Amici e nemici sul sentiero tracciato dagli Arcani

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(dintorni della città di Rzeszów, regno di Askran, est del continente di Antheliar)

I briganti correvano per il bosco: una banda di derelitti a cui mancavano soldi, paura, parecchi arti, alcuni occhi e pezzi di viso, sostituiti da protesi di legno, sfere di vetro, cicatrici o anche niente.
In compenso nei loro sguardi si poteva leggere la crudeltà e la determinazione di chi non ha più niente da perdere.

L'estate era nel pieno del suo calore, tuttavia tra le foglie del bosco si sarebbe anche potuto respirare bene se non fosse stato per la frenesia della loro folle corsa.
"Basta, fermiamoci" disse occhio bendato.
Il ragazzino prigioniero venne gettato a terra senza grazia. Subito iniziò a dimenarsi, nonostante fosse legato e imbavagliato.

"Ne ha di forza questo moccioso, eh?" sorrise gamba di legno.
Al giovane prigioniero venne tolto il bavaglio: ormai erano ben lontani dalla città:
"Tranquillo frugoletto, non aver paura: appena tuo padre ci avrà pagato il riscatto, potrai tornare a casa da mammina".
Gli occhi del ragazzino però non emanavano paura: erano colmi di rabbia, odio, fierezza e orgoglio ferito ma certamente non paura.
E così erano anche le sue parole: "Mia madre è già sulle mie tracce e voi dovreste pregare che vi trovi lei per prima".

I briganti risero, scherzando sulla paura che la madre di un bambinetto poteva incutere.
Ma lui, tranquillo e sereno, sfoderando un sorriso malizioso, continuò: "Se lei vi trova per prima, allora morirete sul colpo: sarà troppo arrabbiata per fare qualcosa di diverso dal massacrarvi in fretta. I sopravvissuti diventeranno gladiatori nell'arena: se non siete troppo scarsi forse potreste sopravvivere per un incontro o due".

La sua voce trasudava una certezza assoluta su quello che stava dicendo.
L'unico occhio del brigante bendato iniziò ad avere un'espressione preoccupata. Si rivolse agli altri: "Avete trovato questo ragazzino sulla piazza del mercato, vero? Accanto a quella taverna che fa i dolci?".
Gli altri assicurarono che così era andata.

"INVECE ..." la voce del prigioniero era aumentata parecchio, così come il suo sorriso "...se arrivasse prima mio padre ... beh, sarebbe un grosso problema per voi: papà sarebbe cattivo, molto cattivo. Poi, ma solo poi, vi prenderebbe e vi porterebbe nei sotterranei della Cattedrale del Dolore, dove pregherete a lungo di morire ... ma dubito che verrete accontentati".

"Senti ragazzino" iniziò a dire mano a uncino "Se pensi che ci beviamo la storia di tuo padre, quel grasso mercante, che riesce a fare tutto questo, allora ..."
Il prigioniero iniziò a ridere fino a farsi venire le lacrime agli occhi, rotolando per terra, senza riuscire a smettere.

(AVVISO: segue una scena di violenza. Se non sei a tuo agio con questo genere di contenuti, per favore non continuare a leggere. Sarai avvisato\a quando la scena avrà termine) 

"Sentite, io mi sono rotto!" urlò cicatrice rossa, saltando addosso al ragazzino: il brigante era molto più grande di lui e non si fece scrupoli nel tempestarlo di schiaffi e pugni, gridando di stare zitto.

Non fu quella scena di violenza a inquietare i suoi compagni: alla violenza erano abituati. Inquietante fu invece il ragazzino stesso, che non accennava a smettere di ridere sotto quell'incessante pioggia di colpi. Come se per lui fosse una cosa divertente o abituale. 

Quando cicatrice rossa, ansimante, smise di colpirlo allora il ragazzino semplicemente si pulì il sangue dal labbro rotto (che non gli offuscava in nessun modo il sorriso sul viso), li osservò tutti con gli occhi colmi di lacrime di dubbia origine e si carezzò qualche livido sulle guance:
"Così voi pensate che io sia Karol, il figlio del mercante. Purtroppo lui era il bambino con cui stavo giocando poco prima che arrivaste voi, quindi mi sa proprio che avete preso il ragazzino sbagliato".

"E' una menzogna!" urlò mano a uncino.
"Allora uccidiamolo subito: non ci serve" continuò gamba di legno.
Solo occhio bendato stava fissando con interesse il giovanissimo prigioniero: "Per gli Dei ... per tutti i Dodici Dei: guardatelo bene! La pelle pallida e quei canini appuntiti potevano anche sfuggirci ma i capelli dorati no ... e nemmeno quegli occhi da demone dei ghiacci".
Il brigante si voltò verso i suoi compagni, col viso pieno di terrore: "Chi cazzo avete rapito?".
Nessuno osava più parlare.

Di luce riempiròNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ