Il fratello della mia miglior...

By devmalpay

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LEI: Più crescevamo, io e lui, e più passavamo il nostro tempo insieme. Facevamo la qualunque insieme. ... More

Prologo
I'm Vicky
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35. ❤
Capitolo 36.
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43. ❤
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Hi!
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Avviso riguardo al SEQUEL. Non Ignorare!
Capitolo 50.❤
Capitolo 51.❤
(2) Capitolo 1.
(2) Capitolo 2.
(2) Capitolo 3.
(2) Capitolo 4.
(2) Capitolo 5.
(2)Capitolo 6.
250315
(2) Capitolo 7.
(2) Capitolo 8.
(2) Capitolo 9.
(2) Capitolo 10.
(2) Capitolo 11.
(2) Capitolo 12.
(2) Capitolo 13.
(2) Capitolo 14.
(2) Capitolo 15.
(2) Capitolo 16.
(2) Capitolo 17.
vi rompo le palle
(2) Capitolo 18.
Ubriachi e innamorati (2)
untitle (2)
Sorpresa (2)
black out (2)
Gli voglio un gran bene(2)
Mi chiamerai (2)
Casa nostra (2)
baby or not? (2)
blood (2)
non è la verità (2)
Piano di salvataggio (2)
Morirai prima tu (2)
untitle (2)
Fuori pericolo (2)
Mi piace (2)
Piccoli racconti (2)
Rivoglio la mia memoria (2)
..questions..
Blame (2)
Back (2)
"Befour"
ogni tanto mi faccio viva
NEWS!!!
Freedom (3)
Sweet time (3)
Indigestione (3)
Giornata strana (3)
Rain love rain (3)
Mistery (3)
Test? (3)
Avviso provvisorio
E test sia (3)
Positive (3)
Matta (3)
Riflessioni (3)
save the water
Ritorno (3)
Last time (3)
Malinteso.. (3)
untitle (3)
Sensi di colpa (3)
Alice e Niall (3)
Alice e Niall pt.2 (3)
Ice cream (3)
Noi (3)
Two (3)
cambiamenti (3)
Povero Zay (3)
........ (3)
Vigilia (3)
No wedding planner grazie! (3)
Piccola peste (3)
Crazy Alice (3)
Atelier (3)
Rosa o Azzurro? (3)
confusion (3)
Nonne scatenate (3)
Names (3)
ladra (3)
Notte pazza (3)
Sofia (3)
hola!
Il ritorno di Erika (3)
resoconto (3)
Fiume (3)
Due capolavori (3)
Happy (3)
non si dorme più (3)
baci (3)
Addio... (3)
grande giorno (3)
epilogo
Per voi :)
Nuova Storia - KEMP
ciao!
potrei far ritorno
Im here!

Capitolo 32.

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By devmalpay

-Pov. Vicky-

Improvvisamente mi risvegliai dal mio stato di assenteismo e corsi fuori, via da lui.

Mi ero talmente lasciata prendere che, per non so quanto tempo precisamente, gli avevo lasciato oltrepassare dei limiti. Limiti che da sobria non avrei mai lasciato fuggire da sotto il mio controllo. Sentivo ancora le sue mani calde sulla mia pelle, i brividi che provocava ancora lì sui centimetri che aveva percorso. Ero così persa che stavo per dire di voler fare con lui qualcosa che andava oltre quelle semplici carezze, oltre quei semplici baci che lui aveva lasciato sul mio collo. Qualcosa di cui il giorno dopo, o addirittura il minuto dopo, mi sarei pentita di aver fatto. Per un attimo ebbi il dubbio che in passato, durante tutte le serate passate in bar e locali, mi fossi mai lasciata andare con qualcuno e non averne alcun ricordo. L'ultimo ricordo che avevo di essermi concessa a qualcuno era solo con Zayn, e davvero, volevo fosse solo quello.

«Vic aspetta!» mi urlò lui da dietro. Provai a scappare il più lontano possibile, ma con i tacchi alti e la testa che girava non era per niente facile correre e allo stesso tempo evitare pericoli. Così fu facile per lui raggiungermi.

«Perché Zayn? Perché lo hai fatto?» mi voltai esasperata verso di lui.

«Dovevo, ne sentivo bisogno.»

«Non hai ricevuto alcun piacere, quindi che bisogno avevi? Eh?» volevo delle spiegazioni, e se non me le avesse date quella sera lo avrei costretto a darmele l'indomani con più forza e coscienza. Non avevo intenzione di soffrire ancora per colpa sua. Avevo ormai trovato un equilibrio, una mezza stabilità nella mia vita, e lui non poteva distruggerla nuovamente.

Mi guardò mordendosi l'interno guancia, poi distolse lo sguardo. «Non puoi capire.»

«Oh guarda che capisco benissimo, ma per chi mi hai presa? Stronzo del cazzo, io non sono come Katie.» sbottai incazzata «Sono giorni, se non settimane che ti comporti in modo quasi orrendo con me, perché quello è: un orrendo e schifoso modo. Non sono quella con cui scaricarti le pile quando più ti fa comodo.»

«Lo so Vic.»

«E invece no, non lo sai, sennò non mi avresti trattata così. Mi fa schifo questa parte di te.»

«Lasciami spiegare.»

«Cosa devi spiegare eh? Che mi costringi a venire ad una stupida festa dicendo che mi avresti tenuto compagnia ma stranamente appena arrivati te la squagli con quella puttana; poi mi vieni a cercare, fai scappare ogni ragazzo che ci prova con me dicendo che vuoi evitare che mi mettano le mani addosso o quel che diamine hai detto; mi fai credere che ami una ragazza ma stranamente subito dopo ci provi con me; e alla fine essendo ubriaca ne approfitti per allungare le mani tu al posto di qualche altro davanti a mezza scuola. Sì, bel modo di proteggere la tua amica.»

«Non trarre conclusioni affrettate, fammi parl-»

«E poi questo?» indicai la macchia violacea sul collo, che non vedevo però sentivo pizzicare sulla pelle. «Questo è normale che tu lo abbia fatto, giusto?»

«Così tutti sapranno che sei mia.» ecco che se ne uscì con una tipica frase da film, o da libro qualsivoglia. L'aveva sicuramente letta su qualche stupido social che frequentava.

«Vaffanculo Zayn, io non sono tua. Ti odio, non avrei mai dovuto perdonarti, mi hai fatto solo del male.» vomitai quelle parole senza nemmeno pensarle realmente. Ero arrabbiata, parecchio, ma allo stesso tempo non volevo tornare a vivere senza lui nelle mie giornate. Sopraffatta dall'orgoglio provai ad andare via.

«Ferma Vic, dove vai? Dobbiamo parlare.»

«Io... io non ho niente da dirti, sparisci.» notai che mi stesse seguendo.

«Non è vero, dobbiamo chiarire io e te.»

«Non dobbiamo chiarire nulla. Vattene da quella puttana di Katie, usa lei per i tuoi scopi e poi vai a fanculo, ma stavolta stacci per sempre.» ancora una volta la rabbia parlò per me. Le gambe e la testa volevano scappare, ma il cuore voleva restare piantato lì.

«Cazzo, quanto ti amo quando fai la stronza orgogliosa.» ecco che persi un battito e mi bloccai.

«Sei pazzo.» scossi la testa.

«Si è vero, pazzo di te.» mi prese per il polso e mi fece voltare verso di lui.

«Vattene.» provai a mandarlo via. Stava sicuramente delirando per l'alcol, o ancora meglio per l'erba che sicuramente circolava ancora nel suo corpo.

«Solo se torni a casa con me.» mi strinse la mano facendo intrecciare le nostre dita. Mi teneva così stretta da non permettermi di sciogliere quel legamento.

«Cosa diamine vuoi da me?»

Mi sollevò il volto con la sua mano libera, costringendomi così a guardarlo negli occhi. «Voglio baciarti come prima, sentire il tuo profumo e stare ore ed ore a guardarti, poterti proteggere ogni giorno da tutti. Voglio solo questo, non chiedo molto.»

«Che faccia tosta che hai. Potevi pensarci due anni fa, prima di fare cazzate.»

«Ti ho detto mille volte che non è andata come credi, non mi hai mai permesso di dirti tutta la verità dei fatti. E non hai idea di quanto ogni giorno rimpiango il fatto di non essere corso da te, di non averti seguita anche in capo al mondo per dimostrarti i miei sentimenti. Sono stato un coglione.»

«Vaffanculo.» riuscii a scappare dalla sua presa e mi voltai per andarmene, ma evidentemente non c'era verso di farlo. O con un gesto, o con una parola lui riusciva a fermarmi.

«Sei bellissima.»

«Certo, mi hai anche detto mille volte che sono il tuo sogno erotico proibito, ma sai caro, non me ne fotte un cazzo, non ci casco più.»

Ma chi volevo prendere in giro? Mi interessava. Le sue attenzioni mi attiravano come il miele per le api. Se per due maledetti anni che avrei immediatamente cancellato dalla mia memoria, se solo ne avessi avuto l'occasione, avevo cercato di ammettere a me stessa che io senza lui ce la potevo fare, che senza lui sarei stata meglio, beh, avevo solo mentito a me stessa. Io senza lui non ce la facevo, avevo solo sofferto, perché in realtà non era il ricordo di lui il problema che mi portava a bere, non era lui che mi faceva piangere ogni qualvolta restavo sola, no. Quella sera avevo capito che il mio problema erano solo i miei genitori, e se piangevo non era per ciò che mi aveva fatto Zayn, ma per il semplice fatto che senza la sua presenza mi sentivo sola, ero sola, e soprattutto vuota. Mi bastava la sua amicizia, e di fatti stavo meglio, ma per stare bene avevo bisogno di lui, completamente.

«Io la notte non riesco a dormire senza te. Ti penso continuamente, ogni volta che riesco a chiudere occhio ti sogno, sogno che sei lì con me, tra le mie braccia. Quando subito dopo mi sveglio e non ci sei è orrendo, non averti tra le mie braccia lo è. Io ho bisogno di te.» confessò dopo avermi preso ancora una volta per mano. «Io ti amo.» continuò prima di afferrarmi il volto tra le sue calde mani e far combaciare le nostre labbra. Sì, mi stava baciando.

Uno di quei baci dolci, dove ci sta anche un pizzico di passione. Uno di quelli che arriva all'improvviso, ti spiazza, e nonostante tutto non vuoi che finisca. Le sue labbra erano così morbide e umide, contornate da quella barbetta ispida che nel contesto faceva anche la sua parte.

Avvolse il suo braccio destro attorno alla mia schiena, cosicché potesse tenermi stretta a se mentre con la mano sinistra mi accarezzava il viso mandandomi in un'altra dimensione. Non capivo più nulla. Per un attimo mi passò per la mente di allontanarmi, ma mi impuntai a non farlo, volevo solo ricambiare quel gesto. Mi erano mancate le sue labbra, i suoi baci, le sue carezze. Lui mi era mancato. Avevo il cuore che non sapeva se battere a mille o fermarsi per l'emozione che stavo provando.

Involontariamente, dopo diversi minuti mi staccai. Lo guardai e ricordai cosa aveva detto quella sera riguardo al fatto di essere innamorato. Ebbi paura che quello fosse stato solo un bacio dato così, per gioco.

«No, è tutto sbagliato.» mormorai, ma mi sentii comunque.

«Perché? Ti giuro che ti amo Vic, io non posso vivere senza di te.»

«Come fai a dirlo dopo tutto quello che hai combinato stasera, e poi... cazzo, tu ami un'altra.» cercai ancora per l'ennesima volta di allontanarmi da lui, ma sembrava impossibile. Più mi allontanavo più lui si avvicinava a me, fino al riprendermi e tenermi stretta tra le sue braccia.

«Davvero ancora non hai capito?» ridacchiò. Io non ci trovavo nulla di divertente in tutta quella situazione.

«Cosa dovrei capire, che mi stai prendendo di nuovo per il culo? Credimi, l'ho capito questo.» lo guardai male. Un'altra frase e il mio cuore avrebbe fatto crack.

«No, scema.» rise ancora prima di tornare serio. «La ragazza che ho detto di amare sei tu. Quella con cui volevo scopare, come hai detto tu beh, sei tu anche quella. La ragazza in classe con me sei tu. Credevo non provassi niente per me, solamente perché ti ho vista quando Marco ti ha quasi baciata e tu non gli hai detto nulla. Ma poi ho capito che stasera non reagivi a nulla per via di tua madre, quindi ho deciso che prima di andare a dormire ti avrei confessato i miei sentimenti.» cominciò a spiegare lasciandomi sempre più stupita. «E sai, l'altro giorno quel messaggio te l'ho inviato io non Marco. L'ho inviato per errore e non ho avuto il coraggio di ammetterlo. E' da quando te ne sei andata che scrivo almeno due messaggi ogni giorno ma non li invio mai, li salvo e basta, sempre perché non ho le palle.» sorrisi alle sue parole «Vicky, non mi importa di nessuno oltre te. Puoi anche non credermi, ma è così e farò di tutto per farti capire che per me ci sei solo tu.»

«Quindi tutte le volte che hai cercato di far scappare ogni ragazzo da me è stato per questo motivo?» chiesi mentre assimilavo il più possibile le sue parole da poco ammesse.

«Sì, è perché sono geloso. Tu sei mia e di nessun altro, sei sempre stata mia e nessuno deve toccarti o guardarti.» mi accarezzò i capelli dolcemente.

«E barbie gommosa? Che mi dici di lei?»

«Di lei non mi importa nulla. L'ho solo usata per qualche lavoretto, ma mentre lei li faceva io pensavo a te, cercavo di immaginare che ci fossi tu al suo posto e sappi che da quella volta con te non ho mai più fatto l'amore con nessuno. Voglio farlo solo con te, e sono felice che tu non l'hai data a nessuno oltre me.» mise un pizzico di volgarità che faceva parte di lui. Fece di nuovo per baciarmi ma lo fermai.

«Uouo... aspetta, e tu che ne sai?»

«Alice. Le ho sempre chiesto tutto su di te. So che vi raccontate ogni cosa e con qualche piccolo ricatto anche io ho sempre saputo ogni cosa di te, anche quando eri distante da me.» Questa me l'avrebbe paga quella scema.

«Vuole morire.» borbottai facendolo sogghignare «Okay, ma comunque non ci credo che tu non hai fatto nulla, dai Zay, sei il maniaco sessuale numero uno, non ci credo.»

«Non sono maniaco, sono solo leggermente pervertito, e poi te lo giuro Vic, mai fatto. C'è stata una mezza cosa, ma il risultato è stato che davanti ai miei occhi apparivi tu in lacrime, e lì mi sono accorto che solo tu puoi avere questo privilegio di essere scopata dal ragazzo pervertito più bello del mondo e di tutto l'universo.»

«Modesto lo stronzo.» risi.

«Siamo una coppia di stronzi.» disse.

«Noi non siamo una coppia.» lo spintonai leggermente.

«Oh giusto.» si inginocchiò.

-Oh santo cielo, no.- passai una mano davanti agli occhi.
«Sua reale altezza Victoria Someri detta Vicky, ma per me semplicemente Vic, vuole diventare oggi la mia fidanzata?»

Risi e cercai ti tirarlo su in piedi. «Alzati scemo, e fa il serio.» continuai a ridere. Al ché lui si ricompose e mi abbracciò.

«Piccola, vuoi tornare ad essere la mia ragazza?» mi chiese con quella voce tremendamente sexy che adoravo con tutta me stessa. Mi chiesi se ci fosse una cosa che non adoravo di lui, a parte la sua stronzaggine ovviamente. O forse mi piaceva anche quella?

«Solo se stavolta prometti di non deludermi Zay.»

«Non lo farò, promesso piccola.» disse prima di baciarmi di nuovo. «Ti amo, ti amo da sempre.» sussurrò ancora sulle mie labbra.

«Anche io ti amo.» da sempre avrei voluto aggiungere, ma volevo farglielo guadagnare. Anche se volevo cercare di negarlo a me stessa, oltre che agli altri, io l'ho sempre amato, anche la sera prima o quella mattina stessa io lo amavo, in segreto e cercando di non darlo a vedere io lo amavo.

«Zayyyyn!» ecco quella papera che tornava all'attacco. Quanto era riuscita a stare fuori dai piedi? Una mezz'ora? No, forse nemmeno quella.

«Ti prego, mandala via.» supplicai il mio, ormai, ragazzo. Non avete idea di quanto faceva strano affibbiargli quel nome.

«Facciamolo insieme.» mi sorrise. Lo guardai con un cipiglio di confusione non avendo capito la sua idea. Ma poi tutto mi fu chiaro quando lui si girò un attimo verso lei e subito dopo mi baciò davanti agli occhi di Katie che ci guardava con la bocca spalancata.

«Dai, andiamo a recuperare la nostra cara Alice e torniamo a casa.» propose Zayn.

Annuii col sorriso sulle labbra. Sorridevo come non avevo mai fatto prima, ero davvero felice. Al diavolo i muri e le corazze, dovevo iniziare a vivere realmente.

«Sappi che stasera ti aspetta il mio letto.»

«Zayn!» lo ammonii. Meglio che non si facesse strane idee perché lo avrei lasciato a bocca asciutta, soprattutto quella sera. Doveva ancora guadagnare a pieno la mia fiducia.

«Tranquilla, voglio solo dormire con te, non farò nient'altro amore, giuro.» Ci dirigemmo verso l'entrata con lui che teneva un braccio attorno alle mie spalle ed io attorno alla sua parte bassa di schiena.

«E chiudila quella fogna.» dissi passando davanti a Katie che era ancora lì, ferma a fissarci incredula.

Zayn rise e mi strinse di più a se. «Sei unica.» mi diede un semplice bacio a stampo.

Stavamo giusto per entrare quando Alice ci venne in contro con aria preoccupata.

«Che succede?» chiesi.

«Dovrei dirlo io che succede.» ci osservò «Vi ho visti scappare fuori, eri quasi in lacrime Vicky e non vedendoti rientrare mi sono preoccupata. Tutto bene?»

«Sì, tutto bene»

«Va' alla grande sorellina.» aggiunse Zayn.

«Menomale. Comunque la prossima volta un po' di contegno ragazzi, fra poco la carissima Katie esplodeva di rabbia.» ridacchiò nel dirlo. Ma io glielo avrei fatto apposta altre mille volte se poi sarei stata felice.

«E' solo invidiosa che non può avermi.» concluse Zayn. Entrammo a prendere i nostri giubbotti e poi andammo in macchina. Come sempre io davanti e la mia amica dietro.

«Quella guarda in cagnesco.» ci fece notare Alice mentre ci sistemavamo le cinture, indicando la papera ancora lì fuori. Sempre nello stesso posto di prima, solo che aveva chiuso la bocca e la sua espressione era parecchio irritata, con tanto di braccia incrociate sotto al seno.

«A me non fa né caldo e né freddo. Potrei farle bere l'acqua del water la prossima volta senza pensarci tanto. Ovviamente se qualcuno qui presente non facesse l'eroe mandando all'aria i miei piani.» lanciai un'occhiata a Zayn che solo una settimana prima mi aveva sabotato il piano.

«Volevo evitarti una sospensione.» ribadì.

«Certo, immagino. Comunque amica mia, lasciando perdere quella sottospecie di gommone stasera dormirai sola.»

«Torni in quella casa? Ma sei pazza? Dopo come ti hanno trattata? Come diamine ti-» iniziò a fare domande a raffica, perciò mi affrettai a fermarla.

«Sì, sono pazza, ma sicuramente non tornerò in quella casa facilmente.»

«E allora cosa?»

«Dorme con me.» mi anticipò Zayn.

«Ok che siete ubriachi e stasera ne avete combinate tante, ma anche dormire insieme mi pare un po' troppo non trovate?!»

«Beh, se lo dici tu, allora dormo con te Alice.» la buttai lì per vedere la reazione di Zayn che non tardò ad arrivare.

«No!» scattò lui «Ormai hai preso un impegno e lo mantieni, sennò vengo io da voi. Forza, a voi la scelta.»

Immaginavo già una risposta simile, così come immaginavo quella successiva della mia amica.

«No no, niente maschi nella mia stanza.» si lamentò da dietro.

«Strano che però il bidello può starci nella "tua stanza", che per ora si da il caso che sia anche la mia.» ovviamente lei non ebbe che ribattere, avevo solo detto le cose come stavano. Tante volte mi ero ritrovata ad entrare in camera tranquillamente e dover fare dietrofront perché li beccavo a coccolarsi. Ma d'altronde ero solo un'ospite in quella casa, per cui non potevo lamentarmi.

Zayn ridacchiò per la mia chiarezza e, fermandoci al semaforo in attesa del verde, portò una mano sulla mia gamba facendomi sussultare per la sorpresa. La fece scorrere dal ginocchio fino alla coscia e poi tornò al primo. Sorrisi quando la mia amica, con la testa tra i due sedili, si schiarì la gola per via di quel gesto. Era ancora all'oscuro della situazione, e come sempre non c'era ancora arrivata.

Poi di punto in bianco Zayn mi diede un veloce bacio a stampo, che ovviamente lei notò e commentò.

«Ma che problemi avete?» portò le spalle contro il sedile mentre scattò il verde e Zayn riprese la marcia. «L'alcol vi ha proprio dato in testa. Ci manca solo che stanotte farete cose sconce. Ah ma è sicuro che questi due lo faranno ed io dovrò sopportare i loro gemiti. Che schifo, diamine! Mi mancava questa stasera, che poi....» continuò il suo monologo sotto le nostre risate fino a che non arrivammo davanti casa.

«Non hai ancora finito di parlare da sola?» la interruppi. Odiavo quando iniziava a parlare a raffica senza capire nemmeno lei il significato del suo discorso, ma è anche vero che spesso mi facevo tante risate come accadde quella sera.

«Aah!» scosse la testa «E' tutta colpa vostra.» scese dall'auto

«Devo dirti una cosa.» mi fermai sotto il portico facendo fermare anche Zayn. «Anzi dobbiamo.» lo guardai e poi tornai a rivolgere lo sguardo sulla mia amica. Lei aggrottò le sopracciglia e passò in rassegna i nostri volti, facendo balzare le sue pupille da un viso all'altro e viceversa.

«No.» prolungò la O mentre faceva emergere un sorriso dalle sue labbra. A quanto pare c'era finalmente arrivata.

«Sì.» la imitai prolungando la I.

«Ma sul serio?» mise le mani sui fianchi.

Annuii felice mentre Zayn mi strinse a se sorridendo anche lui. Nonostante ancora la testa fosse tra le nuvole ero felice. Lei mi saltò addosso abbracciandomi e iniziando ad urlare un «Lo sapevo, voi siete fatti l'uno per l'altro. Sì sì sì, non potevate stare separati per sempre. Oddio, devo dirlo a Niall, cazzo, avevo ragione.» forse per la prima volta le sentii dire una parolaccia. Era letteralmente impazzita per noi.

«Ok, ma ora zitta prima che i vicini chiamino la polizia.» la avvisai portandola a calmarsi immediatamente.

Entrammo in casa e mi tolsi immediatamente i tacchi per non inciampare rovinosamente su qualcosa. La mente era ormai da un'oretta tornata quasi completamente lucida, il mio equilibrio non era lo stesso. La testa ancora un po' girava causandomi un po' di instabilità alle gambe. Lasciai passare Alice davanti sulle scale, e la vidi correre in camera, mentre noi altri invece salimmo con calma aggrappati l'una all'altro.

Arrivammo nella sua camera, e lì mi chiesi per la prima volta il perché lui avesse un letto da una piazza e mezza mentre la povera Alice doveva accontentarsi di un lettino singolo. Fossi stata io al suo posto avrei richiesto la parità delle cose tra me e mio fratello.

Continuando a fissare il letto finii per pensare alla serata e agli ultimi avvenimenti. Sperai di non aver fatto la scelta sbagliata e soprattutto di non dovermene pentire. Io lo amavo sul serio, ci tenevo a lui e mi fidavo. Ero stata malissimo per lui, più per il fatto che cercavo di odiarlo mentre continuavo ad amarlo. Lo amavo e basta, non c'erano altri termini per definire i miei sentimenti nei suoi confronti. Volevo solo essere felice insieme a lui, volevo esserlo a lungo e possibilmente senza delusione, ma una storia d'amore non è tale senza nemmeno un briciolo di delusione. Sono quelle che mettono alla prova due persone, quelle insieme ad altri mille problemi che fanno capire se si è capaci ad andare avanti o è meglio fermarsi prima. Certo, senza dubbio porteranno dolore, ma un dolore che l'amore trasforma poi in felicità. L'amore ripara.

«Smettila di pensare a quanto sono sexy. Spogliati e vieni subito qui amore.» Zayn mi riscosse facendomi tornare alla realtà. Mi resi così conto che lui si trovasse già a letto, sotto al caldo piumone blu scuro, che aspettava me sorridendo.

«A-arrivo...» balbettai. 

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