«Josh, quel ragazzo non è solo riservato. Non nego che sia molto maturo per avere solo quattordici anni, certo, ma in questi due mesi non ha neppure provato ad istaurare un rapporto con noi, come se neppure gli sia interessato farlo.»

Di pietra.

No: la signora Walker non è affatto passabile. Anzi: direi che è proprio sotto lo zero.

Silenzio di nuovo.

Suo marito non dice niente ed io decido che sia divenuto d'un tratto meno passibile di quanto credessi.

Osservo il direttore Brown sospirare meditabondo.

Anch'io sospiro, le dita conficcate nei braccioli della poltrona provano a sfondarne la pelle, ma non ci riescono.

«Curt ha solo bisogno di tempo» se ne esce poi Brown. «Ve lo avevo detto questo.»

«E noi le avevamo detto che gli avremmo potuto dare tutto il tempo di questo mondo, se fosse stato necessario. Ma così non può andare avanti: il ragazzo deve collaborare, deve almeno provarci, credere in questo affidamento almeno la metà di quanto ci crediamo noi. E invece lo guardi» la signora Walker abbassa la voce, forse credendo che in questo modo io non riesca a sentirla, «è educato, sorride sempre, è cortese, intelligente, sveglio, ma resta come di ghiaccio davanti al nostro affetto, come se neppure notasse i nostri sforzi e tutto l'amore che stiamo provando a dargli.»

Di pietra.

Le dita ben salde contro i braccioli, i nervi tesi, le nocche bianche.

Di pietra.

Il silenzio, i sospiri, le parole della signora Walker.

Di pietra.

Qualcosa dentro di me riprende a sanguinare. Una ferita, il mio mostro. E ricomincia a torturarmi, a battere i suoi pugni contro il mio cuore, contro il mio petto, contro lo stomaco, contro ogni parte del mio corpo.

Non è la prima volta che sento parole del genere. Prima dei signori Walker, ce ne sono stati molti altri.

È un tipo solitario, riferivano al direttore Brown, per dire che a scuola tenevo alla larga sempre tutti.

E se ne andavano.

Ama leggere e dipingere: in questi mesi, ha passato quasi tutto il suo tempo a farlo, lo informavano ancora, senza in realtà ammettere ad alta voce che non ero mai uscito dalla mia camera per giorni e giorni.

E se ne andavano.

È davvero un ragazzo affascinante, dicevano altri, senza neppure accennare al momento in cui la loro unica figlia femmina ci aveva provato con me infilandosi nel mio letto durante la notte.

E se ne andavano anche loro.

Questa scena si è ripetuta un'infinità di volte. Come una sorta di loop, un disco fisso che gira e gira e gira e lo fa senza fermarsi mai.

Ma mai nessuno ha osato dire la verità così apertamente come ha appena fatto la signora Walker.

Non sarà passabile, ma almeno ha fegato, penso, mentre sul mio volto fa capolino un sorrisetto divertito.

SILENT LOVEWhere stories live. Discover now