La mattina in cui le nostre strade si separarono

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(nell'ora più fredda della notte)
"Mi chiesi perché avessero messo me, il figlio bastardo di un visconte, nella stessa stanza di Gilbert. Quella domanda mi fece compagnia tutta la notte: non poteva essere un caso ... quegli sguardi, le risate dei ragazzi più grandi, persino la freddezza del preside ... mi sembrava che dietro ci fosse uno schema più grande che mi sfuggiva, come un pesce che si faceva quasi prendere solo per poi  sgusciare via. Era quasi l'alba, vedevo la luce filtrare dalle tendine, quando rientrò Gilbert ... e nel momento esatto in cui vidi i suoi occhi azzurri tutte le mie domande non ebbero più alcun senso e si persero in quel mare"."

E' molto romantico" disse Sarita.
"E' la promessa di molto dolore" rispose Alighiero.
"A volte sai ..." stava cercando le parole.
Non le trovò, non quella notte quantomeno.
Alla fine parlò lui:
"Vuoi che continui a leggere? Mancano due ore all'alba e forse tu ..."
"Continua, per favore" fece, spostandogli una ciocca di capelli blu per farsi spazio e guardare il libro da vicino.
Alighiero strinse le spalle: "Gli chiesi dove fosse stato ma, dal suo sorriso beffardo, capii subito che ..."


(un'ora dopo)
Il rumore della porta che si stava aprendo destò Sarita semi addormentata.
"Ti aspettavo" fece lei.
"Non avresti dovuto" disse Luke, con la sacca in spalla.
"Non importa: l'ho fatto comunque"
Alighiero si alzò per andare a controllare i cavolfiori.

"Allora sei deciso?"
"Si"
"Perchè?"
"Perchè ho un chierico con cui parlare e degli amici da proteggere"
"Li proteggerai andandotene tanto lontano?"
"Li proteggerò scoprendo quello che gli Arcani hanno in serbo per me".
Silenzio.

"Luke, io ..."
"Tu sei la figlia del borgomastro: io sono l'ultimo dei braccianti del villaggio. Sono sempre stato felice di quello che ero però ... però ieri ... per i Dodici, che giornata che è stata! Ho vinto, capisci? Io! Ho scoperto che so fare una cosa: so combattere! E voglio farlo".
"Perchè? Per la cattedrale di Theratos? Perchè pensi che un uomo in più faccia la differenza in questa guerra? Noi ..."
"Io devo sapere se sono solo un bracciante o no!"
Sarita rimase in silenzio: Luke non era mai stato così aggressivo con lei.
"Per tutta la vita io mi sono accontentato: ecco ... adesso non voglio più farlo! Alexander fa bene ad andare su quelle montagne ma non è la mia strada. In ogni caso, se gli Dei vorranno, tornerò da voi appena possibile: è una promessa".
"Me lo giuri?"
"Te lo prometto: lo giuro su Feyth, il Signore dell'Alba, proprio adesso che il Sole sta per spuntare ad est".
I loro ricordi elfici sapevano quanto quel giuramento fosse sacro.
"E io giuro su Feyth che, se ti faranno del male, l'ira di Laudian gli sembrerà niente confronto a quello che gli farò io" rispose la ragazza.
Si abbracciarono.


"Sarita io ... io devo sapere se sono solo il collezionista di giocattoli, il povero tuttofare, il ragazzo coi vestiti strani ... o se posso essere anche altro. In fondo chi se ne frega l'Orda vince questa guerra: non mi frega niente a patto che voi siate in salvo. Sai perchè? Perché l'unica cosa che voglio è resistere: nessuno al villaggio penserebbe mai che posso farcela ma se quando finisce la battaglia io sono ancora in piedi .... se sono ancora in piedi, dalla parte dei vincenti o dei perdenti, io saprò per la prima volta in vita mia che non sono soltanto il ragazzo che ripara le botti".
Non dissero nient'altro: non c'era bisogno.
Potevano essere dall'altra parte del mondo ma lui sentiva comunque il bisogno di dimostrare qualcosa agli abitanti di quel villaggio lontano e senza nome, anche se loro non lo sarebbero mai venuti a sapere.
"Vieni" gli disse Alighiero, quando capì che la conversazione era terminata "Ho una cosa per te".

(un'altra ora dopo)
La porta si aprì. All'orizzonte stava per giungere l'alba coi suoi primi raggi.
"Spero di non aver svegliato Sarita".
"No, dorme da un po': le ho detto di andare dentro ma non ha voluto" disse Alighiero sottovoce.
"Capisco".
"Te ne stai andando via anche tu"
"Non sembra stupito"
"Dovrei esserlo?" la voce di Alighiero era come sempre difficile da decifrare.
"Come ha fatto a ..."
"Non leggevo nel pensiero: solo sulla tua faccia".
"Pensa che io faccia male?"
"Non penso niente riguardo a ciò e, se anche lo pensassi, non dovrebbe interessarti: i miei pensieri sono miei e tu non dovresti farti condizionare da loro".
"La saggezza dei contadini ..." sorrise lui.
Silenzio. Rumore di grilli in sottofondo, una prima brezza tiepida che annunciava il mattino.
"Cosa volevi dirmi?" chiese Alighiero.
"Ho una cosa per loro".
Gli passò una lettera.
"Gliela darà quando sarò lontano?" fece il ragazzo.
"Si"
"Allora è tutto" 
"In realtà no, ho una cosa anche per te" Alighiero si alzò piano, cercando di non svegliare Sarita che si era appoggiata a lui nel sonno "Vieni: abbiamo poco tempo".

Di luce riempiròWhere stories live. Discover now