8. Cielo dietro

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È una lotta persa in partenza,
Quella contro l'amore.

È una lotta persa in partenza, Quella contro l'amore

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Mae

La prima giornata in compagnia del nuovo ospite è trascorsa lenta e silenziosa.

Curt se ne è stato chiuso in camera sua fino all'ora di pranzo con la scusa di dover sistemare le sue cose e subito dopo il pasto è sparito dalla circolazione per lo stesso identico motivo.

È più educato e cortese di quanto pensassi, non c'è che dire. Sebbene non sia mai stato il primo a parlare, ha più o meno avuto una conversazione informale con papà e ha risposto a tutte le esclamazioni imbarazzanti di Angie senza alcun tipo di problema.

È stato come se neppure lo avesse notato, lo sguardo insistente di Gwenda che ha servito la cena senza staccargli mai gli occhi di dosso oppure quello di Angie, che se l'è mangiato con gli occhi per tutto il tempo, probabilmente confondendosi tra lui e il cibo che aveva davanti.

Ma Curt ha sorriso sempre a tutti. In modo gentile, affascinante, educato. Come se fosse abituato a farlo da sempre, a vivere sotto allo sguardo incuriosito degli altri senza darci mai veramente peso.

Non so come ci riesca. Non so come possa sopportare la costante sensazione di essere osservato come fosse un alieno mai visto prima.

«Com'è vivere al Cage?» gli ha chiesto tutto a un tratto Angie, inopportuna come al solito.

Papà per poco non si è strozzato con un pezzo di carne, ma Curt non si è scomposto di un millimetro. Il suo volto è rimasto impassibile, dalla sua espressione non è trapelata alcun tipo di emozione.

Ha semplicemente battuto le palpebre, continuando a masticare a bocca chiusa. Infine ha sorriso, posando le posate e pulendosi le labbra con il tovagliolo.

«È come vivere qui con voi.»

Angie ha sorriso, incapace di comprendere le sue parole appieno. «Impossibile.»

«Impossibile?» ha ripetuto lui, alzando un sopracciglio.

«Impossibile, sì. Vivere in un orfanotrofio non può essere come vivere in una casa qualsiasi.»

«O magari sì, magari può esserlo» mi sono intromessa io, torturando la mia fetta di carne nel piatto con la forchetta e fulminando Angie con lo sguardo.

«Cosa dici, Mae? In un orfanotrofio non puoi avere i tuoi spazi, devi sempre avere a che fare con qualcun altro e poi non puoi neanche uscire liberamente.»

SILENT LOVEWhere stories live. Discover now