Un festino per i corvi

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(confine tra il ducato della Gran Valèè e il ducato di Breizh, zona nord-occidentale di Ferenzia)

La lunga marcia forzata, oltre ad avere sfiancato il corpo e impegnato di sudore le vesti di Luke, aveva anche sciolto i suoi capelli dall'usuale coda e adesso aveva ciocche nere ribelli appiccicate dal sudore su ogni parte del viso.

La carica dei Cavalieri d'Argento coi loro destrieri aveva alzato un muro di polvere che non accennava a scendere: quel muro impenetrabile adesso divideva la battaglia vera e propria dalla retroguardia. L'unica cosa che usciva dalla polvere erano urla in ferenze e rumore di metallo contro metallo.

"Restate fermi!" urlò l'ufficiale dell'unità ausiliaria. Era possibile che l'Orda avesse degli uomini anche alle loro spalle.
Luke si voltò indietro diverse volte e, tra le onde di polvere più rada che il vento spingeva dietro di loro, poteva comunque intravedere la pianura verde dalla quale erano venuti: non sembravano esserci truppe ostili.
Tutto sommato il battesimo del sangue non era troppo male, pensò, si trattava solo di aspettare: alla locanda del Fuoco Fatuo se l'era vista peggio. L'unità ausiliaria aveva gli scudi davanti e in seconda linea un insieme di lance, alabarde, picche, lunghe spade e persino forconi e bastoni: gli ausiliari erano volontari o miliziani per la maggior parte, più alcuni soldati della dispersa armata del duca della Grand Valèè. Il più esperto di questi ultimi era stato messo a fare l'ufficiale.
Per diverso tempi ci furono solo le urla lontane, la polvere e gli ordini di restare in formazione. Poi sbucarono fuori gli uomini dell'Orda.

"Potente Feyth, hanno sconfitto i cavalieri!" urlò un giovane con lo scudo, iniziando ad arretrare.
L'ufficiale lo guardò con odio: "Idiota! O sono truppe in fuga o sono semplicemente una sortita: il primo che fa un passo indietro lo uccido con le mie mani!".
Dal muro di polvere iniziarono a uscire alla rinfusa umani, mezzelfi, nani, orchi, elfi e persino qualche delcadiano: tutti erano sporchi e con lo sguardo reso folle dall'ira, molti erano feriti ma questo non gli impediva di sventolare le proprie armi in una carica violenta ma disorganizzata e selvaggia.

I ricordi tattici di Eruancalon avevano già visto quel tipo di scena: quei nemici facevano paura ma erano disorganizzati e selvaggi, sarebbe bastato che la linea di scudi tenesse.
L'impatto fu duro per molti miliziani: i guerrieri dell'Orda erano completamente presi dal furore laudianita.
Venivano colpiti e non sembravano sentire il dolore, cadevano a terra e altri salivano sul cadavere per colpire da più più in alto, alcuni usavano i corpi dei commilitoni uccisi come scudi o come oggetti di lancio contro la linea di scudi.
Sembrava una rissa all'arma bianca più che una battaglia.

A un tratto il miliziano con lo scudo messo davanti a Luke iniziò a indietreggiare sotto l'impeto di due soldati dell'Orda: senza alcun rispetto stavano spingevano il corpo del commilitone contro lo scudo del miliziano e lui non poteva far altro che continuare a farlo a pezzi, come un macellaio, riempiendosi di schizzi di sangue
Era una scena da far tremare i nervi.
I due soldati dell'Orda presero a lanciare attacchi di spada da dietro ciò che rimaneva del cadavere, che tuttavia tenevano ancora premuto contro la linea di scudi e che diffondeva un terribile lezzo. Quando il miliziano davanti a Luke venne ferito al braccio e si ritrovò la faccia paonazza del cadavere quasi addosso, fu troppo per lui: fece per voltarsi e scappare.
Luke dovette essere più brutale: spinse il ragazzo avanti come avrebbe fatto con un mulo, incurante delle sue urla. Per mero istinto di sopravvivenza, il giovane alzò lo scudo e tornò a parare i colpi prima che si aprisse un varco nella linea di difesa ... non smise un attimo di lanciare insulti in ferenze ma non cercò più di scappare.

Cercando lo spazio necessario tra scudo e scudo, lo spadone di Luke si insinuava cercando di dividere i due dell'Orda: non c'era spazio per i grossi fendenti che quell'arma richiedeva, era una delle ragioni per le quali Eruancalon odiava combattere in formazione.
Poi gli venne l'idea: tenenne basso lo spadone, lo fece ondeggiare sotto gli scudi che si alzavano per parare un colpo e iniziò a falciare gambe nemiche con rapidi movimenti ondulatori.
"Sapevo che tagliare tutto quel grano mi sarebbe stato utile un giorno" pensò.

I ricordi di Eruancalon trovarono conferma: la carica dell'Orda era troppo disorganizzata per resistrere contro una formazione compatta. Uno dopo l'altro tutti i nemici furono per terra o in fuga.
"Non lasciateli fuggire!" urlò l'ufficiale degli ausiliari "Torneranno con dei rinforzi".
Il gruppo di soldati provò ad avanzare in formazione ma bastarono pochi passi per capire che non sarebbero mai riusciti a raggiungere i fuggiaschi in quel modo.

Di luce riempiròWhere stories live. Discover now