14. Peggior debolezza

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Aveva fame del suo amore,
Ma mai nessuno al di fuori di lei avrebbe potuto saziarlo.

Aveva fame del suo amore,Ma mai nessuno al di fuori di lei avrebbe potuto saziarlo

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Curt


«Una coppia ha voluto conoscermi, oggi.»

Abby mi dà le spalle, seduta sul bordo del mio letto singolo al Cage. Sta armeggiando ai bottoncini rosa confetto del suo maglioncino di cotone da quasi un'ora ormai, riabbottonandolo lentamente con le sue lunghe dita affusolate.

Adesso, i suoi lunghi capelli biondi sono sciolti lungo la schiena, ma quando è arrivata erano legati in una morbida treccia che ho sciolto in fretta e in furia dopo averla spogliata completamente.

Piego un braccio portandolo sotto alla testa e sbadiglio, osservando il suo corpo snello nella penombra delle persiane chiuse.

È solo pomeriggio, ma io ed Abby abbiamo già fatto l'amore tre volte oggi.

Ultimamente sembra non stancarsi mai di me ed io non riesco a dirle di no – non sapendo quanto bene mi faccia essere toccato da qualcuno.

Non mi basta mai.

La sensazione che provo ogni volta che vado a letto con una ragazza. Mi sento come una bestia affamata in trappola – oltre le sbarre di acciaio, le mie prede mi osservano intimorite fino a quando non prendono coraggio e aprono la mia gabbia. Ed è allora che entro in azione: le donne mi desiderano ed io mi concedo loro, rubando a mia volta ogni briciola di contatto che riesco a racimolare.

Una carezza, un graffio, un bacio... Ciascuna delle mie prede sa darmi quello che cerco. E all'apice del piacere, nel momento che precede l'orgasmo, loro vengono ed io no – il mio cuore rotto non è capace di inebriarsi dei loro gemiti e delle loro bocche, nessuna donna sa rendermi meno bestia acquietando i miei demoni.

A quelli come me, ciò che resta dopo l'amore è solo la pelle sporca di altra pelle.

Niente amore, niente dolcezza, niente delicatezza. Ma in fondo, nessuna donna con cui sono stato fino ad ora è sembrato mai pretendere da me niente di tutto ciò.

Loro vogliono il mio corpo e la mia carne.

Io voglio tenere impegnati il cuore e la mente.

Il sesso si riduce a questo dunque: un compromesso di cui ho cominciato a non poterne più fare a meno.

Ed Abby, tra tutte, è colei che più sembra comprendere la mia dipendenza – regalandomi ciò di cui ho bisogno anche più volte al giorno, instancabile e perennemente assetata del mio corpo, lei.

«Buon per te» è la mia risposta atona.

Non mi piace parlare dopo il sesso ed Abby lo sa bene.

Mi gratto la testa, allontanando le gambe nude da lei. Il suo sedere sodo è una curva perfetta da qui e la pelle nuda delle sue gambe lunghe appare liscia e morbida.

SILENT LOVEWhere stories live. Discover now