Dal giorno dell'ecografia è passato un po', siamo già giunti a venerdì, e le cose non è che siano andate alla grande fin qui.
Zayn continua a rivolgermi la parola solo quando lo ritiene necessario, è sempre triste, e tutto per causa mia. Alice viene tutti i giorni e nonostante sembra essere dalla mia parte so che non lo è. L'ho sentita scambiare qualche parola con Zayn ed ho capito che sta dalla sua di parte. Anche lei contro la mia scelta.
Tutto ciò non mi fa stare per niente bene, ma non riesco nemmeno a cambiare i miei piani. È una cosa difficile per me, anche se a gli occhi di tutti non lo sembra.
Tornando ad oggi, fra circa un'ora ci sarà la cena con mio padre ed Anna e credo che faremo tardi per causa mia che mi prendo fin troppo i miei comodi.
"Vicky, vieni qui" mi chiama Zayn dalla camera da letto.
Entro e lo trovo quasi pronto. È bellissimo, come sempre.
"Dimmi"
Mi guarda dalla testa ai piedi.
"Vedi di sbrigarti" dice
Resto per un attimo confusa. Vorrei mandarlo a quel paese, ma meglio stare zitta.
Mi avvicino all'armadio alla ricerca di qualcosa di carino, fin quando lui apre di nuovo bocca.
"Devi giurarmi una cosa" dice. Mi giro verso di lui non capendo a cosa possa riferirsi. "I nostri problemi, le nostre cazzate e tutto il resto, stasera devono restare in questa casa. Non voglio far capire nulla a tuo padre. Comportiamoci come se tutto andasse alla grande. Ok?"
"Sono d'accordo. Mio padre non deve sapere nulla." rispondo, ricevendo un lieve sorriso da parte sua.
Con qualche minuto di ritardo arriviamo a casa di mio padre. Non appena ci fanno accomodare nel salotto il mio olfatto ha un impatto con due odori più o meno forti, uno buono, l'altro leggermente fastidioso. Ci metto poco a capire quello della cena e un po' di più per capire che l'altro è senza dubbio pittura da parati.
Do un occhiata intorno, ma la stanza non sembra essere stata ridipinta di recente. Così chiedo aiuto a Zayn.
"Riesci a capire da dove viene questo odore di pittura?" gli chiedo avvicinandomi al suo orecchio per non farmi sentire da mio padre seduto di fronte a noi ad armeggiare col suo cellulare.
"Non sento nessun odore del genere" mi risponde.
"Come fai a non sentirlo? È così forte"
"Perdonami se non ho il super olfatto da donna incinta"
Boccheggio in cerca di qualcosa da rispondergli, ma devo dire che ha troppa ragione per ribattere.
"Ragazzi, qualcosa non va?"
"No, tutto bene. Tu piuttosto.. ti vedo fin troppo sorridente stasera"
"Ehm.. Sono solo felice di avervi qui, tutto normale per il resto" Ed io mi chiamo fessa.. Certo.
"Capisco"
"Non mi raccontate nulla? Nessuna novità?" il suo sguardo indagatore mi preoccupa.
"No, nulla di nuovo che già non sai." rispondo io, cercando di non risultare nervosa, mentre Zayn non prova nemmeno ad aprire bocca. Potrebbe aiutarmi.
"Va bene.. Vado a vedere se Anna ha bisogno di aiuto." ci sorride prima di lasciare la stanza.
Non perdo tempo a rimproverare Zayn.
"Perché sei improvvisamente diventato muto? Avevi detto di lasciare tutto a casa e poi sei il primo che si comporta al contrario"
"Non avevo nulla da dire." parla con una faccia che al posto suo dice:'problemi tuoi non miei'.
Lascio perdere e vado alla ricerca di quella pittura che mi sta facendo dare di matto. Salgo sopra e trovo immediatamente la stanza da cui proviene. La mia.
Provo ad aprire ma la porta è chiusa a chiave. Cosa diamine stanno combinando?
Scendo sotto e vorrei dirlo a Zayn, ma giusto quando sto per parlare arriva mio padre dicendo che la cena è pronta. Così ci accomodiamo a tavola.
Anna è sempre sorridente, come suo solito, mentre ci riempie i piatti con del polpettone, che dall'odore sembra squisito, e con un contorno di piselli e patate. Aspettiamo che anche lei si metta a tavola e dopo iniziamo a mangiare.
Parliamo del più e del meno durante la cena, passiamo una bella serata e poco prima del dolce io devo correre in bagno per i miei soliti problemi gravidici.
E proprio quando esco dal bagno e sto per raggiungere le scale per scende di nuovo sotto che i miei occhi notano una cosa nella stanza da letto. Un grande pacco che mi fa pensare molto.
Immediatamente chiamo Zayn.
"Zayn, sali un attimo" alzo la voce in modo che posso sentirmi.
"Stai male?" chiede da sotto.
"No, solo.. sali"
Il tempo di salire ed eccolo davanti a me.
"Cosa succede?"
"Credo che Anna e mio padre abbiano capito qualcosa l'altro giorno" dico, e lui mi guarda confuso.
"Non capisco" E quando mai capisci tu, amore.
"Hanno capito che sono incinta"
"Ma dai Vicky.. non farmi ridere"
"Sono seria Zayn."
"Sei pazza.. dai. Ho fatto il possibile per fargli capire tutt'altro, è impossibile che lo abbiano capito"
"Hai fatto il possibile per mettermi a disagio, idiota, forse non ricordi bene cosa hai detto"
"Certo che lo ricordo, ho parlato del tuo ciclo"
"Aaaah sta zitto. Guarda." lo trascino fino alla camera e gli mostro lo scatolone.
"Un con un passeggino stampato? Con un fiocco rosso sopra?" descrive ciò che vede come se io non lo vedessi.
"Mi credi ancora pazza?" lo guardo con un sopracciglio alzato
"Cazzo!" spalanca la bocca
"Sicuramente voglio regalarcelo"
"Cazzo!" ripete ancora
"Sai dire solo cazzo?"
"Vicky abbiamo un grosso problema adesso. Come cazzo glielo diciamo che tu.. cioè.. tu.. insomma" si porta le mani in testa non riuscendo a finire la frase.
"Non lo so. Dobbiamo andare via di qui il prima possibile."
"Sì, dobbiamo, e pure subito."
Scendiamo sotto il più velocemente possibile e Zayn parla per primo.
"Dovete scusarci ma dobbiamo andare via.. Al bar hanno avuto dei problemi e dobbiamo andare." inventa una scusa abbastanza credibile secondo me.
"E il dolce?" chiede Anna
"Magari un'altra volta." rispondo io
"Potete solo aspettare due minuti? Dobbiamo dirvi una cosa importante" questa volta è mio padre a fermarci.
No, no, no. continuo a ripetere nella mia mente.
Guardo Zayn in cerca di aiuto.
"Dobbiamo proprio andare, scusateci"
"E' davvero importante ragazzi." continua Anna.
La guardo e sembra davvero brutto non ascoltarla, non le si può dire di no con quel viso così dolce che si ritrova.
"Una cosa veloce però" dico, beccandomi una strana occhiata da Zayn. Starà pensando per l'ennesima volta che io sia fuori di testa.
"Sì." mio padre prende un respiro, ma quando sta per parlare è Anna a precederlo.
"Forse abbiamo aspettato anche troppo a dirvelo, ed è per questo che l'altro giorno ho deciso di organizzare questa cena appena vi ho visti davanti allo studio della ginecologa." Ho il cuore in gola in questo momento. "Vicky, non voglio che la prendi come una mancanza di rispetto nei tuoi confronti, perché non lo è. Io al tuo posto lo prenderei come un regalo, ma so bene che in questo mondo siamo tutti diversi. Spero solo non la prenderai male"
A questa frase sento Zayn abbracciami da dietro. Non dovevo acconsentire, dovevo dire di no. Non dovevamo perdere tempo. Adesso come glielo dico che hanno capito male, anzi, che hanno capito bene ma che non ci sarà nessun bambino.
"Vicky" stavolta è mio padre "Io la penso come lei, devi prenderlo come un regalo da parte nostra... noi ecco.."
"Sentite, è stato carino da parte vostra.. ma.. il passeggino no." dico quella frase, quasi senza nesso logico, senza pensare. Solo dopo mi accorgo di aver parlato.
"Oh lo hai già visto"
"Sì papà, e non va bene.. cioè.. noi.. ecco.. io.."
"Oddio, volevate regalarcelo voi. Mi dispiace tanto, le mie amiche hanno insistito tanto per farlo. Non credevo nemmeno che voi lo aveste capito" Cosa diavolo sta dicendo Anna?
"Noi cosa?" la voce di Zayn suona molto confusa.
"Regalarlo a voi?" guardo entrambi in faccia "Non ho capito" scuoto la testa.
"Si ecco.. io e Anna aspettiamo un bambino e quindi. . ."
Non continuo nemmeno ad ascoltare il resto della frase che sento già le gambe molli, così sono costretta ad aggrapparmi a Zayn con quel poco di forza che mi rimane.
"Voi. Un. Bambino." sibilo queste parole senza capire più dove mi trovo. Non so nemmeno se sono ancora sveglia o meno.