6. Vulnerabile

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È la cosa più bella del mondo,
Osservare due anime spezzate fondersi per sanarsi.

Mae

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Mae

Non ho mai sentito l'esigenza di curare il mio aspetto per qualcuno.

Ho sempre preferito spendere il mio tempo leggendo un bel libro, disegnando o studiando per un importante compito in classe.

Non ho neanche mai saltato un giorno di scuola, se è per questo.

Eppure, oggi sto facendo entrambe le cose. Mi sembra la giornata delle prime volte, ma so già che non riuscirò ad esserne poi così elettrizzata.

D'altronde, sono in bagno da quasi un'ora ormai e ancora non ho ben capito come si faccia una piega ai capelli decente...

Sbuffo, pulendo lo specchio dal vapore della doccia con l'avambraccio e osservando i miei capelli ancora umidi.

Spazzola e phone non sono serviti a niente e neppure lo shampoo e il balsamo di Angie sembrano aver funzionato poi così bene. Anzi: se possibile, i miei capelli appaiono più secchi del solito.

Mi gratto la testa, meditabonda. Quindi mi dondolo sui talloni indecisa sul da farsi e alla fine lascio cadere l'asciugamano che ho avvolto attorno al mio corpo bagnato per terra e mi infilo una seconda volta in doccia.

Rilavo i capelli, questa volta utilizzando il mio shampoo fruttato preferito e un balsamo acquistato in sconto mesi fa. Passo la spugna su tutto il corpo e, neanche cinque minuti dopo, sono nuovamente a piedi nudi sul tappetino da bagno, gocciolante e pronta ad asciugarmi i capelli come al solito.

Il risultato finale è quello di sempre – non perfetto, ma neanche orrido. Angie disapproverebbe, io mi accontento.

Quindi spazzolo i capelli asciutti, infilo la biancheria intima e mi concentro sul make-up, scegliendo di coprire semplicemente la mia cicatrice con del correttore.

Insomma: non ho mai avuto una propensione particolare per trucco e parrucco e questo si vede. D'altro canto, però, perché mai dovrei cambiare le mie abitudini solo per Curt?

Il fatto che lui verrà ad abitare in questa casa non dovrà assolutamente toccarmi. Continuerà ad essere tutto come al solito, solo che ci sarà una persona in più in giro per casa, d'ora in avanti.

Una decina di minuti più tardi, abbandono il bagno e mi dirigo in camera mia, raggiungendo l'armadio ancora scalza e prendendo ad esaminarne il contenuto.

Ci sono felpe e camice a quadri oversize, jeans per lo più vecchi, magliette a tinta unita e maglioni decisamente troppo lunghi e larghi. Il solito, insomma.

«Il solito schifo!» mi sembra quasi di udire la voce di Angie ed io sospiro, in preda ad una fastidiosa frustrazione.

Passo la mano su tutti i vestiti appesi, ma quando giungo all'ultimo capo mi fermo di colpo. Recupero una vecchia gruccia in legno, alla quale è appeso il mio vestito bianco con i fiori preferito.

SILENT LOVEWhere stories live. Discover now