Oltre le montagne e quel che i ragazzi vi trovarono

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(costone orientale delle Grandi Montagne, confine occidentale del Reame di Ferenzia)

Il primo a mettere piede sul continente di Antheliar vero e proprio fu Lawrence.
Era rischioso ma voleva essere il primo: nessuno se ne stupì, perché era il suo tipico modo di fare.
Ma adesso non era più solo quello: adesso c'era anche il modo di fare di Rinon.

I ragazzi avevano immaginato che davanti a loro ci sarebbe potuta essere una grande città (molto più grande de La Soglia) o una vasta impenetrabile foresta coperta di fitte oscure nebbie o anche un esercito di soldati in splendide armature scintillanti con enormi stendardi che garrivano al vento.
Invece, davanti ai loro occhi, si stendeva per ettari ed ettari un semplice campo di grano.
Spighe dorate che si piegavano al vento formando onde infinite in quel mare colore della luce. Un'oceano splendente sotto il Sole dell'estate, che brillava come se fosse composto dai capelli di una fata.

I ragazzi rimasero sorpresi da quello spettacolo tanto comune eppure così magnifico. Lyon lo avrebbe considerato un paesaggio perfetto se solo non avesse perso di vista quel gigantesco essere volante avvistato nel cielo all'alba, quando erano ancora sulle montagne. Purtroppo era sparito tra le nuvole.
Lyon sperava di aver avuto la fortuna di vedere un drago ... un vero drago! Accarezzava il suo arco pur sapendo che non sarebbe mai bastato contro il più grande essere delle leggende.
Luke però lo aveva corretto: i ricordi di Eruancalon sapevano bene che quel (pur possente) essere era invece una viverna ... bellissima, magica, forte ma non un vero drago. L'ultimo drago conosciuto di Antheliar era stato ucciso dal Re Falco all'inizio della Terza Era, l'attuale era del mondo.

Alexander non era molto interessato alla viverna, non al momento almeno: avrebbe voluto riflettere meglio su altre questioni, avere il tempo di valutare. Lo preoccupavano l'Orda del Cardinale, le creature sconosciute che avrebbe potuto incontrare e quei fumi all'orizzonte che potevano essere falò dei contadini tanto quanto fuochi di guerra.

"Fanculo, non sei Atanvarno e non comandi tu" aveva riso Lawrence alle perplessità dell'amico, sfoggiando quel suo talento nel dire qualunque tipo di cosa senza risultare offensivo. Quindi aveva iniziato a correre a perdifiato verso il fondovalle, verso quell'infinito mare di grano colmo di onde e verso il fatato mondo di Antheliar, che gli aveva dato il benvenuto con il volo di una viverna. Si tuffò tra le spighe ridendo: felice come forse non lo era mai stato dall'inizio di quel viaggio e con i foderi delle spade gemelle che gli sbattevano sulle gambe e sulla cintura.

"Chi l'avrebbe potuto immaginare? All'inizio del mondo abbiamo trovato un campo di spighe" mormorò Alexander.
"Poetico" sussurrò Sarita, aggiustandosi l'enorme scudo rettangolare sulla schiena per l'ennesima volta "-il Campo di Grano all'Inizio del Mondo-".
Luke accarezzò l'elsa dell'immenso spadone che anche lui portava sulla schiena: "Credo di ricordare una leggenda che parlava di un campo di rose posto alla fine del mondo; una leggenda antica o forse proveniente da un luogo molto lontano, forse anche da un altro mondo".
Si fermarono ad ascoltare il rumore del vento, che portava suoni e profumi dopo averli raccolti nel vasto, spaventoso e meraviglioso mondo di Antheliar. Quello stesso mondo che finalmente si stendeva davanti i loro occhi: oltre il campo di grano potevano vedere prati verdi, boschi, alcuni fiumi molto in lontananza e quelle che potevano essere delle casette sparse ... ma solo da vicino si sarebbe avuta la certezza.
E oltre quello spettacolo, c'erano colline color smeraldo, l'ombra di altre più basse montagne in lontananza e, sopra un colle, quella che pareva una cittadina arroccata.

"Un momento: dove è Sarah?" chiese Lyon.
Effettivamente la ragazza era sparita. Ci furono parecchi secondi di panico.
Poco dopo la video tra le spighe, saltellando e ridendo come Lawrence.
"Come è arrivata là? Era qui l'ultima volta che mi sono girato" mormorò confuso Alexander.
"Beh ormai direi che possiamo andare anche noi, no ?" disse Sarita ridacchiando mentre già correva verso il mare di grano, tra quelle onde mosse dal vento, come probabilmente voleva fare già da un po'.
Uno dopo l'altro tutti i suoi amici la seguirono.

E così giunsero oltre le montagne. Così vennero accolti dalla bellissima e spaventosa terra di Antheliar: nella dorata luce di quella mattina di mezza estate e nell'abbagliante splendore del tramonto di quella che sarebbe stata chiamata Era delle Menzogne.
Sei essi erano: sei nella luce che splendeva alla fine di un'Era del mondo.


(da qualche parte nelle campagne del Reame di Ferenzia)

Di luce riempiròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora