24. Sonno doloroso

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Non esiste cerotto che tenga alle ferite del cuore. 

Mae

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Mae


Con mia grande sorpresa, nel pomeriggio giungono a casa nonno Aaron e nonna Chloe.

Rivederli mi infonde un senso di pace e serenità, gli eventi delle ultime ore divengono d'un tratto più leggeri e meno opprimenti in loro compagnia.

«Ian ci ha raccontato tutto quello che è successo. Io e il nonno abbiamo preso il primo treno disponibile e siamo corsi qui. Dovete sentirvi davvero scosse e spaventate in questo momento, mie care nipoti!» esclama la nonna, apprensiva e preoccupata per noi.

Io rivolgo un'occhiata riconoscente ad Ian, contenta per quel suo gesto così dolce e gentile. Gli ho scritto un solo messaggio poco prima di pranzo nel quale ho sentito il bisogno di sfogarmi, confidando nella sua empatia, e lui ha fatto tutto questo per me... Mi dico che dovrò ringraziarlo per bene prima che riparta e gli sorrido di cuore, sentendo le guance prendere colore.

Al momento ci troviamo in salotto, Gwenda ha servito del tè caldo con i pasticcini mentre fuori ha cominciato a nevischiare da quasi un'ora ormai.

Ian ricambia il mio sorriso, seduto accanto a nonna Chloe sul divano.

Angie, al mio fianco, fissa il vuoto con espressione assente. Jack è andato via dopo pranzo, ha mangiato con noi e ha provato a distrarre mia sorella, ma pare abbia fallito miseramente nel suo intento.

Angie è stata taciturna per tutto il tempo e anche adesso, in compagnia dei nonni, non proferisce parola, troppo concentrata sul suo dolore.

La scomparsa di Abby l'ha colpita parecchio, le due erano molto amiche e mi dispiace che stia soffrendo così tanto.

Allungo il braccio sul divano verso di lei e le stringo una mano posata sul grembo in segno di conforto, ma lei non reagisce.

«È stato uno shock» ribatto quindi, «ma è bello avervi qui in un momento simile».

Il nonno si sistema meglio sulla poltrona di papà, mentre quest'ultimo entra in salotto con una bottiglia piuttosto costosa di whisky in mano.

È un'abitudine, la loro: bere whisky pregiato ogniqualvolta si rivedono. Mio padre riempie due bicchieri di cristallo e gliene porge uno, venendosi poi a sedere tra me ed Angie.

«Non avreste dovuto farvi tutta questa strada per venire fin qui. Ha anche iniziato a nevicare, il viaggio di ritorno non sarà dei migliori» incalza, dopo aver bevuto un sorso di whisky.

Oggi non è andato al lavoro e ha trascorso tutto il tempo con noi. Indossa ancora la tuta e osserva più volte Angie in modo apprensivo. È preoccupato per lei e non lo biasimo. Spero solo che si riprenda presto e che riesca a superare il dolore nel migliore dei modi...

SILENT LOVEOù les histoires vivent. Découvrez maintenant