33. All'inferno

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Divamparono in eterno le fiamme di quegli amori maledetti,
Ma la Fenice della fiaba non smise mai di risorgere speranzosa dalle sue ceneri.

Mae

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Mae


È stato sufficiente un solo minuto nell'auto di Ryan affinché mi pentissi subito di quello che stiamo per fare.

Com'è possibile che mi sia lasciata coinvolgere così facilmente dai folli piani di Angie? Da quando in qua io sono diventata la figlia che si mette nei guai infilandosi nel fuoristrada di un ex-detenuto come se nulla fosse?

Avrei preferito che Ryan non mi volesse con loro. E invece, contro mia ogni previsione, sembra anche che io gli stia addirittura... simpatica?

Per l'ennesima volta, faccio l'errore di incrociare il suo sguardo nello specchietto retrovisore. Le sue sopracciglia folte e affilate si stendono in due lame taglienti sulla sua fronte quando mi regala un sorriso che mi fa accapponare la pelle. Perché non riesco a mantenere la calma?

«...Ryan è sempre stato un mostro.»

Mi sembra quasi di riuscire a sentire la voce minacciosa di Curt pronunciare queste parole con una serietà brutale e spietata. E se stessimo sottovalutando la situazione? Se dietro all'evidente astio tra i due, si nascondesse qualcosa di troppo grande e pericoloso persino per i nostri stupidi piani?

Stiamo giocando col fuoco. Questa volta me ne rendo conto da sola, eppure... Eppure l'idea di provocare Curt facendo ciò mi sprona a smettere di agitarmi così facilmente.

La verità è che, dietro a questo mio folle comportamento, si cela il desiderio di dimostrargli che avere un cuore buono e paziente non significa necessariamente che io sia una stupida a cui è facile impartire ordine e deridere a proprio piacimento.

Curt mi tratta come se non valessi nemmeno lo sforzo di uno sguardo e il fatto che, al contrario suo, Ryan non abbia mai smesso di osservarmi con quei suoi occhi affilati, potrebbe anche non essere una così brutta cosa.

O no?

«Dove stiamo andando, Ryan? Abbiamo lasciato Firesforest già una decina di minuti fa...» incalza tranquillamente Angie dopo quasi mezz'ora che siamo in quest'auto, il suo sguardo vaga oltre il finestrino, sul paesaggio innevato e gli abeti bianchi le cui punte sembrano conficcarsi nel cielo.

L'inverno è alle porte ormai e la neve scende giù quasi ogni giorno da ben due settimane. Mi rifugio in quella vista familiare, convincendomi che la mia agitazione sia quanto mai inutile e sciocca al momento.

SILENT LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora