(2) Capitolo 2.

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"dai piccola, se vieni ti perdono per quello che hai detto"

"ti do due secondi per ricomporti o stasera muore super baby malik." lui spalancò gli occhi scattando in piedi.

"non succederà più, piccola"

"lo spero per te, sarebbe dura vederti piangere" sarebbe stato persino capace di vestirsi a lutto.

Dopo aver finito il giro, e preso tutto ciò che serviva andammo a fare una lunga fila per arrivare in cassa. Eravamo davvero carichi, e fortuna che era tutto da montare o non oso immaginare come i nostri acquisti sarebbero mai entrati in auto, anche se avevamo previsto qualcosa del genere per cui avevamo chiesto in prestito l'auto del padre di Zayn, un SUV in cui c'era spazio in abbondanza.

Guardai l'ora ed era tardissimo per i progetti che avevo fatto quel giorno. Avevo programmato di andare dal parrucchiere se solo avessimo finito un'ora e mezza prima e poi sarei andata a lavoro per poi concludere la mia giornata con le lezione di scuola guida. Essendo più libera avevo deciso di impegnarmi a prendere quella dannata patente.

Ma era così tardi che non sapevo se sarei riuscita a mangiare per pranzo, figuriamoci andare dal parrucchiere. Il bar mi aspettava tra meno di un'ora.

Ci ritrovammo a fare tre viaggi in ascensore per salire tutto. Non che avessimo comprato chissà cosa, ma visto che l'ascensore di quel palazzo era così piccolo da non entrarci nemmeno sei persone immaginate voi come dovevano entrarci otto sedie e tre scatoloni pieni di piatti, bicchieri, posate, pentole, padelle e altri utensili vari per la cucina, più tappeti, tende e altra roba per il salotto e l'ingresso, più due persone. Impossibile. Alla fine era stato pure miracolo che siano entrati tutti in macchina. Lasciammo tutto all'entrata e uscimmo di nuovo.

"portami subito a mangiare qualcosa prima che mangi te per pranzo"

"uhm, piccola, non male come idea"

"Zayn, non scherzare, dico sul serio"

"tranquilla, ho mandato un messaggio a mamma 2, pennette al sugo pronte tra pochi minuti, giusto il tempo della strada" per non confonderci avevamo dato dei numeri alle due madri, visto che fino a poco tempo prima Zayn aveva chiamato mamma a Roberta adesso lei è mamma due e Marisa mamma o mamma uno. Un po' buffo, ma dovevamo capire, ogni qual volta si parlasse di una di loro facevamo una confusione immensa.

"ti adoro"

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Dopo aver pranzato alla velocità della luce, e ripreso la macchina di Zayn, lui avrebbe dovuto accompagnarmi a lavoro. Avrebbe, perché non lo fece quel giorno.
Controllai il telefono per vedere se mi avesse cercato qualcuno, cosa improbabile, è trovai solo il solito messaggio del buongiorno di mio padre. Stava facendo assurdi cambiamenti, prima non scriveva mai messaggi, soprattutto non su whatsapp, e soprattutto non a me. Risposi scusandomi, e lo aggiornai velocemente del nostro shopping andato a buon fine. Quando alzai gli occhi dal cellulare notai che non era assolutamente la strada del bar.

"Zayn, vuoi farmi bestemmiare oggi?"

"no"

"allora dimmi perché hai preso questa strada? Sono già in ritardo."

"perché non ho dimenticato ciò che hai detto ieri sera di voler fare"

"e quindi?"

"quindi tu vai a farti bella e io lavoro al posto tuo" sorrisi istintivamente. Ritirai tutte le cazzate che avevo detto contro di lui quel giorno: era adulto, anche se a volte non sembrava. "dimmi tu dove lo trovi un altro come me?" mi accarezzò sulla coscia.

"su eBay, pure scontato se sono fortunata"

"scema" rise. Quanto amavo la sua risata, nessuno potrà mai capire ciò che mi trasmetteva.

La macchina si fermò, segno che eravamo arrivati. "per le 5 credi di finire?"

"penso di sì"

"va bene, ci vediamo dopo piccola" mi baciò "ti amo"

"ti amo più io, a dopo" sorrisi e uscii dalla macchina.

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Quando finii dal parrucchiere erano le 5 passate, non ero stata per niente puntuale. Iniziai a correre verso il bar pensando che alla 6.30 avrei dovuto essere a scuola guida. Non sarei mai riuscita a dare il cambio a Zayn, e sperai che non mi uccidesse.

Entrai trovandolo incasinatissimo, mentre Theo invece se ne stava tranquillo a flirtare con una povera ragazza che non se lo filava per niente. Scommisi che non ci fosse suo padre, sennò non sarebbe stato così spensierato. Posai la mia borsa e misi il grembiule nero. Zayn era concentrato a preparare non so cosa che nemmeno si accorse di me in un primo momento. Andai dietro di lui cercando di non fargli venire un infarto.

"cosa devo fare?" lui si girò sorridendomi.

"ehi, sei tornata finalmente" mi schioccò un bacio sulla guancia e mi osservò per qualche secondo, "posso sul serio chiamarti rossa 'stavolta"

"a quanto pare" quella volta avevo scalato i miei capelli e colorato le punte di un rosso acceso. "ti piacciono?"

"da morire, sei bellissima" Subito dopo andai alla cassa notando un cliente che aspettava di pagare. Poi guardai gli ordini che aveva segnato Zayn.

"sono tutti da fare?" chiesi non capendoci nulla in quel casino, e lui si avvicinò per delucidarmi.

"no, non sono riuscito a cancellarli per la fretta" disse sistemando delle birre un vassoio, poi mi diede di nuovo retta "questi due tavoli hanno finito e pagato; questo lo sto servendo adesso; e qui devi preparare i due caffè, poi il 5, 8 e 2 è tutto da fare." eliminai quelli già fatti e preparai i due caffè, per poi passare a completare un altro ordine. Stufa di Theo e delle lamentele che arrivavano dai cliente seduti ai tavoli fuori, dopo aver servito un gruppetto di sei persone andai fuori proprio dove era comodamente seduto il biondino e lo feci alzare prendendolo per un orecchio.

"ahi! Vicky, lascia, fai male!" si lamentò

"mettiti a lavorare, idiota"

"ma ci stavo riuscendo a conquistarla, mancava poco che mi dava il suo numero"

"si, mancava poco che ti dava uno schiaffo solo per il modo in cui fissavi le sue tette"

"ma hai visto che bocce?" dice entrando

"Theo, sei tu o è un miraggio?" lo prese in giro Zayn

"io, vivo e vegeto"

"potevi restare fuori un'altra ora già che c'eri"

"e potevo si, cazzo bro, dovresti vedere che bocce che ha"

-oh signore!-

"magari dopo le do un'occhi-" lo guardai malissimo, pur sapendo che lo stava facendo di proposito per stuzzicarmi. "ehm... voglio dire, mi bastano quelle di Vicky, sono fantastiche" certo, non era la frase che avrei voluto sentire, ma almeno si era salvato da una prossima castrazione.

"bravo ragazzo" gli diedi una pacca sulla spalla e tolsi il grembiule, "io vado ragazzi, a dopo"

Proprio all'uscita mi scontrai con il capo. A quanto pare avevo anche salvato il culo a Theo.

"Vicky, dove vai? Volvo parlare con te e Zayn dei nuovi orari"

"torno tra un'ora, se hai fretta parlane solo con lui, a me sta bene qualunque orario. Scusa"

Uscii correndo, ero in ritardo per l'ennesima volta in quella giornata.

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora