio nel momento in cui io ed il mio bodyguard arrivavamo per iniziare il mio turno pomeridiano, e Malik, una volta capito di cosa si trattasse lo staccò immediatamente sotto lo sguardo confuso mio e del mio capo. I due discussero un paio di minuti poiché Luca avrebbe dovuto fare la prova con almeno due persone per assegnare il posto, ma Zayn era così deciso che voleva essere assunto senza nemmeno fare la prova. Alla fine trovarono un accordo e Zayn iniziò la prova da solo, a patto che se non avesse soddisfatto a pieno le richieste di Luca sarebbe dovuto andare in giro a cercare e trovare del personale in un giorno. Ovviamente Malik non si fece impaurire e si mise subito a lavoro, lasciando senza parole Luca per quanto fosse attento e veloce nell'apprendere il mestiere. Quello che stava facendo ero il suo ultimo giorno di prova, ma sapevo già che il posto sarebbe stato suo. Comunque tornando a me, tre giorni che prova e tre giorni che mi davano guai. Si era decisamente alleato con quel biondo disgraziato che prima tanto odiava, ed entrambi erano contro di me appena il capo non era nei paraggi.

«Allora Victoria due caffè a me e tre sempre a me» disse Theo Mentre io cercavo di servire i clienti al bancone, lui e il mio moro, che quella sera voleva tornare a casa con una parte essenziale del suo corpo in meno, continuavano a pronunciare il nome che odiavo, e a dirmi di preparare cose che nemmeno servivano, il tutto per farmi esasperare e perdere tempo.

«Su, su Victoria, muoversi, muoversi.» continuò Zayn mentre io stavo sistemando i tovaglioli nel dispenser. Cercai di ignorarli diverse volte, ma era davvero impossibile, erano proprio insopportabili quel giorno.

Sbattei violentemente un dispenser sul bancone, proprio davanti a Zayn.

«Come sei violenta Victoria» rise. Lo stavo proprio odiando.

«Chiamami un'altra volta così e ti castro.»

«Povero Malik.» rise quell'altro

«Ride bene chi ride ultimo.» rispose pakincazzo

«Tanto a me non mi tocca.» si vantò Theo, ma si sbagliava di grosso.

«Avanti va, facciamo una prova Theo.» gli diedi un calcio nel sedere mentre lui stava girato dalla parte opposta. Fu così forte che si spostò in avanti di almeno tre passi.

«Porca merda Vicky » si strofinò con una mano il sedere «ci vai pesante.»

«Ecco, davanti fa più male sai? Magari più tardi proviamo eh?»

«No, grazie.»

«Forse.» gli lanciai un'occhiata minacciosa «Forza Malik, passiamo a te.» dissi e lui smise di ridere tornando serio

«Dai amorina mia scherzavo. Non lo faccio più, promesso.» iniziò a fare giurin-giurello con le dita e subito dopo mi rubò un bacio. Era davvero tremendo.

«Fifa amore?»

«Non provocare piccola, sai come potrebbe finire.»

«Oggi non ti conviene caro, sta attento, non mi batte nemmeno Hulk» dissi fiera di me e della mia forza che quel giorno era fuori controllo. «Potrei farti fuori in due secondi e con poco.»

Finalmente si rassegnarono. Ogni tanto coso biondo si lamentava dicendo di provare ancora dolore nel suo posteriore, ma non era un problema mio giusto?

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora