XII

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Quella strana luminescenza del mio corpo continuò per tutto il resto della giornata senza sbiadirsi nemmeno un po'. Non potevo farmi vedere così da Frigga, avrebbe sicuramente capito che era successo qualcosa e questa volta non sarei riuscita a coprire Loki, quindi mi rinchiusi nella mia camera sperando che l'aura "benedetta" sparisse. Mi sentivo forte ed estremamente calda al tatto, tant'è che bruciai parte del mio vestito e riuscii a fondere la maniglia interna della porta del bagno modellandola con l'impronta delle mie dita. Mi venne in mente l'immagine di Loki e le sue mani grondanti di sangue quando mi aveva appena sfiorato e mi sentii impallidire: essendo così pericolosa per ciò che mi circondava, decisi di sedermi sul pavimento e non fare assolutamente nulla, quindi rimasi lì a pensare e cantare sotto voce nella solitudine e oscurità della mia camera. 

-E se Baldur fosse mio padre?

Mi domandai. Tutto era possibile: avevo parlato con una voce divina e reagivo violentemente se esposta al sole, magari avevo ragione, ma non ne ero sicura. 

-Certo che sarebbe bello: sarei una dea o una semidea.

Ero tentata di chiedere informazioni a Frigga: solo lei poteva sapere le mie vere origini, o Loki, ma di lui non mi fidavo. Vidi un colibrì volare vicino alla mia finestra e fu incredibile come riuscii a discernere i rapidi movimenti delle sue ali, tanto che mi sembravano lentissimi; udii il battito del suo cuoricino rallentarsi. Temetti stesse per morire, quindi mi alzai in piedi allarmata per magari voltarmi ed evitare di vedere la triste scena, ma l'animale riprese il suo rapidissimo volo e schizzò via. 

-Ma che... 

La porta alle mie spalle cigolò e feci un salto per la paura. Trovai Thor che sosteneva un vassoio con entrambe le mani. 

-Woah, piccola, non ti agitare così tanto, ti ho solo portato la cena. 

Mi avvicinai a lui, ma non troppo: sapevo di poterlo ferire. Ero così confusa per tutto quello che mi stava succedendo. 

-Mi sembra di stare in prigione e tu sei il mio carceriere. 

-Puoi uscire quando vuoi, lo sai. 

Feci un verso di scherno. 

-Sì, così tua madre ci uccide. 

-Ucciderà solo Loki...

Entrò nella mia stanza e posò il vassoio sul mio letto, poi provò a baciarmi. 

-Sei impazzito? 

Portò gli occhi in alto. 

-Aura, voglio solo provare a toccarti, non mi succederà nulla, ne sono certo. 

Sorrise caldamente, e non totalmente convinta, accettai che mi tangesse. Allungò le mani davanti a sé e tastò le mie spalle coperte dall'abito leggermente bruciacchiato e, dato che non provò dolore, azzardò a scendere con le mani lungo le mie braccia nude. Il suo tocco mi parve freddo e mi diede un po' di sollievo da quella costante sensazione febbricitante. 

-Visto? Nulla, sei solo molto calda e questo mi eccita. 

Si avvicinò e abbassò il capo, sfiorò le mie labbra e parve pensarci un attimo. 

-Mi sembra incredibile...Sei ancora più speciale di quanto avrei mai potuto immaginare...

Lo baciai. Avevo bisogno della sua presenza. Mi prese in braccio e mi fece salire in piedi sul letto. Lo guardai e sorrisi. 

-Sono più alta di te. 

-E sai qual è il vantaggio?

Scossi il capo. Thor strinse le mie caviglie con le mani e percorse entrambe le gambe sollevando la mia gonna. Mi guardò negli occhi con un ghigno strano e affondò il volto tra le mie cosce lasciando che la mia veste coprisse la sua nuca. 

La Regina degli déiWhere stories live. Discover now