XXVI

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Odino si stava accanendo verbalmente contro Thor da ore ormai e, stanca di tutte quelle parole rudi e ripetitive, decisi che era inutile continuare a spiare la conversazione. Tornai in camera e non appena vidi Loki seduto su una delle mie poltrone, non dissi nulla e feci retro-front. 

-Aura, voglio parlarti di una cosa importante. Non mi avvicinerò a te se non vorrai. 

Disse rapidamente prima che riuscissi a chiudere la porta del tutto. Sospirai ed entrai. Mi sedei sulla poltrona libera e attesi che parlasse. Non mi guardava, aveva un bicchiere di liquore mezzo vuoto in mano e una bottiglia cubica ai suoi piedi. Sembrava stressato e distrutto per qualcosa. Sorseggiò e posò il calice sul davanzale del camino spento, quindi prese la bottiglia e tracannò un cospicuo sorso senza respirare, poi si pulì la bocca con la manica e mi guardò. 

-Questo colore ti dona tantissimo. 

Disse riferendosi all'abito azzurro che indossavo. 

-Dovresti farti cucire solo vestiti cobalto e rossi, sono i colori che indossi meglio.  

Avrei voluto fare una battuta tipo "sei venuto qui per essere il mio stilista?", ma decisi di non parlare e aspettare che dicesse qualcosa che potesse interessarmi.

-Ricordi cos'è successo questa notte?

Lo guardai e anche questa volta decisi di reprimere una beffa, non era proprio il caso. Annuii e continuai a tacere. 

-Ottimo...

Chiuse gli occhi e posò la bottiglia vuota sul pavimento. Si alzò in piedi e si stiracchiò il collo facendo scoppiare sonoramente le bolle d'aria tra le ossa, poi ansimò ricavando piacere da quel gesto. Mi sentii debole di volontà. 

-Mentre ti affaccendavi con Thor davanti ai più grandi pervertiti del nostro pianeta, quella donna dall'aspetto bizzarro ti ha fatto bere il suo sangue, e stava per fare lo stesso con Thor, ma non ce n'è stato bisogno visto che, come un animale, mio fratello lo ha leccato dal tuo collo e subito dopo avete iniziato a limonare sessualizzando tutto quanto. Ho quell'immagine impressa a fuoco nel mio cervello e sto facendo fuori le scorte di Odino per cercare di dimenticare, ma l'ebrezza per me è ancora lontana. 

Mi coprii la bocca e repressi un conato di vomito. La mia più grande paura si era rivelata fondata: avevo bevuto sangue, pensavo fosse di qualche animale benedetto, ma la verità era ben peggiore. Loki se ne accorse.

-Oh, non fare così. Era sangue di strega. 

-Questo dovrebbe tirarmi su di morale?

-Certo, e lo farà quando ti dirò che quello era un rituale magico. Ho trovato la ricetta in uno dei libri nascosti nella biblioteca privata di Odino. Bastava soltanto una strega oscura, il suo sangue estrapolato di sua volontà, un atto sessuale dei due interessati e un pizzico di magia. Adesso puoi avere figli e questi nasceranno perfettamente sani. 

Aprii la bocca. 

-Stai...stai dicendo sul serio?

Mi alzai in piedi. 

-Sono libera dalla maledizione? SONO LIBERA?

Scattai in piedi e abbracciai Loki. Mi allontanò da sé disgustato. Mi sentii profondamente ferita dal suo atteggiamento. 

-Sì, sei libera, ma sappi che questo ha avuto un prezzo. 

Fu come se qualcuno mi avesse tirato una secchiata di acqua gelata in faccia. 

-Cosa...cosa ha chiesto la strega? 

Loki guardò il pavimento. 

-Io questa notte non ho dormito per quello che ti ho fatto, Aura. Quella donna ha rotto la maledizione e...in cambio ha chiesto il tuo primogenito. 

La Regina degli déiWhere stories live. Discover now