30. Meno due

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Non si gioca con chi non sa perdere:
Vincere la partita sarebbe la peggior disgrazia a cui potremmo andare incontro.

Non si gioca con chi non sa perdere: Vincere la partita sarebbe la peggior disgrazia a cui potremmo andare incontro

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Curt


Due anni prima

Mi rigiro nel letto, in preda a un sonno leggero e inquieto.

Ho caldo, allontano da me le coperte consumate del mio letto singolo al Cage e mi lamento nel silenzio.

Socchiudo un occhio, non riesco a dormire. Sospiro e mi metto a sedere in mezzo al letto, strofinando il palmo della mano sul volto tirato.

Il letto cigola sotto di me quando mi muovo smaniosamente alla ricerca di un po' di fresco. Calcio le coperte in fondo al letto, restando nudo e con indosso solo i boxer.

Già va meglio.

Volto il capo nel buio verso la porta, la incenerisco con lo sguardo e trattengo un ringhio di frustrazione. Una musica orrenda si diffonde palpabile nella mia stanza, questa dannata porta non mi isola neanche un po' dallo schifo di festa che sta avendo luogo al piano di sotto.

La notte degli orfani... pff! Che cosa stupida e senza senso.

Sbadiglio fragorosamente, grattandomi una guancia. Ho bisogno di compagnia, di una doccia e di dormire... Sarebbe chiedere troppo?

Mi alzo, muovendomi abilmente nel buio. Esco dalla mia stanza, il piano è deserto, tutti gli orfani sono al piano di sotto a festeggiare.

Mi chiedo che cosa diavolo ci trovino in questa stupida festa mentre mi dirigo in bagno, accontentandomi di sciacquarmi semplicemente la faccia con dell'acqua gelida.

Non provo alcun tipo di sollievo e la voglia che ho di trascorrere la notte con qualcuno continua ancora ad assillarmi come un tarlo opprimente e difficile da ignorare.

Potrei chiedere ad Abby di salire per un po', ma dubito che faremmo chissà che cosa.

Da quando ha conosciuto Ryan... Da quando quel tipo è arrivato qui, Abby ha occhi solo per lui. Non che mi dia fastidio, ma considerando che un tempo la nostra complicità era l'unica che riuscisse realmente ad appagarmi, ho perso un'amante e forse anche un'amica.

Abby è... cambiata, nell'ultimo anno. Ha cominciato ad andare dietro a Ryan quasi ne fosse dipendente, spesso si chiudono nel seminterrato insieme e trascorrono ore intere prima che si rivedano in giro per il Cage. E puntualmente, hanno entrambi gli occhi incavati e vuoti, febbricitanti in un modo che ho ormai imparato a riconoscere.

Quei due si stanno distruggendo lentamente. Ma mentre di Ryan non me ne fotte un cazzo, per Abby un po' mi dispiace. Quel tipo la tratta come fosse il suo burattino e, sebbene per certi versi a volte io e lui sembriamo essere più simili di quanto io sia disposto ad ammettere, non posso fare altro che biasimare Abby per la sua debolezza – non riuscendo a capacitarmi di come una donna astuta e matura come lei si sia potuta abbassare a un tale livello.

SILENT LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora