«Dai Zay, tu che vuoi?» domandai, insistendo, visto che non si decideva a darmi risposta.

«Mi andrebbe una birra, però è mattina quindi no, ehm... colazione l'ho già fatta, quindi...» continuò a pensare. Lui indeciso era una novità.

«Ti decidi amore?»

«Ok, deciso: voglio te.» sorrise.

«Ho capito che non vuoi niente.» mi alzai per andare a prendere le ordinazioni per i piccioncini.

«Okay, okay... faccio il serio. Portami un tè alla pesca, piccola.»

«Piccola io o la pesca?» lo presi in giro con questo stupida battuta, che se ci avessi pensato prima nemmeno l'avrei fatta.

«Scema, pure una pesca è più grande di te, quindi direi che la piccola sei tu.»

«Stronzo!» borbottai continuando a preparare il vassoio per Niall. Mi correggo: il mega vassoio.

«I love you baby.» Zayn sentendomi pensò bene di sfoggiare il suo inglese per niente male.

«Me too bae.»

«Ma come diamine parlate?» Theo, che era una capra in lingue nonostante avesse origini per metà americane, ci guardò con un velo di confusione. Eppure non era nulla di così complicato da capire.

«Perché non inizi a prendere il succo invece di non fare un cazzo?!» lo spronai a fare qualcosa di utile, quel giorno aveva meno voglia del solito di lavorare «Senti Niall, ma sei proprio sicuro di volere tutte queste cose?» domandai visto l'eccessivo vassoio che stavo preparando per una sola persona.

«Beh... pensandoci no.»

-Ecco, avrei dovuto immaginarlo che erano troppi e ne voleva meno. Adesso mi tocca metterli a posto.- pensai, giusto prima che lui continuasse: «Aggiungi anche quel piccolo pasticcino alla crema, quello che sta lì all'angolo tutto solo soletto.»

-Come non detto.- Era un caso perso in fatto di cibo.

Portai le loro cose al tavolo, e Zayn prima di mollarmi pretese un altro bacio, lasciandomi poi con una pacca sul sedere. Tipico suo.

«Malik, io ti ho accontentato con la cameriera, ma tu gliel'hai data la mancia?» Theo riprese a fare l'idiota. Era proprio chiaro che Theo non avesse di meglio da fare.

«Non preoccuparti, gliela do stasera alla mia bella rossa.» Rossa. Ecco come diventai in viso dopo aver udito quel doppio senso, e specialmente dopo aver visto una ragazzina, che era appena entrata nel locale, uscire in retromarcia, visibilmente a disagio per la frase ascoltata.

«Ma Zayn!» lo rimproverai cercando di tornare ad un colorito più normale. Lui ricambiò con una strizzata d'occhio.

Passarono davvero pochi minuti prima di vedere entrare, per la prima volta, mia madre in quel bar. Lei che entrava in un comune bar fu decisamente la novità assoluta del giorno. Avevo ignorato le sue chiamate per tutta la mattinata, ma sicuramente non mi aspettavo di vederla lì.

Dopo avermi spiegato la sua -a mio parere falsa- preoccupazione perché non le rispondessi e altre corbellerie varie di cui a me non importava assolutamente nulla, ecco che uscì fuori la domanda che tanto avevo sperato avesse dimenticato.

«Allora, stasera alle 20.30 verrai, vero?» No, avrei voluto dirle, ma mi sembrò di non avere altra scelta vista la sua inaspettata presenza in quel ambiente. «Se lo fai sarà principalmente per i tuoi zii, ti prego.» E quella preghiera era sempre più una certezza che ci fosse lo zampino di mio padre e la mania di entrambi di apparire perfetti agli altri.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Where stories live. Discover now