Sensi di colpa (3)

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Molte di voi si lamentano dicendo che i capitoli sono corto. volevo dirvi che non faccio tutti i capitoli della stessa lunghezza, ma che comunque non scendo mai sotto alle 1.200 parole, e per scriverle ci vuole un po'. Il tempo a disposizione che ho è poco quindi o vi accontentate di queste "poche" parole una volta a settimana oppure di un capitolo da 7 mila parole una volta al mese o ogni due mesi. Non per essere cattiva, ma volevo solamente chiarire un pochino. 

ps. 

Da ieri sera  questa storia è ufficialmente in gara, se così posso dire, ai Wattys2016. Quindi se davvero amate questa storia andate sul mio profilo twitter @Devmalpay e retwittate il tweet che ho messo riguardante la storia . In più se volete potete pure copiarlo e ripublicarlo sul vostro profilo. Potete anche mettere il link della storia, scrivendo anche il titolo più l'hashtag #wattys2016 su tutti i social che preferite. Per ogni dubbio scrivetemi pure. 
Grazie a chi lo farà.

Buona lettura. x
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Mi sveglio come ogni mattina, ma questa volta per via del mio telefono che non smette di suonare, e no, non è la sveglia. Lo prendo, e se non leggo male il nome del chiamante, deve essere quella scema di Alice. 

"Sì?" rispondo con la voce impastata dal sonno.
"Non dirmi che ancora dormivi?"
"No, ma ti pare? Io non dormo mai"  Ogni volta fa queste domande così inutili e perditempo "Che ore sono?" chiedo
"Saranno le 7 forse" dice in tutta tranquillità, nemmeno ci saranno le 7 a giudicare dalla luce che entra da fuori.
"E' morto qualcuno?"
"No, nessuno. Ma che domande fai?"
"Sicuramente meglio di quelle che fai tu cara. Ora dimmi perché hai chiamato a quest'ora."
"Ti ricordi quando ho detto che io e Niall avevamo una sorpresa per voi?"
"Sì, e quindi?"
"Bene.. è arrivato il momento di svelarvela"
"Ok dimmi" Improvvisamente la chiamata diventa interessantissima. 
"Domani tutti saprete tutto." 
"Alice, cazzo! Non puoi svegliarmi, per di più il giorno prima, e non dirmi nulla poi. Ti odio quando fai così."

"Dovevi comunque svegliarti, devi andare a lavoro."
"Hai ragione, vado a recuperare Zayn"
"Cosa? Perché, non è con te?"
"Storia lunga Alice, ciao"
"Aspetta deficiente.. Domani dovete venire a pranzo, non accetto scuse. Tu devi essere presente per la sorpresa"
"Ok ok"
rispondo e subito dopo chiudo la chiamata lanciando il telefono sul letto.

Sono davvero stranita dell'assenza di Zayn, credevo che almeno a metà nottata sarebbe venuto a letto, e invece non c'è segno di lui in questa camera. 
Mi alzo, e la prima cosa che faccio è quella di andarlo a cercare. Vado nella stanza in cui di solito sta Blain e apro la porta. Quella era l'intenzione, ma invece è bloccata, chiusa a chiave. E' davvero così segreto ciò che aveva da fare ieri sera, tanto da chiudersi dentro a chiave? Così inizio a bussare ed a chiamare il suo nome.

"Zayn, svegliati" dico per la terza volta, ma continua a non rispondere "Zayn?"

"Perché gridi così tanto? Non c'è motivo di farlo" Spunta alle mie spalle facendomi fare un salto per lo spavento. 

"Ma sei coglione?" gli urlo contro portandomi una mano al cuore. 

"Oddio, hai ragione, il bambino. Scusami tanto. Stai bene?" mi accarezza la pancia.

"Chi se ne frega di lui" Solo dopo mi accorgo di ciò che ho appena detto.

"Ma vaffanculo stronza!!" alza la voce "Devi sempre rovinare le mie giornate" lancia il pacco delle sigarette che aveva in mano contro il muro, e si allontana. L'ho fatto incazzare, come sempre. Sono una merda.

"Zayn, aspetta, dai.. scusa. Non volevo dirlo." inizio ad inseguirlo per casa.

"Stammi lontana, dico davvero, è meglio per te"

"Zayn, per favore, perdonami" continuo a chiedere. Non volevo davvero iniziare la giornata così. 
Non mi risponde ed esce di casa sbattendo la porta. 

Mi lascio cadere a terra portandomi le mani sul viso e inizio a piangere. Verso lacrime per tutto, per l'idiota che sono, per le cose combino, per questo bambino, e per tutto ciò che mi succede per colpa sua, che pur non volendo ne è colpevole in parte. Piango per quanto senza cuore io sia, perché è questo quello che sono in questo periodo: un essere crudele senza cuore.

Passo una decina di minuti a piangermi addosso, fin quando non sento il mio telefono suonare. Mi alzo a fatica e cercando di camminare il più veloce possibile vado a prenderlo, ma quando arrivo in camera ha già smesso di suonare. Noto che era Zayn, come in fondo speravo. Sto per richiamarlo quando mi arriva un messaggio da parte sua. 

da Zayn:
"Avevo solo chiamato per sapere se venivi a lavoro. Io sono già qui"

Decido, a malincuore, di rispondere tramite messaggio anche se in realtà vorrei sentire la sua voce. So che mi sta cercando solo perché ha bisogno di una mano e non perché mi abbia perdonata, non lo ha fatto.

da Vicky:
"Arrivo il prima possibile"

Poso nuovamente il telefono sul letto e corro a prepararmi. 

Quando arrivo al bar, dopo più di mezz'ora, trovo Zayn solo e indaffarato a servire più persone possibili. 
Ho giusto il tempo di posare la borsa ed il giubbotto che lui mi dice: "Mettiti alla cassa e non muoverti da lì"

Eseguo gli ordini e non mi siedo fin quando la folla non inizia a calmarsi. Il fine settimana è sempre molto affollato.
Sono le 11 circa, quando arriva Theo. Lo saluto accennando un sorriso, ma lui mi guarda freddo e a stento mormora un ciao, così come fa già da un paio di giorni. Non ho la minima idea del perché abbia questo comportamento nei miei confronti, sono sicura che almeno a lui non ho fatto nulla, o almeno nulla che io ricordi.

Servo un cliente, e mentre passo accanto a loro due per tornare a sedere, sento parte della loro conversazione.

"Hai avuto una bella idea. Hai finito almeno?"

"Ci ho lavorato stanotte, ma no, mi sono addormentato alla fine." Zayn

"Sai che siamo in scadenza?"

"Lo so, volevo finirlo stamattina ma mi ha fatto dare di matto e me ne sono andato." Qui capisco che in quella cosa misteriosa c'entra Theo, e capisco anche che Zayn ce l'ha ancora con me per stamattina, ma infondo ne ero consapevole visto che non mi ha rivolto molto la parola.

I sensi di colpa tornano a galla e le mie lacrime con loro, così corro verso il bagno. Ma mentre passo davanti a loro Zayn se ne accorge, dato che non ho fatto in tempo a trattenerle fino ad arrivare in bagno, e mi segue.

"Vicky ferma" dice, ma io continuo a camminare senza dargli retta "Vicky?" Mi raggiunge e mi ferma per un polso. 

"Lasciami andare, ti prego" Non mi ascolta e mi spinge dentro al bagno.

"Cosa succede?" asciuga le mie lacrime con la punta delle dita e dopo mi accarezza le guance. "Perché piangi?"

"Perché sto male, sono piena di sensi di colpa e non ce la faccio più. Sono orribile, sono orribile dentro. Zayn, mi dispiace troppo per quello che ti faccio passare, io ti giuro che non vorrei, non lo faccio di proposito"

"Lo so" dice lasciandomi di stucco.

"Cosa?

"So che non è colpa tua questo bipolarismo e tutto il resto, e siamo due idioti. Tu che parli senza pensare ed io che mi arrabbio pur sapendo che non è colpa tua. Dobbiamo trovare una soluzione, abbiamo bisogno di parlare su questa cosa, solo non ora, non qui."

"Quindi mi perdoni?"

"Ti ho sempre perdonata e continuerò a farlo, soprattutto in questo periodo, perché so che non è colpa tua. E ti chiedo scusa per tutte le volte che reagisco male, è solo che vorrei fosse tutto diverso, tutto come prima, o magari meglio di prima"

"Lo vorrei anche io, non immagini quanto Zay" dico mentre mi lascio stringere sul suo petto.

"Ti amo nonostante tutto, sappilo"

"Ti amo anche io, credimi" dico prima di baciarlo con le lacrime che continuano a scorrermi sul viso. 

"Adesso smetti di piangere però.. sembri un panda" dice facendomi sorridere, mentre con un gesto delicato asciuga le mie lacrime..

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora