39. Il desiderio che ci lega

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Il nostro amore sarà come un incendio:
Quando divamperà, niente e nessuno riuscirà a contenere le sue fiamme.

Mae

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Mae


Eric mi conduce da Curt e gli altri stringendomi il polso con la sua mano grande e calda. Io lo lascio fare trattenendo una smorfia di disgusto, ma solo perché sento le gambe troppo instabili per rifiutare quella sorta di accompagnamento per niente piacevole.

Per mia fortuna, comunque, non appena affianchiamo i suoi amici – e Curt – mi lascia andare il polso per fumarsi una sigaretta.

«Vi presento una mia nuova amica, ragazzi» attira l'attenzione degli altri su di noi, mentre si porta la sigaretta alle labbra e la accende svogliatamente.

Tre paia di occhi si posano di colpo su di me, scivolando subito sull'enorme macchia di birra sulla mia camicetta.

Mi trattengo dal coprire il mio reggiseno con un braccio e ostento invece un sorriso spavaldo incrociando bruscamente lo sguardo di Curt.

Anche lui mi sta guardando come se avesse appena visto un alieno e questo mi basta per farmi proseguire lungo questa strada che non so dove mi porterà.

Questa sera voglio divertirmi, mi dico.

Voglio divertirmi come non ho mai fatto prima e poi, non ho forse anche il permesso di Angie di farlo?

Mi faccio sfuggire un sorrisetto compiaciuto notando il fastidio susseguirsi allo stupore sul volto di solito imperscrutabile di Curt.

Lui, che indossa maschere di ghiaccio per nascondere le sue emozioni, in questo preciso istante non sembra affatto indifferente alla visuale di me praticamente nuda sotto ai loro occhi. Questa cosa mi lusinga e mi rende nervosa allo stesso tempo.

Afferro un drink dalla mano del ragazzo che gli è accanto e lo trangugio sotto agli occhi attenti di tutti. Eric sorride soddisfatto ed io mi godo l'alcol scaldarmi ogni cellula del corpo e rilassarmi la mente ancora un po'.

«E come si chiama la tua nuova amica?» sento dire al ragazzo a cui ho rubato il drink, lui mi sorride, perciò immagino non se la sia presa.

Noto che è molto più attraente rispetto ad Eric. Ha un fisico asciutto, non eccessivamente scolpito e un abbigliamento casual. I suoi occhi castani mi studiano dalla testa ai piedi con l'attenzione di un animale alle prese con la sua nuova preda.

«Mae» gli faccio sapere il mio nome, la voce troppo bassa e rauca.

«Ciao, Mae! Io mi chiamo Hayden e loro invece sono Jeff e Curt» ribatte il ragazzo del drink, indicando prima l'amico alla sua destra, quello che – non posso fare a meno di notare – è molto simile ad Eric: ha infatti lo stesso sguardo lascivo e gli stessi occhi piccoli. Potrebbero essere gemelli se non fosse che Jeff appare forse un po' più muscoloso e alto dell'altro. Subito dopo, poi, Hayden indica anche Curt ed io gli dedico una lunga occhiata, sostenendo i suoi occhi color carbone conficcati come chiodi infuocati nei miei.

SILENT LOVEWhere stories live. Discover now